Operazione Anello: differenze tra le versioni
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m →Bilancio del "ponte aereo": refusi |
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Oltre alla catastrofica carenza di vettovaglie per uomini e animali, le carenze del ponte aereo ridussero anche grandemente la disponibilità di munizioni per i soldati, i mezzi corazzati e l'artiglieria; in luogo del consumo effettivo di 132 tonnellate al giorno, le forniture si ridussero in media ad appena 16,4 tonnellate e raggiunsero al massimo le 53,4 tonnellate. Espedienti momentanei come il trasferimento interno di riserve di munizioni e l'utilizzo di materiale straniero non poterono migliorare la situazione e quindi le scorte si ridussero a nulla. La situazione del carburante era ancor più critica, e, insieme alla perdita dei cavalli destinati alla macellazione, ridusse l'armata in una situazione di mobilità molto ridotta. Le richieste di 350 metri cubi di benzina e [[Diesel]] al giorno non poterono essere esaudite e i rifornimenti si limitarono ad una media di appena 37,35 metri cubi, mentre le riserve caddero a soli 15 metri cubi di carburanti. Le disponibilità erano così scarse che dal [[5 gennaio]] la 6ª Armata divenne praticamente immobile ed anche il sistema di distribuzione dei rifornimenti all'interno della sacca, che consumava giornalmente 50 metri cubi di carburante, divenne molto difficoltoso.
Importante fu invece la funzione degli aerei da trasporto tedeschi per permettere l'evacuazione dalla sacca; il generale Paulus ed il comando dell'armata stabilirono una rigida procedura di selezione del personale autorizzato a lasciare il ''kessel''. In primo luogo dovevano essere evacuati i feriti, con precedenza per quelli gravi; in questo modo furono trasportati in salvo per via aerea circa 25.000 feriti<ref>W.Görlitz/F.Paulus, ''Stalingrado'', p. 292. Nelle sue memorie il feldmaresciallo Paulus
=== Lo schieramento dell'Armata Rossa ===
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