Cavo audio: differenze tra le versioni
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L’aspetto che incide di più sul costo di un cavo è certamente il tipo di materiale scelto per il conduttore, nel caso dei metalli, il loro grado di purezza, ottenuto mediante processi industriali. Nel rame tale lavorazione consiste principalmente nella separazione degli atomi di ossigeno; il metallo così ottenuto è definito OFC (Oxygen Free Copper).
Il grado di purezza di un cavo in rame o argento è indicato in “N”, abbreviazione di Nine (cioè nove in inglese): pertanto un cavo 5N vanterà una purezza pari al 99,999%, un cavo 6N sarà puro al 99,9999 ecc, non di secondaria importanza a concorrere nel costo finale, è il tipo di isolante impiegato e la geometria del cavo, per il materiale isolante viene anche usata la [[seta]] pura e il [[Politetrafluoroetilene|teflon]], alcune geometrie (tipo di sezione), possono essere particolarissime, realizzabili solo con costose attrezzature industriali.
L'orientamento da parte dei costruttori di cavi audio definiti "di qualità" ad impiegare metalli particolarmente puri, si basa su una legge fisica dei metalli, la loro conducibilità elettrica è tanto migliore quanto sono puri, indipendentemente dalla [[resistività]] intrinseca del metallo impiegato, in aggiunta, vengono considerati altri fenomeni di minor rilievo, {{citazione necessaria|ma che si presume siano importanti nel concorrere al decadimento del segnale che transita nel cavo}}, questo ineccepibile aspetto tecnico, ovvero che il rame o l’argento di elevata purezza possiedano caratteristiche elettriche superiori rispetto agli stessi materiali “contaminati”, i costruttori, legittimamente, lo evidenziano al primo posto tra le caratteristiche dei loro cavi.
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