Guerra di Corea: differenze tra le versioni
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|Tipo=Guerra
|Nome del conflitto = Guerra di Corea
|Parte_di = della [[Guerra
|Immagine =Korean War Montage.jpg
|Didascalia = Fotogrammi di alcune fasi della guerra
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{{Bandiera|Canada 1921-1957}} [[Canada]]<br />
{{Bandiera|Colombia}} [[Colombia]]<br />
{{Bandiera|Etiopia 1897-1974}} [[Impero
[[File:Flag of the Philippines (navy blue).svg|22px]] [[Filippine]]<br />
{{Bandiera|Francia}} [[Terza Repubblica francese|Francia]]<br />
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{{Bandiera|Corea del Nord}} [[Kim Chaek]]<br />
[[File:People's Liberation Army Flag of the People's Republic of China.svg|20px]] [[Peng Dehuai]]<br />
{{Bandiera|Unione Sovietica 1923-1955}} [[
|Effettivi1 =
{{Bandiera|Corea del Sud}} 590.911<br />
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== Nome ==
In Corea del Sud, la guerra viene spesso chiamata '''6·25''' o '''guerra 6·25''' (in [[lingua coreana|coreano]]: 6·25 전쟁), in base alla data d'inizio del conflitto o, più formalmente, ''Hanguk jeonjaeng'' ([[
== La "spartizione della Corea" ==
Durante le sessioni della [[Conferenza del Cairo]], nel [[1943]], un accordo tra [[Stati Uniti]], [[Gran Bretagna]] e [[Cina]] prevedeva l'indipendenza della penisola coreana dal [[Giappone]] a guerra ultimata e lo status di "nazione neutrale". L'[[Unione Sovietica]] accettò questa mozione, nonostante essa confinasse per un breve tratto col nuovo stato che si sarebbe venuto a creare. Nell'agosto 1945, in contemporanea con gli attacchi nucleari americani su [[Hiroshima]] e [[Nagasaki]], i sovietici denunciarono il trattato di non belligeranza che avevano stipulato coi giapponesi nel [[1938]] a seguito degli scontri cruenti sfociati nella [[battaglia di Nomonhan]] ("[[Nomenkan]]", al confine tra la regione cinese di [[Manciuria]], occupata dai giapponesi nel [[1931]] e la [[Mongolia]], indipendente dalla Cina dal [[1911]] e retta da un governo comunista fin dal [[1921]], stato satellite dell'[[
Nel giro di tre settimane, i sovietici occuparono tutta la Manciuria, le isole [[Curili]], la parte meridionale dell'isola di [[
L'8 settembre 1945, il generale di corpo d'armata degli Stati Uniti John R. Hodge arrivò a [[Incheon]] per accettare la resa giapponese a sud del 38º parallelo
Quattro giorni dopo il suo arrivo in Corea, Hodge disse ai suoi ufficiali che la Corea "era un nemico degli Stati Uniti"
Investito del ruolo di governatore militare,
il generale Hodge controllava direttamente la Corea del sud per mezzo del Governo Militare dell'esercito degli Stati Uniti in Corea
(USAMGIK 1945-48)
loro collaboratori
Dovendo far fronte con il crescere del dissenso popolare, Hodge istituì il Korean Advisory Council. La maggioranza dei
seggi del consiglio fu data ai membri del Partito Democratico Coreano, formato su incoraggiamento degli Stati Uniti
e composto principalmente da grandi proprietari terrieri, affaristi e ufficiali del precedente governo coloniale.
Ad alcuni membri del PRK fu offerto di aggregarsi ma rifiutarono e per contro criticarono il consiglio di collaborazionismo
con i giapponesi
L'USAMGIK rifiutò di riconoscere
il governo provvisorio della neonata Repubblica Popolare di Corea (PRK), accusandola di sospetto comunismo. Queste politiche
annullarono la sovranità del popolo coreano, provocarono insurrezioni e guerra civile
Si giunse così all'insediamento di due regimi antitetici nelle rispettive zone d'influenza: il [[13 agosto]] [[1948]] il governo [[Corea del Sud|sudcoreano]] venne istituito e cominciò la repressione dei comunisti<ref name= a.p.e. />. Il [[9 settembre]] 1948 fu la volta della [[Corea del nord]] a dichiarare la propria sovranità e dopo soli tre mesi, nel dicembre 1948, furono richiamate le truppe russe d'occupazione. Nonostante le proteste degli alti vertici sudcoreani, anche gli statunitensi completarono l'evacuazione (giugno [[1949]])<ref name= a.p.e. />.
