Simone Pianetti: differenze tra le versioni

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L’unica cosa certa è che il corpo di Simone Pianetti non fu mai trovato: numerose quindi sono le ipotesi riguardo alla sua sorte.
La tesi fornita dalla famiglia è quella che il loro congiunto fosse morto tra le cime dei monti Cancervo e Venturosa pochi giorni dopo l’incontro con il figlio Nino<ref>Intervista a Nino Pianetti, Giornale del Popolo, 18/09/1955</ref>. Questa versione, perorata dallo stesso figlio, non ha mai convinto gli abitanti della zona e venne probabilmente fornita al fine di far acquietare gli animi ede permettere un po’ di tranquillità ai congiunti<ref>E.Arrigoni, T.Bottani e W.Taufer, op. cit. pag.172</ref>.
 
Tuttavia numerose e contrastanti voci indicano il fuggitivo latitante nel continente americano. A suffragare tale ipotesi sono alcune lettere rinvenute, nonché la testimonianza di Domenica Milesi <ref>Testimonianza di Domenica Milesi, Giornale del Popolo, 18/09/1955</ref>. La donna, originaria di San Giovanni Bianco, che aveva conosciuto il Pianetti per via della comune appartenenza politica, affermò di averlo incontrato presso [[Ciudad Bolivar]], città venezuelana presso la quale era emigrata con il proprio marito. <ref> E.Arrigoni, T.Bottani e W.Taufer, op. cit. pag.173</ref>
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La ''vox populi'' riporta inoltre che Nino Pianetti, nel frattempo trasferitosi nella città di Milano, confidò a conoscenti che il padre fosse effettivamente emigrato nelle Americhe per poi tornare con falsa identità in Italia, dove trascorrere gli anni della vecchiaia<ref>Testimonianze di Battista Belotti e Ugo Boffelli, E.Arrigoni, T.Bottani e W.Taufer, op. cit. pag.174</ref>.
 
Il suo ultimo domicilio sarebbe stato presso l’abitazione milanese del figlio, dove si spense nel 1952 <ref>E.Arrigoni, T.Bottani e W.Taufer , op. cit. pag.174</ref>.
 
==Pianetti oggi==