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===Divario Nord-Sud===
{{vedi anche|Questione meridionale}}
Nei decenni successivi all'[[Unità d'Italia]], le regioni settentrionali del Paese, [[Lombardia]], [[Piemonte]] e [[Liguria]] in particolare, iniziano un processo d'[[industrializzazione]] e di sviluppo economico mentre le regioni meridionali rimangono indietro. A causa del crescente divario economico e sociale si comincia a parlare [[questione meridionale]].<ref name=QMTrecc>{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/questione-meridionale_%28Enciclopedia_Novecento%29|La questione meridionale|23-10-2011}}</ref> Lo squilibrio tra Nord e Sud, ampliatosi costantemente nel primo secolo post-unitario, si riduce negli Anni Sessanta e Settanta anche attraverso la realizzazione di opere pubbliche, l'attuazione delle riforme agraria e scolastica,<ref name=Eur2011>Rapporto Eurispes 2011, p. 97.</ref> l'espansione dell'industrializzazione e le migliorate condizioni di vita della popolazione.<ref name=QMTrecc/> Questo processo di convergenza si interrompe invece negli Anni Ottanta. Ad oggi, il PIL pro-capite è ... mentre il tasso di disoccupazione è più che doppio (6,7% al Nord contro 14,9% al Sud).<ref>[http://www.istat.it/it/archivio/58306 ISTAT - Occupati e disoccupati (trimestrali)]</ref>
Tra le ragioni dell'arretratezza economica del Sud, le maggiori difficoltà nel gestire le [[imprese]] e creare posti di lavoro, la mancanza di [[infrastrutture]], l'inadeguata amministrazione dei territori e, in alcune regioni, la presenza di criminalità organizzata. Uno studio del Censis stima al 2,5% la perdita annuale di ricchezza nel Mezzogiorno, nel periodo 1981-2003, dovuta alla presenza pervasiva delle organizzazioni criminali, e valuta che senza di essa il PIL pro-capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.<ref>{{Cita web|url=http://www.censis.it/10?resource_50=4721|titolo=Senza la mafia il Sud raggiunge il Nord|accesso=18-6-2010}}</ref>
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