|tipo=[[Sommergibile]] di piccola crociera
|classe=[[Classe Serie 600 - Adua (sommergibile)|''Adua'']]
|cantiere=[[Cantieri Riuniti dell’Adriaticodell'Adriatico|CRDA]], [[Monfalcone]]
|matricola=
|ordinata=
|proprietario=[[Regia Marina]]
|radiata=
|destino_finale=autoaffondato nel settembre 1943 in seguito all’armistizioall'armistizio, recuperato, affondato nel 1944 da attacco aereo
|dislocamento=in superficie 697,254 [[tonnellata|t]] <br /> in immersione 856,397
|stazza_lorda=
== Storia ==
Il 6 marzo 1937 fu dislocato a [[Napoli]], in seno alla 23ª Squadriglia Sommergibili<ref name="Museo della Cantieristica">[http://www.archeologiaindustriale.it/sez_produzione_it.php?&content_type=nave&goto_id=762 :: Museo della Cantieristica ::<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. A fine anni Trentatrenta volse vari viaggi di [[addestramento]] tra [[Tobruk]], [[Bengasi]] ed il [[Dodecaneso]]<ref name="Museo della Cantieristica"/>.
All’ingressoAll'ingresso dell’dell'[[Italia]] nel [[secondo conflitto mondiale]] si trovava dislocato a [[Cagliari]], inquadrato nella 71ª Squadriglia del VII Gruppo Sommergibili<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com">[http://www.xmasgrupsom.com/sommergibili/aradam.html Untitled Document<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name="Museo della Cantieristica"/>. Era comandante dell’unitàdell'unità il [[capitano di corvetta]] Giuseppe Bianchini<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Il 10 giugno 1940 fu inviato a [[meridione]] delle [[costa|coste]] [[Sardegna|sarde]] ed a [[settentrione]] dell’dell'[[isola]] [[La Galite]], facendo ritorno alla [[base navale|base]] il 14 senza riportare avvistamenti<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Svolse la sua seconda missione bellica nel [[golfo del Leone]], per attaccare un [[convoglio navale|convoglio]] francese per il [[Nordafrica]]<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>. Il 21 giugno notò numerosi [[aereo|aerei]] impegnati nella ricerca di sommergibili: questo faceva presumere l’arrivol'arrivo del convoglio<ref name="Museo della Cantieristica"/>. Il 23 giugno, alle 3.12 di [[notte]], individuò una [[nave]] scorta in [[navigazione]] veloce (si trattava verosimilmente di un’unitàun'unità [[Francia|francese]]) nel punto 42°40’40' N e 4°25’25' E e l’attaccòl'attaccò infruttuosamente con il lancio di un [[siluro]]<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In luglio ed agosto svolse due missioni al largo di [[Gibilterra]]<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In ottobre fu mandato in missione al largo di La Galite e fu poi trasferito una sessantina di miglia a settentrione di Cap de Fer (costa [[Algeria|algerina]]); nuovamente spostato poi circa 45 miglia ad ovest della Galite, individuò un [[cacciatorpediniere]] il 27 (mentre il [[sole]]) e dovette immergersi ed allontanarsi<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Il 9 novembre 1940, di pomeriggio, lasciò Cagliari e fu inviato al largo della Galite insieme ad altri quattro sommergibili (tra cui i gemelli [[Alagi (sommergibile)|''Alagi'']] ed [[Axum (sommergibile)|''Axum'']]) in opposizione all’operazioneall'operazione britannica «Coat» (con vari obiettivi, tra i quali l’inviol'invio di navi da guerra da [[Gibilterra]] ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], di [[convoglio navale|convogli]] a [[Malta]] e in [[Grecia]], l’l'[[Notte di Taranto|attacco aerosilurante contro Taranto]] e l’l'[[Battaglia del Canale d'Otranto (1940)|attacco a convogli italiani nel Basso Adriatico]]); rientrò senza riportare avvistamenti<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 267</ref>.