== La situazione ==
La [[Corea]], dopo oltre un trentennio di dura dominazione [[giappone]]se (protettorato nipponico dal [[1895]] al [[1910]] e quindi annessa dal 1910 al [[1945]]), era stata occupata durante la [[seconda guerra mondiale]] dall'esercito [[
Nell'area settentrionale si era formato un governo [[comunista]] filosovietico con capitale [[Pyongyang]] presieduto da [[Kim Il
== Le fasi preparatorie del conflitto ==
<ref>Focus Storia "Wars"; N°. 4 - Gennaio 2011: pp. 72 - 79,</ref>
Nel giugno 1950, al momento dell'inizio del conflitto armato, Kim Il
* Fra il [[1946]] ed il [[1949]] oltre 10.000 giovani ufficiali nordcoreani erano stati inviati nelle accademie militari sovietiche a studiare.
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== Lo scontro armato ==
[[File:KoreanWar recover Seoul.jpg|thumb|left|200px|Soldati statunitensi alla conquista di
L'attacco alla Corea del Sud fu proposto dal leader nordcoreano - nell'ottica di una riunificazione nazionale - sia all'[[Unione Sovietica]], che alla [[Cina]] già nell'autunno del [[1949]]. Il leader russo [[Stalin]] e quello cinese [[Mao Tse-tung|Mao]] acconsentirono per motivi diversi. Stalin, fresco del cocente danno d'immagine conseguente al [[Blocco di Berlino]] da lui iniziato nel [[1948]], cui gli americani risposero col [[Ponte aereo per Berlino|ponte aereo]], era deciso a "studiare" l'entità della potenza rivale<ref name="ReferenceA">Philip Short: "Mao: l'uomo - il rivoluzionario - il tiranno". Ed. RCS Libri S.p.A. - Milano - 1999</ref>.
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== L'attacco nordcoreano e l'invasione della Corea meridionale ==
Dopo ripetute violazioni del confine e scaramucce che si protraevano da quasi un anno, l'esercito nordcoreano, forte di 350.000 uomini, con 500 carri e 2000 pezzi d'artiglieria, addestrati da mesi (dal febbraio 1950 erano in "stato di allerta"), su ordine di Kim Il
Il giorno dopo, il [[26 giugno]], rimasta inapplicata la risoluzione dell'ONU per il cessate il fuoco con ripristino dello [[status quo|statu quo]], i nordcoreani continuarono a dilagare, senza curarsene, cosicché i cittadini statunitensi vennero evacuati via mare dal porto di [[Incheon]] all'approssimarsi degli invasori. Il 27 giugno, Kim decretava la generale chiamata alle armi per liberare il paese, mobilitando anche i riservisti, l'ambasciata statunitense di
Fu solo allora che il mondo fu portato a conoscenza che, nella notte del 25 giugno [[1950]], truppe nord-coreane costituite da circa 120.000 uomini, su dieci divisioni, avevano varcato simultaneamente il confine ed invaso il sud, che disponeva in quel momento di sole 4 divisioni, occupando [[
Il presidente americano [[Harry Truman]], il 28 giugno, il giorno successivo alla condanna pronunciata dall'ONU, ordinò di contrastare l'avanzata dei nordcoreani, ed il [[7 luglio]] nominò il Generale [[Douglas Mac Arthur]], capo del FEC (il [[Far East Command]]). Il FEAF ([[Far East Air Force]]) americano, agli ordini del Tenente Generale [[George E. Stratemeyer]], iniziò subito ad intercettare l'aviazione nordcoreana a sud del 38º parallelo, venendo attaccato a sua volta. In risposta, l'indomani, bombardieri americani [[Boeing B-29 Superfortress]] bombardarono per la prima volta il territorio nemico, attaccando l'aeroporto della capitale nordcoreana [[Pyongyang]]. Per tutto il mese successivo, le poche forze di terra americane impiegate man mano che arrivavano non furono in grado di fermare l'avanzata nordcoreana. L'1 e 2 luglio 3 battaglioni di fanteria Usa furono duramente battuti ed il 20 luglio a [[Tacion]], la 24ª divisione di Fanteria, frettolosamente inviata al fronte, perse 6000 uomini ed il suo comandante gen. [[William F. Dean]] fu catturato. Soltanto l'aviazione americana riusciva a ritardare l'avanzata nemica, mentre il Governo Usa inviava ingenti rinforzi in [[Giappone]] per costituire l'8ª Armata al comando del generale [[Walton Walker]]. Il quartier generale avanzato fu posto nella città di [[
