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| Riga 159: Il [[20 gennaio]] l'Armata Rossa aveva dato inizio al nuovo attacco generale contro la sacca della 6ª Armata ormai ridotta a meno della metà delle sue dimensioni iniziali; la 65ª Armata del generale Batov avanzò in direzione dell'aeroporto di Gumrak e la notte occupò la cittadina di Gončara; nella serata successiva i sovietici si avvicinarono a Gumrak e i lanciarazzi ''Katjuša'' aprirono il fuoco scatenando il caos negli aerodromi<ref>A.Beevor, ''Stalingrado'', pp. 406-407.</ref>. All'alba del [[22 gennaio]] le compatte fila delle divisioni fucilieri sovietiche comparvero sui margini dell'aeroporto; gli ultimi aerei tedeschi decollarono in fretta, mentre gli altri soldati, dopo una serie di duri combattimenti, si ritirarono verso est e i soldati della ; una parte dei feriti venne abbandanati nell'ospedale da campo dove i sovietici in un primo momento li lasciarono senza cure prima di trasferirli a Beketovka. La ritirata dei superstiti reparti tedeschi del 14° ''Panzerkorps'' e dell'8°, 4° e 11° Corpo d'armata in direzione est verso Stalingrado si stava trasformando in un ripiegamento disordinato per cercare un riparo dal freddo e dal nemico nelle macerie della città, la steppa era disseminata lungo il percorso da cadaveri congelati, feriti abbandonati, veicoli fuori uso, cannoni distrutti, materiali ed equipaggiamenti, cavalli morti<ref>A.Beevor, ''Stalingrado'', pp. 407-408.</ref>.  Prima della caduta di Gumrak il generale Paulus aveva abbandonato il suo posto di comando situato vicino alla base e si era trasferito con lo stato maggiore prima al quartier generale della 71ª Divisione fanteria e quindi, il pomeriggio del [[23 gennaio]], in un bunker nella parte meridionale di Stalingrado vicino al fiume Tsaritsa<ref>W.Görlitz/F.Paulus, ''Stalingrado'', p. 289.</ref>. Il rifornimento aereo e l'evacuazione dei feriti praticamente cessarono il [[24 gennaio]]: dopo la caduta di Gumrak, il piccolo aeroporto di Stalingradskij si rivelò inutililizzabile e da quel momento l'armata venne rifornita solo con aviolanci di contenitori. Nonostante la situazione generale sempre più compromessa, le unità combattenti tedesche, quasi prive di mezzi, continuarono a mostrare in molti settori tenacia e combattività; le perdite sovietiche negli attacchi frontali contro gli sbarramenti dei soldati tedeschi furono ancora alte; la 297ª Divisione fanteria si difese accanitamente prima di abbandonare [[Voroponovo]] e ripiegare verso il settore meridionale di Stalingrado, la 14. Panzer-Division, senza alcun mezzo corazzato e ridotta a 80 uomini, rifluì a sua volta nella città. ==== Ultima resistenza ==== | |||