Spara forte, più forte... non capisco!: differenze tra le versioni

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Alberto Saporito ([[Marcello Mastroianni]]) è un venditore di fuochi artificiali che nel tempo libero realizza bizzarre sculture che lo fanno reputare un "artista". Vive assieme allo zio Nicola ([[Eduardo De Filippo]]), uomo che da 50 anni ha smesso di parlare per protesta contro l'umanità, e che comunica solo con Alberto attraverso i botti.
 
Una sera, Alberto incontra casualmente Tania ([[Raquel Welch]]), una bella ragazza, a cui l'uomo promette di fare una scultura il giorno successivo. Improvvisamente si sente uno scoppio. E'È zio Nicola con i fuochi d'artificio, che disturba la quiete condiminiale, che se la prende col povero Alberto. Quest'ultimo nel tentativo di giustificare lo zio si ritrova nella casa dei signori Cimmaruta, la cui signora Matilde ([[Pina D'Amato]]) fa la chiromante. Nella casa è anche presente Aniello Amitrano ([[Paolo Ricci]]), una vecchia conoscenza di Alberto che lo avvisa di volerlo incontrare per quella notte. Alberto aspetta pazientemente l'uomo a casa sua, quando, improvvisamente, sente dei rumori. Non è Aniello, ma Pasquale Cimmaruta ([[Guido Alberti]]) (marito di Matilde) che attraversa la casa di Alberto con un bicicletta in mano. Alberto, sentendo poi delle risa, sale fino al balcone di casa Cimmaruta e vede, all'interno della casa, zia Rosa (Tecla Scarano) (sorella di Pasquale) che, con la complicità dei suoi nipoti Luigi ed Elvira ([[Gino Monopoli]] e [[Rosalba Grottesi]]), sposta un armadio e nasconde un guanto insanguinato e la cartella di Aniello Amitrano in una cassaforte. Scosso, Alberto sospetta subito che Amitrano sia stato ammazzato, così esce subito di casa e chiede un passaggio a Tania, che è lì con la sua auto. L'auto, però, è strana e lì vi si trova l'altro guanto di Aniello. Alberto arriva in casa Amitrano, qui accolto con tutti gli onori dalla di lui moglie ([[Regina Bianchi]]). Ma anche la casa è strana: vi sono tutte sedie accatastate e si sta svolgendo un'importante festa al suo interno. La moglie di Amitrano fa capire ad Alberto che il marito non è ancora rincasato, così l'uomo lascia la casa per scorgere nuovamente Pasquale Cimmaruta che nasconde alcune cose in una mattonella della strada. Alberto alza la mattonella e dentro vi trova il cappotto di Amitrano insanguinato e l'arma del delitto, un coltello. L'uomo viene però scoperto dal signor Cimmaruta che lo stende con un pugno.
 
Alberto si risveglia, convinto di essere svenuto per via del pugno di Cimmaruta, e corre subito alla polizia per denunciare l'intera famiglia del delitto. Così, marito, moglie, zia, figli e anche cameriera vengono arrestati sotto gli occhi accusatori di Alberto. Solo che, quando l'uomo va a mostrare le presunte prove nascoste dietro l'armadio alla polizia, non compare nulla.