Il 14 novembre uscì nuovamente in mare (insieme ai sommergibili [[Diaspro (sommergibile)|''Diaspro'']] ed [[Alagi (sommergibile)|''Alagi'']]) a contrasto di un’altraun'altra operazione britannica, la «White»: l’inviol'invio a Malta, da parte delle [[portaerei]] della Forza H, di 14 [[aereo|aerei]]<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 270</ref>.
Nel gennaio 1941 fu inviato 40 miglia ad est di La Galite; il 9 ascoltò all’all'[[idrofono]] rumori di navi che, a grande distanza, erano alla caccia di sommergibili<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In aprile operò al largo della [[Cirenaica]] e dell’dell'[[Egitto]]<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Tra fine luglio ed inizio agosto il sommergibile fu inviato, con altri tre, a sudovest delle coste sarde per contrastare l’operazionel'operazione britannica «Style» (consistente ancora nel rifornimento di Malta), ma non avvistò alcuna nave<ref name="xmasgrupsom.com"/><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 297</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Nel settembre 1941, durante dell’operazionedell'operazione britannica «Halberd» (si trattava di una missione di rifornimento di Malta, ma i comandi italiani pensarono potesse trattarsi di un’azioneun'azione di [[bombardamento navale]] contro le coste italiane) fu dislocato in agguato difensivo a [[Est|levante]] delle [[Baleari]] (prima si trovava al largo della [[Tunisia]]), più precisamente nel [[canale naturale|canale]] di [[Minorca]], in funzione difensiva (insieme ad altri tre sommergibili), ma la formazione britannica non passò in quelle acque; il sommergibile ricevette allora l’ordinel'ordine di spostarsi più a sud ed infatti il 29 settembre avvistò una formazione di navi britanniche, senza però riuscire a portarsi all’attaccoall'attacco<ref name="xmasgrupsom.com"/><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 299-300</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In ottobre fu in missione una sessantina di miglia ad est della Galite<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Nel gennaio 1942 fu in agguato a meridione di Malta<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In febbraio formò uno sbarramento al largo dell’dell'[[Algeria]], rilevando all’idrofonoall'idrofono rumori di navi (il 10 febbraio) ma senza giungere all’avvistamentoall'avvistamento<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In marzo fu in agguato al largo di Capo Bougaroni<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Piuttosto controverso è il ruolo avuto dall<nowiki>’</nowiki>''Aradam'' nell’affondamentonell'affondamento del cacciatorpediniere britannico ''Havock'', avvenuto il 6 aprile 1942:
* secondo alcune fonti il sommergibile (al comando del [[tenente di vascello]] Oscar Gran) avvistò ad est di [[Kélibia]] (Tunisia) l<nowiki>’</nowiki>''Havock'' in navigazione verso ovest, in direzione di [[Capo Bon]], e (in immersione) lo colpì – all’1all'1.37 – con un siluro lanciato da 500 metri; il cacciatorpediniere, con gravi [[danno|danni]], cercò di andare ad incagliarsi sulla [[costa]], ma, in fiamme, fu spezzato in due dalla [[detonazione]] di un [[deposito]] [[munizioni]], mentre l<nowiki>’</nowiki>''Aradam'', frattanto emerso, osservava la scena<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 321</ref><ref name="Museo della Cantieristica"/>;
* secondo altre fonti l<nowiki>’</nowiki>''Havock'' andò ad incagliarsi alle 4.15, in posizione 36°48’48' N e 11°08’08' E, forse proprio per evitare il siluro, ma non fu colpito, e venne [[autodistruzione|autodistrutto]] dal proprio [[equipaggio]] una volta constatata l’impossibilitàl'impossibilità di disincagliarlo<ref name="betasom">[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=21543 Le Perdite Della Regia Marina Nella Seconda Guerra Mondiale - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>;
* secondo una terza versione, infine, l<nowiki>’</nowiki>Aradam silurò e distrusse il [[relitto]] dell<nowiki>’</nowiki>''Havock'' solo dopo l’incagliol'incaglio<ref name="betasom"/>.
