Ghisolfa: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
Riga 34:
La Ghisolfa è un piccolo quartiere a prevalenza di edifici popolari, per larga parte successivamente integrati con case moderne della piccola e media borghesia. Il quartiere si sviluppò nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle [[Ferrovie dello Stato]] e delle [[Ferrovie Nord Milano|Ferrovie Nord]], derivando il suo nome dal preesistente toponimo longobardo ''Ghisulf''<ref>Carlo Castellaneta, ''Il dizionario di Milano''</ref>, che dava il nome alle ''Cascine Ghisolfa'' e ''Ghisolfetta'' collocate in prossimità del terrapieno della ferrovia<ref>Vittore Buzzi, ''Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese'' Hoepli Editore, 2005, ISBN 882033495X </ref>. Il ''Ponte della Ghisolfa'' fu terminato nel [[1941]] (ed allargato negli [[anni 1990|anni Novanta]])<ref>[http://www.storiadimilano.it/citta/milanotecnica/strade/strade.htm Le strade di Milano] di Gian Luca Lapini</ref>, e all'inizio degli [[anni 1960|anni Sessanta]] venne idealmente prolungato lungo ''viale Monteceneri'' con la costruzione di una strada sopraelevata a quattro corsie che arriva fino a ''piazzale Stuparich''.
La zona circostante ''piazza Prealpi'', con i suoi palazzi ''Aler''<ref>http://www.aler.mi.it/</ref>, è un emblema della [[Milano]] popolare, tristemente famosa per le vicende criminali che ne hanno caratterizzato la storia negli [[Anni 1990|anni Novanta]], con l'egemonia della cosca [['ndrangheta|'ndranghetista]] dei [[Di Giovine]]<ref>[http://milano.corriere.it/cronache/articoli/2007/05_Maggio/16/arrestato_boss_droga.shtml ''Arrestato il boss della droga, scoppia la rivolta'' Corriere, 16 maggio 2007]</ref>.
La zona è oggi caratterizzata da un'accentuata multietnicità. In anni recenti il quartiere è stato citato a causa dell'accampamento di clandestini situato sotto il Ponte tra i binari delle [[Ferrovie Nord]], nei pressi del ''CAM'' di ''via Pecetta'', portando a una situazione di disagio, sia per i clandestini costretti a vivere in condizioni disumane, sia per i residenti.
|