Nel frattempo, su mandato delle [[Nazioni Unite]], si creò una forza internazionale costruita ed organizzata dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e comprendente 18 paesi aderenti all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]: [[Corea del Sud]], [[Stati Uniti d'America]], [[Gran Bretagna]], [[Canada]], [[Australia]], [[Filippine]], [[Turchia]], [[Olanda]], [[Francia]], [[Nuova Zelanda]], [[Thailandia]], [[Etiopia]], [[Grecia]], [[Colombia]], [[Belgio]], [[
== Il contrattacco americano e l'invasione della Corea settentrionale ==
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Il 3 agosto vennero fatti saltare i ponti sul fiume [[Naktong]] per ritardare la penetrazione nordcoreana nell'ultimo lembo di territorio sudcoreano rimasto libero. Proprio i durissimi scontri su questo corso d'acqua bloccarono definitivamente l'avanzata fino a quel momento inarrestabile dei nordcoreani. Sebbene gli invasori avessero in più punti attraversato il fiume, erano stati prontamente ricacciati indietro. Il primo scontro tra l'esercito nordcoreano e quello alleato avvenne il 5 agosto, ma l'avanzata nemica era talmente fulminea che Mac Arthur optò per creare una [[testa di ponte]] fortificata nell'estremo lembo sudorientale della Corea, in quello che è passato alla storia come il "[[Perimetro di Pusan]]"(un ritaglio di territorio lungo 140 km e largo 90 km col fiume Naktong a coprire il lato settentrionale ed occidentale ed il [[Mar del Giappone]] a coprire i restanti due lati), ove concentrare abbastanza truppe per resistere agli invasori e - nel frattempo - pianificare uno sbarco alle loro spalle al fine di chiuderli in una tenaglia. Gli strateghi cinesi previdero quest'eventualità e consigliarono ai nordcoreani di retrocedere, ma non vennero ascoltati<ref name="ReferenceA"/>. Anche l'aviazione americana che si scontrava con i Mig 15 coreani e cinesi di fabbricazione sovietica, aveva migliorato le sue capacità, affiancando ed in parte sostituendo i [[Lockheed P-80 Shooting Star]] ed i [[F-84#Republic F-84F Thunderstreak|Republic F-84 F Thunderstreak]] - inferiori agli aerei russi - con i più moderni e prestanti [[North American F-86 Sabre]].
La controffensiva si concretizzò il 15 settembre, quando il maggior generale [[Edward M. Almond]] condusse un attacco anfibio contro il porto di [[Incheon]], vicino al 38º parallelo, con il X Corpo [[United States Marine Corps|Marines]]. Lo stile dell'operazione anfibia era quello tipico dei grandi sbarchi statunitensi dell'appena terminata [[seconda guerra mondiale]], dall'invasione della [[Operazione Husky|Sicilia]] a quella della [[Sbarco in Normandia|Normandia]], per non parlare di quelli operati contro il Giappone cinque anni prima. Lo scopo dell'operazione americana era quello di prendere alle spalle le armate nordcoreane che non si aspettavano un attacco tanto ardito 200 km più a nord, intrappolarle e tagliar loro le esili linee di rifornimento, oramai troppo allungate per opporre una significativa resistenza. Le forze nordcoreane, che da settimane premevano inutilmente contro il Perimetro di Pusan circa 200 km più a sud, improvvisamente scoprirono di rischiare di rimanere intrappolate in una gigantesca sacca, qualora da Inchon, senza particolare difficoltà, gli americani avessero letteralmente "tagliato in due" la penisola coreana. A questo punto fu il panico tra gli invasori e la loro ritirata fu improvvisa e caotica. In breve, l'esercito nordcoreano cessò di costituire un valido strumento offensivo e ripiegò rovinosamente in due settimane oltre il confine. Massacri di popolazione inerme vennero compiuti dai nordcoreani in ritirata. Già il 17 settembre venne recuperata
Mentre l'[[Unione sovietica]] si limitò ad appoggiare logisticamente il governo della Corea comunista, la [[Cina]] partecipò ai combattimenti inviando in [[Corea]] - già il [[18 ottobre]] 1950 - oltre 180.000 soldati del XIII Gruppo d'Armata, alle cui spalle erano pronti altri 120.000 uomini di rincalzo, "volontari" che in breve ricacciarono le truppe dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] al di là del 38º parallelo facendo svanire le speranze di [[Douglas MacArthur|MacArthur]] in una facile vittoria.
