Disaster recovery: differenze tra le versioni

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Per '''Disaster Recovery''' (brevemente DR) si intende l'insieme di misure tecnologiche e organizzative/[[logistica|logistiche]] atte a ripristinare [[Sistema (informatica)|sistemi]], [[dati]] e infrastrutture necessarie all'erogazione di servizi di [[business]] per [[impresa|imprese]], associazioni o enti, a fronte di gravi emergenze che ne intacchino la regolare attività.
 
SiL'impatto di tali emergenze è tale che si stima che la maggior parte delle grandi [[impresa|imprese]] spendano fra il 2% ed il 4% del proprio budget IT nella pianificazione della gestione dei disaster recovery, allo scopo di evitare perdite maggiori nel caso che l'attività non possa continuare a seguito della perdita di dati ed infrastrutture IT. Delle imprese che hanno subito disastri con pesanti perdite di dati, circa il 43% non ha più ripreso l'attività, il 51% ha chiuso entro due anni e solo il 6% è riuscita a sopravvivere nel lungo termine. I disastri informatici con ingenti perdite di dati nella maggioranza dei casi provocano quindi il [[fallimento]] dell'[[impresa]] o dell'organizzazione, ragion per cui investire in opportune strategie di recupero diventa una scelta quasi obbligata.
 
==Descrizione==
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Le relative funzioni possono rimanere interrotte per un lungo periodo di tempo, con un modesto, o nullo, costo per l'azienda, e si richiede un limitato (o nullo) sforzo di ripartenza quando il sistema viene ripristinato.
 
Le procedure applicative, il [[software]] di sistema ed i [[file]] che sono stati classificati e documentati come critici, devono essere ripristinati prioritariamente. Applicazioni, software e file classificati come critici hanno una tolleranza molto bassa alle interruzioni. La criticità di applicazioni, software di sistema e dati, deve essere valutata in funzione del periodo dell'anno in cui il disastro può accadere.
 
Un piano d'emergenza deve prevedere il ripristino di tutte le funzioni aziendali e non solo il servizio ICT centrale. Per la definizione del DRP devono essere valutate le strategie di ripristino più opportune su: siti alternativi, metodi di back up, sostituzione degli equipaggiamenti e ruoli e responsabilità dei team. La prolungata indisponibilità del servizio elaborativo derivante in particolare situazione di disastro, e quindi dei servizi primari, rende necessario l'utilizzo di una strategia di ripristino in sito alternativo.
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Allo stato attuale, la tecnologia offre la possibilità di realizzare varie soluzioni di continuità e Disaster Recovery, fino alla garanzia di fatto di un’erogazione continua dei servizi IT, necessaria per i sistemi (es. finanziari o di monitoraggio) definiti ''mission critical''.
 
In pratica i sistemi e i dati considerati ''importanti'' vengono [[ridondanza|ridondati]] in un "sito secondario" o "sito di Disaster Recovery" per far sì che, in caso di disastro (terremoto, inondazione, attacco terroristico, ecc.) tale da rendere inutilizzabili i sistemi informativi del sito primario, sia possibile attivare le attività sul sito secondario alnel più prestobreve tempo e con la minima perdita di dati possibile.
 
Chiaramente quanto più stringenti saranno i livelli di continuità tanto più alti saranno i costi di implementazione della soluzione.