Addio al re: differenze tra le versioni
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'''Addio al re''', il cui titolo originale è Farewell to the King, è un film drammatico del [[1989]], girato da [[John Milius]] per la [[Orion Pictures]], tratto dall'omonimo romanzo di [[Pierre Schoendoerffer]].
Ambientato alla fine della [[Seconda guerra mondiale]], racconta della lotta che gli indigeni capeggiati da un eccentrico americano e armati dagli Alleati ingaggiarono contro le truppe [[giappone]]si di stanza sull'isola di [[Borneo]]. La storia di Learoid, che presenta una stretta anologia con [[L'uomo che volle farsi re]] di Kipling (già portato sullo schermo da [[John Huston]]) è quella di un uomo libero, che cerca di
== Trama ==
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Lui è il capitano '''Fairbourne''', e ha un colossale aiutante, il sergente '''Tenga''', un [[kikuyo]] dei Fucilieri Reali. Atterrati ruvidamente in mezzo alla foresta, si imbattono subito in uno strano indigeno che parla l'[[lingua inglese|inglese]], '''Gway'''. Egli si dichiara addirittura un [[Comanche]]. Li porta al suo villaggio, ma durante la pausa notturna si ritrovano legati dagli indigeni e vengono portati, appesi ad un palo, al cospetto del loro Re. Con sorpresa notano che si tratta di un bianco, con una leonina capigliatura bionda e lo sguardo di ghiaccio. Lui li guarda con disprezzo e non pare volere dare loro ascolto. Dopo un giorno, li convoca e comincia a raccontare la sua storia. Lui scappò dalle [[Filippine]] assieme ad altri disertori, ''ma non ci consideravamo tali'' dopo che il generale [[Douglas MacArthur]] era fuggito. Arrivarono a ridosso di una spiaggia, ma prima di raggiungerla alte onde travolsero la loro misera barca, e uno di loro morì prima di arrivare a terra. Il Re, '''Learoyd''', avvertì inutilmente i suoi compagni che nelle case del villaggio c'erano ora i soldati giapponesi, loro non lo ascoltarono (o semplicemente vollero arrendersi) e vennero catturati. Learoyd vide terrorizzato i suoi commilitoni costretti a scavare le loro stesse fosse, prima di venire sommariamente fucilati.
Learoyd cercò di nascondersi alla caccia mortale dei soldati giapponesi. Aveva una [[pistola]] e si imbatté nel Colonnello, un misterioso ufficiale giapponese su di un cavallo bianco. Era nella condizione di sparargli, ma non osò. Si inoltrò nella foresta, tanto densa che non poteva nemmeno respirare. Non
Ma le donne non volevano
Fairbourne non rinuncia alla sua missione, quella di convincere gli indigeni ad attaccare i giapponesi. Comunica con la radio ai suoi superiori descrivendogli del Re, ma ha trasmesso per troppo tempo e i giapponesi se ne accorgono. Il giorno dopo bombardano il villaggio, non facendo molto danno, ma allarmando Learoyd, a cui Fairburne cerca di far ammettere l'impossibilità di sfuggire alla Storia ma il re gli risponde infuriato: ''Il mondo è così pieno di merda che prima o poi finisci per pestarla, e questo lei la chiama Storia?'' Alla fine ammette che ha bisogno di allearsi con gli inglesi per potere resistere alla guerra che presto si sarebbe scatenata, ma con qualche condizione. Vuole 'fucili' per non farsi togliere la libertà, 'e granate e bombe' così non gli toglieranno i fucili. Arrivano armi e altri soldati delle truppe speciali, stavolta americani per istruire i 'selvaggi' all'uso delle armi moderne.
Durante una delle missioni Fairbourne viene quasi catturato dai giapponesi,
Tornato al suo quartier generale viene redarguito di non restare troppo affascinato da Laroyd e il suo regno. Tra i complimenti per la missione viene avvertito dal suo superiore, Ferguson (James Fox), che se non vuole restare tagliato fuori dagli altri, prima o poi sarà costretto a tradire la fiducia del popolo e del Re a cui ha dedicato molte parole entusiaste.
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Un pericolo più grave era la colonna del Colonnello fantasma (quello che ha un cavallo bianco). È veloce, ben armata e ben pasciuta, non fa prigionieri. Il Re va ad affrontarla con Fairbourne, Tenga e gli altri. Trovano un villaggio della zona totalmente distrutto. Degli abitanti restano solo le ossa, e si scopre così che pur di sopravvivere questa unità giapponese mangia i cadaveri di chi uccide. Sconvolto, Fairbourne dice che loro non faranno prigionieri contro questa colonna. Ma lo scontro notturno che ne segue è terribile per entrambi i contendenti e il grosso della colonna giapponese passa, raggiunge il passaggio della Valle dei Bambini e poi il villaggio di Learoyd. Il tentativo di far saltare la caverna prima che questo accada non arriva a buon fine perché i giapponesi sono arrivati prima e lasciano una retroguardia a presidiarla, mentre il grosso si dirige al villaggio. Qui fanno una strage, uccidendo anche la moglie del Re (che pure si batte armi in mano) e i suoi figli.
La vendetta non tarderà ad arrivare, sorprendendo i giapponesi vicini ad una cascata. È la mattina del [[6 agosto]] [[1945]]
Learoyd nel frattempo si è ritrovato in conflitto anche con gli Alleati, che ovviamente non hanno rispettato alcun accordo e non lo riconoscono come Re. Fairbourne convince gli Alleati a non usare l'artiglieria contro i ribelli, ma a spegnere la rivolta tagliando i rifornimenti di sale,
Tra gli uomini arresisi con Learoyd c'è anche il '''Colonnello Mitamura''', il capo della colonna fantasma, che aveva imbastito con loro una estemporanea alleanza contro gli Australiani. Egli è attualmente detenuto alla base, di lì a poco verrà impiccato per crimini di guerra. Fairbourne lo va a trovare per conoscerlo di persona e per chiedergli il perché di tanti eccidi. Il Colonnello, sereno e soddisfatto del suo ultimo pasto gli dice calmo che era suo dovere restare vivo e combattere. 'Tutti siamo sprofondati nell'orrore della guerra'. Si è unito a Learoyd perché è venuto da lui disarmato, a braccia aperte, come solo un Re poteva fare. Infine il colonnello risponde a Fairburne sul cannibalismo e i massacri: ''le dirò una cosa: non è la sete di sangue a rendere gli uomini simili a animali, ma è la fame di pane, o di riso''.
''Sarebbe restato per sempre là, da uomo libero. Addio, mio Re, addio''. Con questa frase la voce fuoricampo di Fairburne chiude la narrazione.
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