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I rapporti tra Mao e Stalin non furono sempre brillanti, già prima della [[Lunga Marcia]] maoista. I cinesi faticavano a riconoscere a Stalin il ruolo di guida nel campo comunista<ref>Philip Short: "Mao: l'uomo, il rivoluzionario. il tiranno". Rizzoli Editore; Codice EAN: 9788817009973</ref>. Dissapori si ebbero anche durante il primo viaggio a [[Mosca]] di Mao, dal dicembre 1949 al febbraio 1950, quando il leader cinese veniva posto in anticamera per ore prima d'esser ammesso al cospetto di [[Stalin]]. Ciononostante, fu firmato un accordo di collaborazione politico - militare <ref name="Ibidem"/>.
Nel biennio [[1990]] - [[1992]] trapelarono in occidente le vere cause che indussero i cinesi ad intervenire in Corea e risultò l'esistenza di una vera e propria spaccatura tra il [[Partito Comunista Cinese]] ed il [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]] destinato a pesare sui futuri rapporti<ref name= segretimao >{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/febbraio/27/guerra_Corea_segreti_Mao_co_0_92022712955.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|titolo=Guerra di Corea: i segreti di Mao|data=27 febbraio 1992|autore=Seth Faison|accesso=21 gennaio 2010|pagina=8}}</ref>. Nella fattispecie, dopo decenni di ricerche e ipotesi, trovano risposta molte delle questioni che gli studiosi consideravano irrisolte. È impossibile dedurre se la dirigenza cinese abbia preso direttamente parte alla progettazione dell'attacco di Kim Il
Da tempo era noto come i vertici militari americani ignorarono gli avvertimenti cinesi a non varcare il 38º parallelo, fattisi sempre più insistenti man mano che le truppe ONU occupavano la penisola avvicinandosi ai confini cinesi. McArthur riteneva le truppe cinesi «Troppo affaticate dalla [[Guerra civile cinese|guerra civile]] per poter ostacolare il piano statunitense di liberare l'intera penisola coreana». L'invasione, che impegnò 260.000 uomini dell'esercito cinese, ebbe un effetto devastante sulle truppe degli Stati Uniti, costrette poi alla più clamorosa ritirata della loro storia militare. McArthur s'accorse solo a metà novembre 1950 della reale entità numerica dell'impegno cinese e del fatto che i cinesi agivano senza la direzione sovietica. L'ingresso "mascherato" e, quindi, la serie delle mosse trabocchetto attuate da Pechino nascosero l'importanza dell'avanzata fino a quando non si arrivò ai grandi assalti notturni, chiamati attacchi ad "onda umana", contro gli americani.
