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==Nella letteratura rabbinica==
Nella [[letteratura rabbinica]] classica, si sosteneva che le regole [[Tanakh|bibliche]] sulle rimanenze si applicava solo ai campi di grano, frutteti e vigne, ma non agli orti; gli scrittori rabbinici classici erano molto più severi in merito a chi poteva ricevere le rimanenze. Si affermava che il contadino non poteva beneficiare delle spigolature e non si permetteva di fare discriminazioni tra i poveri, né tentare di spaventarli con cani o leoni;<ref>Cfr. [[:en:Hullin|Hullin]] 131a, [[:en:Pe'ah|Pe'ah]] 5:6 - [[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'', 4:11</ref> al fattore non era permesso nemmeno di aiutare i poveri a raccogliere le rimanenze. Si sosteneva però che la legge era applicabile solamente a [[Canaan]],<ref>[[Talmud]] di [[Gerusalemme]], [[:en:Pe'ah|Pe'ah]] 2:5</ref>, sebbene anche molti scrittori rabbinici classici basati a [[Babilonia]] osservassero tali leggi;<ref>[[:en:Hullin|Hullin]] 134b. Cfr. Maimonide, ''[[Mishneh Torah]]'', 1:14</ref> si reputava che le regole bibliche si applicassero solo agli indigenti ebrei, ma ne beneficiavano anche non ebrei per amor di pace civica<ref>Cfr. [[:en:Gittin|Gittin]] 59b.</ref>
 
[[Maimonide]] elenca i suoi Otto Livelli del Dare, come li descrive nella ''[[Mishneh Torah]]'', ''Hilkhot matanot aniyim'' ("Leggi sul Dare ai Poveri"), Cap. 10:7-14: