Infliximab: differenze tra le versioni

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''Anticorpi anti-infliximab:'' la terapia con infliximab è associata alla comparsa di [[anticorpi antichimerici]] (HACA). Gli anticorpi antichimerici influenzano la risposta all’infliximab e sono responsabili delle reazioni collaterali correlati all’infusione. La concomitante somministrazione di [[6-mercaptopurina]], [[azatioprina]] o [[corticosteroidi]] riduce l’incidenza di questo tipo di reazioni. La somministrazione di una terapia immunomodulante è associata ad una minor formazione di anticorpi; l’effetto è risultato più evidente nei pazienti trattati al bisogno rispetto a quelli in terapia di mantenimento <ref name= Pharmamedix/Infliximab/>.
 
''Reazioni autoimmuni:'' [[autoanticorpi]] (anticorpi anti-nucleo e anti-DNA a doppio filamento) compaiono frequentemente nei pazienti in terapia con infliximab (> 50% dei pazienti). Il perchèperché compaiano non è ancora stato del tutto compreso. Si pensa che gli [[autoanticorpi]] possano essere correlati a reazioni di tipo autoimmunitario in quanto sono presenti in caso di malattie autoimmuni tipo il [[Lupus Eritematoso Sistemico]] (LES), la [[sclerodermia]], la [[sindrome di Sjogren]], l’epatite autoimmune. Se la comparsa degli autoanticorpi si associata a sintomi riconducibili a malattia autoimmune, il trattamento con infliximab deve essere sospeso <ref name= Pharmamedix/Infliximab/>.
 
''Risomministrazione di infliximab:'' la risomministrazione del farmaco dopo 2-4 anni è stata associata a ipersensibilità ritardata in una percentuale significativa di pazienti. Non è noto invece il rischio di ipersensibilità ritardata in caso di risomministrazione nel periodo compreso fra le 15 settimane e i 2 anni dall’ultima somministrazione. Evitare quindi la risomministrazione di infliximab dopo un periodo di 15 settimane dall’ultima infusione <ref name= Pharmamedix/Infliximab/>.