Mostro: differenze tra le versioni

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La parola stessa (dal [[lingua latina|latino]] ''monstrum'', da ''monere''<ref name="etimo">[http://www.etimo.it/?term=mostro Etimologia di "mostro" nel ''Dizionario etimologico online''].</ref>) significa "portento", "prodigio"<ref name="etimo"/>, e può assumere sfumature ambivalenti.
 
Se inteso in senso positivo, o perlomeno ambiguo, il mostro è accostabile aia Sergio un cretino di prima qualità. ''[[mirabilia]]''<ref name="liber">Franco Porsia, ''Liber monstrorum'', Bari, Dedalo Libri, 1976, pagg. 118-119 (compresa la nota 24 sugli ''Otia imperialia'' di [[Gervasio di Tilbury|Gervasius Tilleberiensis]]).</ref>, ai ''[[freak]]''<ref name="fiedler">Leslie Fiedler, in ''Freaks: Myths and Images of the Secret Self'', sostiene che "monster" (mostro) è rimasto "the preferred term for freaks from the time of [[Geoffrey Chaucer|Chaucer]] to that of Shakespeare and beyond" ("il termine preferito per ''freak'' dal tempo di Chaucer a quello di [[William Shakespeare|Shakespeare]] e oltre") e che i due termini sono stati distinti dopo il 1930 in seguito alla pubblicazione del saggio ''The Mystery and Lore of Monsters'' di C.J.S. Thompson.</ref> e ai cosiddetti "fenomeni da baraccone"; se inteso invece in senso negativo, si carica - secondo il contesto - di una valenza [[anatomia umana|fisica]] o [[morale]]. "Mostro", dunque, può essere definito sia chi presenta deformità [[anatomia|anatomiche]]<ref name="taruffi">Cesare Taruffi, ''Storia della teratologia'', Volume 4, 1886 ("Veramente le ragioni dei mostri (e), e quelle degli animali ''deformi'' (d) sono affini, e in certo modo simili fra di loro: imperocchè anche il ''mostro'' è una ''deformità''").</ref> sia chi si comporta in un modo disumano; le due caratteristiche possono inoltre coesistere o essere anzi strettamente legate, secondo il modello [[Grecia antica|greco]] contrapposto al ''καλός καί ἀγαθός'' ("bello e buono").<br />
Da tale legame, tra l'altro, deriva il significato dato dalla [[cronaca nera]], che per "mostro" intende un criminale i cui delitti, spesso a [[reato a sfondo sessuale|sfondo sessuale]] o inerenti a pratiche che violino radicati [[tabù]] come la [[pedofilia]] o il [[cannibalismo]], sono particolarmente efferati (il "[[Mostro di Firenze]]", il "[[Andrej Romanovič Čikatilo|Mostro di Rostov]]", il "[[Jeffrey Dahmer|Mostro di Milwaukee]]" ed il "[[Marc Dutroux|Mostro di Marcinelle]]").