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L'esercito cinese guadò lo Yalu la notte del 27 ottobre. Già dal 19 ottobre interi reparti cinesi entrarono nel territorio della Corea del Nord integrando i regolari nordcoreani. I soldati cinesi si riparavano in cunicoli sotterranei da dove uscivano nel cuore della notte per attaccare col favore delle tenebre. Il contrattacco si concretizzò, tra il 28 ed il 29 ottobre, in una valanga umana che si abbatté sulle linee avanzate alleate, letteralmente travolgendole. L'intervento in massa dei cinesi divenne irresistibile a partire dal 25 novembre, quando 300.000 cinesi spianarono - a costo di enormi perdite umane - le prime linee americane. Con una tattica "a tridente", i cinesi sfondarono al centro, ricacciando i sudcoreani da Chosan ed impegnando gli americani ad est della città (contro il X Corpo dei Marines) e ad ovest (contro l'VIII Armata). Le posizioni divennero impossibili da mantenere già dopo pochi giorni, nonostante i bombardamenti contro le colonne cinesi e contro le installazioni militari mancesi. Grazie all'aviazione (copertura offerta dai cacciabombardieri e trasporto offerto dagli elicotteri), le truppe alleate iniziarono il ritiro dalla [[Corea del Nord]] a partire dal 3 novembre, attraversando il fiume [[Chongchon]]. Mentre le truppe sudcoreane furono fin dall'inizio in rotta, gli americani resistettero a fatica e riuscirono ad organizzare efficacemente la ritirata, pur abbandonando alla mercé del nemico ingenti quantitativi di materiale bellico di prim'ordine (molti soldati cinesi impiegavano ancòra il vecchio moschetto [[Hanyang 88]] del [[1895]], quando i nordcoreani erano armati con la carabina d'ordinanza dell'esercito imperiale tedesco e della [[Wehrmacht]], il [[Karabiner 98K]] con otturatore a chiusura manuale risalente al [[1898]]. In questo contesto, anche l'[[elicottero]] fa la sua comparsa in grande stile sui campi di battaglia per evacuare i feriti e le truppe assediate.
MacArthur fece instaurare il blocco navale ai porti cinesi ed avviò contatti con [[Taiwan]] per una partecipazione dei nazionalisti cinesi al conflitto. L'8 novembre vennero bombardati i ponti sul fiume Yalu e la città di [[
[[File:Korean war 1950-1953.gif|thumb|left|Fasi della guerra di Corea]]
Intanto il 5 dicembre i cinesi ripresero la capitale nordcoreana Pyongyang e per [[capodanno]] si attestarono sul confine del 38º parallelo. Varcato il 38º parallelo il 1º gennaio [[1951]], il 4 gennaio i cinesi presero la capitale sudcoreana
All'inizio del [[1951]] il presidente americano [[Harry Truman|Harry S. Truman]], che fino ad allora aveva appoggiato la conduzione della campagna militare da parte di [[Douglas MacArthur]], temendo un allargamento del conflitto (McArthur si era detto più volte favorevole all'uso delle armi nucleari), stanco delle critiche rivoltegli dal generale, preferì sostituirlo, l'11 aprile, con il più moderato [[Matthew B. Ridgway]], già comandante della 82ª divisione aviotrasportata in [[Sbarco in Normandia|Normandia]] ed in quel momento comandante dell'8ª Armata (dopo la morte in un incidente stradale nel dicembre [[1950]], del generale Walker), avviando pochi mesi dopo le trattative fra le parti per una conclusione concordata del conflitto, su suggerimento dell'Unione Sovietica.
Il secondo contrattacco cinese iniziò il 22 aprile contro [[Taepo]] e [[Chunchon]], ma venne bloccato poco più a sud, ancora in territorio nordcoreano, a [[Hongchon]], già dopo due giorni. Il 24 aprile, gli alleati presero [[Kansong]], respingendo i cinesi di 80 km al di là del 38º parallelo ad oriente, fino a [[Hwachon]], mentre ad occidente, i cinesi rimasero di poco al di qua del confine, presso [[Yonchon]], stabilizzando il fronte. Contemporaneamente, la supremazia aerea degli alleati si fece totale. Nel mese di giugno, vennero bombardati tutti gli aeroporti cinesi in Manciuria, che vennero definitivamente cancellati. Il 23 giugno iniziarono a
== Le fasi conclusive del conflitto e l'armistizio ==
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Entrambi i contendenti erano esausti economicamente; le perdite di uomini e materiali erano a livello di guardia, eppure i negoziati non facevano progressi, soprattutto per il problema dei prigionieri di guerra: i comunisti li rivolevano indietro tutti senza condizioni, mentre gli alleati rimanevano fermi per la libertà di scelta. Già il 10 luglio si manifestarono i primi dissidi e le trattative furono sospese il 23 agosto. L'indomani, gli alleati iniziarono a martellare il settore centrale del fronte con l'artiglieria. I comunisti costruirono tre nuovi aeroporti a [[Aamcham]], [[Taechon]], e [[Namsi]], subito rasi al suolo dall'aviazione alleata nel mese di ottobre. Il 12 novembre, i negoziati ripresero a [[Panmunjeom]].
