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[[Immagine:Plan Rome - Tabularium.png|thumb|360px|Planimetria del [[Foro Romano]] con la collocazione del Tabularium]]
[[Immagine:Portico degli dei consenti sullo sfondo del tabularium.jpg|thumb|200px|Il [[porticoPortico degli Dei Consenti]] sullo sfondo del Tabularium]]
[[File:Tabularium 01.JPG|thumb|200px|Il Tabularium con sovrapposto il Palazzo dei Senatori (in primo piano i resti del [[Tempio di Vespasiano|tempio del Divo Vespasiano]])]]
[[Immagine:Romaantiga8ic9.jpg|thumb|200px|Una ricostruzione ipotetica del Foro in epoca imperiale: il Tabularium spicca in fondo come quinta architettonica]]
Il '''''Tabularium''''' è un antico [[monumento]] che si trova sul [[Campidoglio]], nel centro di [[Roma]]. La sua caratteristica [[facciata]] ad [[arco (architettura)|archi]] domina tutto il [[Foro Romano|Foro romano]]. Esso sistemava definitivamente la zona dell' ''Asylum'', la depressione più o meno corrispondente all'attuale [[piazza del Campidoglio]] che faceva da sella tra i colli dell' ''Arx'' (l'[[Basilica di Santa Maria in Aracoeli|Aracoeli]]) e del ''Capitolium'' (dove sorgeva il [[Tempio di Giove Ottimo Massimo|tempio di Giove Capitolino]], più o meno nella parte posteriore del [[palazzoPalazzo dei Conservatori]]).
 
Secondo l'opinione comune, l'edificio sarebbe stato destinato a ospitare gli archivi pubblici di Stato: gli atti pubblici più importanti dell'antica [[Roma]], dai decreti del [[Senato romano|Senato]] ai trattati di pace. Questi documenti erano incisi su ''[[tavoletta (supporto)|tabulae]]'' [[bronzo|bronzee]] (da qui il nome di ''tabularium'' per un qualunque archivio del mondo romano). Il nome dell'edificio capitolino, tuttavia, deriva da un'iscrizione, conservata nell'edificio nel [[Rinascimento]], menzionante un archivio: poteva trattarsi di uno o più ambienti, non necessariamente di un presunto 'archivio di stato' che occupava l'intero complesso. Tra l'altro gli archivi dell'amministrazione statale erano sparsi in vari edifici della città.
 
Attualmente il Tabularium fa parte del complesso dei [[Musei capitolini|Musei Capitolini]] e vi si accede dalla Galleria Lapidaria che collega [[Palazzo Nuovo (Roma)|Palazzo Nuovo]] a [[Palazzo dei Conservatori]].
 
==Storia==
La costruzione attuale risale probabilmente al [[78 a.C.]] La data è desumibile da due iscrizioni ({{CIL|6|1313}} e {{CIL|6|1314}}) che indicano [[Quinto Lutazio Catulo (console del 78 a.C.)|Quinto Lutazio Catulo]] come incaricato della ricostruzione del Tabularium dopo l'incendio dell'[[83 a.C.]]: Lutazio Catulo fu [[console (storia romana)|console]] appunto nel 78 a.C. e la fine dei lavori dovrebbe risalire a quell'anno o essere di poco posteriore. Tra le due iscrizioni è particolarmente interessante quella perduta, ma tramandataci da una trascrizione medievale: in essa si riporta come l'edificio facesse anche da "sostruzione", cioè da sostegno e copertura del pendio collinare, suggerendo che il Tabularium vero e proprio (e quindi l'archivio) fosse nel piano superiore. E'Ė stato anche proposto che il ''tabularium'' fosse un archivio ospitato nel complesso, mentre la sommità della sostruzione poteva ospitare uno o più templi, come i santuari repubblicani edificati nei dintorni di Roma e nella stessa città tra la fine del secondo e l'inizio del primo[[I secolo a.C.]]
 
Una terza iscrizione trovata alcuni decenni fa sulla via Prenestina e oggi conservato all'[[Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico|ospedale Fatebenefratelli]] sull'[[Isola Tiberina]] riporta il nome dell'architetto : un tale Lucio Cornelio, figlio di Lucio, della tribù Voturia (forse [[ostia (città antica)|ostiense]]), [[Praefectus fabrum|prefetto del genio]] e poi architetto di Quinto Lutazio Catulo.
 
==Architettura==
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Al piano superiore, che corrispondeva al piano terra visto dalla parte del centro del colle, doveva trovarsi un altro portico, composto da colonne in travertino in [[ordine corinzio|stile corinzio]], delle quali sono stati trovati dei frammenti ai piedi della facciata e ora disposti vicino al [[Portico degli Dei Consenti]] ma attribuibli anche a un edificio templare). Un altro indizio è il massiccio di fondazione alle spalle dei soli cinque ambienti della galleria, che doveva evidentemente sostenere un piano superiore, dove dovevano avere luogo gli archivi veri e propri, in spazi sufficientemente ampi, forse collocabili sul lato nord, verso l' ''Arx''.
 
È una struttura tipica delle grandi opere di [[arte romana repubblicana|età repubblicana]], in particolare [[Silla]]na (metà del [[II secolo a.C.|II]] e metà del [[I secolo a.C.]]), che chiudeva monumentalmente lo sfondo del Foro, tra i templi [[Tempio di Saturno|di Saturno]] e [[Tempio della Concordia (Roma)|della Concordia]], secondo una prospettiva già indirizzata dalla disposizione della [[basilicaBasilica Emilia]] e dalla [[basilicaBasilica Sempronia|Sempronia]].
 
L'uso del loggiato con le semicolonne fece da modello per tutti gli edifici romani usati come sostruzione, dai santuari di [[Santuario della Fortuna Primigenia|Palestrina]], [[santuario di Ercole Vincitore|Tivoli]], [[Ferentino]] e [[Terracina]], al [[teatroTeatro di Pompeo]] fino al loggiato a mare del [[palazzoPalazzo di Diocleziano]] a [[Spalato]].
 
Nell'angolo sud-occidentale una rientranza era dovuta alla necessità di rispettare il piccolo più antico [[tempio di Veiove]], divinità probabilmente di origine [[Etruschi|etrusca]], secondo le credenze religiose romane improntate al più severo tradizionalismo.
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==Bibliografia==
* [[Filippo Coarelli]], ''Guida archeologica di Roma'', Verona, Arnoldo Mondadori Editore, Verona 1984.
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli]] e [[Mario Torelli]], ''L'arte dell'antichità classica, Etruria-Roma'', UtetTorino, TorinoUtet, 1976.
* Pier Luigi Tucci, ''«Where high Moneta leads her steps sublime». The ‘Tabularium’Tabularium and the Temple of Juno Moneta’Moneta'', in ''Journal of Roman Archaeology'' 18 (2005): 3-33.
 
==Voci correlate==