Francesco Erizzo: differenze tra le versioni
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Era questo un periodo di forti attriti politici, con gli scontri tra il partito dei "giovani" e quello filoclericale e filospagnolo. L'Erizzo, però, mantenne saggiamente una posizione moderata, equidistante tra le fazioni. Questo gli permise di essere riconfermato nel saviato per altri due semestri tra [[1592]] e il [[1594]]. L'[[11 marzo]] [[1595]] veniva eletto, con [[Cristoforo Valier]], sindaco in [[Dalmazia]], con il compito di controllare i [[reggimenti (Repubblica di Venezia)|rettori]] della zona. La relazione che presentarono al [[Senato veneziano|Senato]] nel [[1596]] descrive una situazione disastrosa in termini economici.
Dopo due anni di inattività, ritorna nella scena pubblica il [[25 maggio]] [[1599]] quando venne inviato a [[Salò]] in qualità di provveditore e capitano della [[Riviera di Salò|Riviera Bresciana]], incarico che concluse il [[24 novembre]] [[1600]]. Fu poi [[Collegio dei Savi|savio di Terraferma]] (sue semestri del [[1601]] e [[1605]]) e, durante gli anni dell'[[interdetto]], accettò prudentemente l'elezione a luogotenente della [[Patria del Friuli]] ([[1605]]-[[1607]]). Tornò poi a Venezia dove ricoprì ancora il saviato di Terraferma per un trimestre. Durante la [[guerra di Gradisca]] ([[1615]]) fu provveditore di [[Palmanova]]
== Dogato ==
[[File:Chiesa di San Martino - Monument to Francesco Erizzo.
La grande considerazione cui godeva presso l'opinione pubblica lo condusse ad esser eletto doge il [[10 aprile]] [[1631]] al primo scrutinio, con ben 40 voti su 41. Ricevette la notizia mentre si trovava a [[Vicenza]] dove seguiva la costruzione di nuove fortificazioni.
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