Mentre il fronte si stabilizzava, soltanto l'aviazione alleata condusse azioni tra il 28 novembre 1951 ed il 30 aprile [[1952]]. L'8 ottobre i negoziati furono nuovamente sospesi e gli alleati impiegarono l'aviazione fino al 1 novembre per "ammorbidire" i nemici. Il 5 marzo [[1953]] venne bombardata la città di [[Chongjin]], prossima al confine sovietico. Il 20 aprile ripresero i negoziati, con i cinesi pronti a riconoscere il referendum di autodeterminazione tra i prigionieri di guerra. Tuttavia le forze comuniste ripresero le ostilità con l'esercito il 10 giugno conquistando [[Kumsong]], ma vennero bloccate già il 19 giugno. A questo punto, l'aviazione alleata iniziò a bombardare le dighe nordcoreane. I negoziati di pace si conclusero il [[27 luglio]] [[1953]] con la firma a [[Panmunjeom]] di un armistizio che ristabiliva sostanzialmente la situazione preesistente, e la creazione della [[Zona demilitarizzata coreana]]. La [[Corea]] rimase divisa in due stati: [[Corea del Nord]], con capitale [[Pyongyang]] e [[Corea del Sud]], con capitale [[
Cinesi e statunitensi furono soddisfatti, mentre le due Coree inizialmente non vollero riconoscere l'armistizio. Un comitato di supervisori dell'armistizio formato da osservatori appartenenti a nazioni neutrali operò fino al maggio [[1956]], quando, in seguito agli incontri diplomatici di [[Ginevra]] (26 aprile - 15 giugno [[1954]]), falliti per l'inflessibilità dei nordcoreani, non si ratificò un vero trattato di pace. Da allora, gli americani mantengono 40.000 soldati ed arsenali nucleari in Corea del Sud e questo costituisce il più lungo armistizio della storia. Il 25 maggio 2009, a seguito delle rinnovate tensioni fra le due Coree, la Corea del Nord si è unilateralmente ritirata dall'armistizio.
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Il bilancio della guerra può essere riassunto in questo modo<ref>C. Andrew - O. Gordievskij "Storia segreta del KGB" - Biblioteca Universale Rizzoli, 1996</ref>:
* I nordcoreani persero una certa estensione del territorio di loro pertinenza al termine del conflitto, in quanto la linea del fronte divenne il nuovo confine di stato. Solo un esiguo tratto venne recuperato il mese precedente la firma dell'armistizio. Anche i sudcoreani persero una piccola parte del loro territorio originale, unitamente alla città di [[
* Nessuno dei due contendenti riuscì ad unificare il paese eliminando la presenza dell'altro contendente.
* Le perdite militari - in termini umani - dei comunisti furono almeno il triplo di quelle alleate.
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== Il costo della guerra ==
Nella guerra di Corea prestarono servizio 1.319.000 statunitensi, e 54.246 di essi non fecero ritorno (33.686 morirono in battaglia o per ferite, 2.830 per cause non belliche e 17.730 fuori dal teatro di battaglia: 8176 MIA e 12.384 ausiliari sanitari, corpi speciali, etc.). Altri 105.785 rimasero feriti (92.134 combattenti; 13.651 tra ausiliari, sanitari, unità speciali, etc). L'esercito sud-coreano ebbe 415.000 morti e 429.000 feriti, la gran parte di essi partigiani od irregolari. Il Commonwealth (Regno Unito, Canada, [[
Belgio, Colombia, Etiopia, Filippine, Francia, Grecia, Olanda, Thailandia e Turchia ebbero complessivamente 1.800 morti e 7.000 feriti, e metà di questi furono turchi.
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