In maggio operò a settentrione di Capo Blanc<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Verso metà di giugno 1942 fu inviato – insieme ad altri quattro sommergibili, tra cui i gemelli [[Ascianghi (sommergibile)|''Ascianghi'']] e [[Dessiè (sommergibile)|''Dessiè'']] – in agguato dapprima presso Capo Blanc e poi tra [[Malta]], [[Pantelleria]] e [[Lampedusa]] in opposizione al [[convoglio navale|convoglio]] britannico «Harpoon», nell’ambitonell'ambito della [[Battaglia di mezzo giugno|battaglia di Mezzo Giugnogiugno]]; tuttavia il sommergibile non avvistò le unità avversarie<ref name="xmasgrupsom.com"/><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 326</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/>.
Assunse poi il comando dell’unitàdell'unità il tenente di vascello Carlo Forni<ref name="Museo della Cantieristica"/>.
Il 16 novembre 1942, nottetempo, penetrò nella [[baia]] di [[Annaba|Bona]] ed individuò un convoglio formato da tre [[nave cargo|trasporti]] con forte scorta; portatosi all’attaccoall'attacco in emersione, favorito dalla [[pioggia]] (che lo nascondeva), lanciò da scarsa distanza quattro siluri (ripartiti in due coppiole, la seconda delle quali lanciata alle 5.06) che mancarono il [[bersaglio]]; il sommergibile (essendo ormai giunto in bassifondali, che ostacolavano il lancio di siluri) aprì quindi il fuoco col [[cannone]], colpendo (tra [[ponte di comando (nautica)|ponte di comando]] e [[fumaiolo]]) e danneggiando leggermente uno dei trasporti prima di immergersi per eludere il contrattacco della scorta<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="xmasgrupsom.com"/><ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 342-343</ref><ref name="xmasgrupsom.com"/><ref name="Museo della Cantieristica"/>.
Un altro tentativo, da parte dell<nowiki>’</nowiki>''Aradam'', di forzare la [[rada (nautica)|rada]] di Bona fu impedito dalle unità di vigilanza<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 343</ref>.
Svolse poi un’altraun'altra serie di missioni prive di risultati:
* in dicembre al largo della [[Cirenaica]];
* in gennaio 1943 ancora nelle acque della Cirenaica;
Nel corso dello stesso mese un controllo giudicò «buono» il suo stato, notando però che i segnalatori acustici erano in pessime condizioni<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi'', p. 350</ref>.
L’L'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] sorprese il sommergibile in [[manutenzione]] a [[Genova]]; erano anche in corso lavori di adattamento come unità avvicinatrice di [[Siluro a Lenta Corsa|SLC]]<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assaltod'assalto della Marina italiana dalle origini a oggi'', p. 115">Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assaltod'assalto della Marina italiana dalle origini a oggi'', p. 115</ref><ref name="Museo della Cantieristica"/>. Dato che non era in grado di partire, fu autoaffondato per evitarne la cattura<ref name="Museo della Cantieristica"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assaltod'assalto della Marina italiana dalle origini a oggi'', p. 115"/>.
Rimesso a galla dai [[Germania|tedeschi]], fu consegnato alla [[X Flottiglia MAS]] della [[Repubblica Sociale Italiana]] per essere riparato ed impiegato per il [[trasporto]] dei mezzi d’assaltod'assalto, lavori che non giunsero però mai a termine<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assaltod'assalto della Marina italiana dalle origini a oggi'', p. 115"/>.
Il 4 settembre 1944, infatti, fu colpito da [[bomba (ordigno)|bombe]] ed affondò nel [[porto]] di Genova nel corso di un [[bombardamento aereo]]<ref name="Museo della Cantieristica"/>.
|