Guerra di Corea: differenze tra le versioni

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Mao, invece, era debitore al leader nordcoreano, il quale aveva inviato parte del suo esercito a sostenere i comunisti cinesi nella [[guerra civile cinese]] del [[1946]] - [[1949]]. Stalin promise solo aiuti bellici e forniture alimentari. Mao appoggiò i nordcoreani anche con istruttori militari e mise a disposizione anche aeroporti in [[Manciuria]], ritenuti, a torto, al sicuro dai bombardamenti americani<ref name="Ibidem">Ibidem</ref>.
 
== L'attacco nordcoreano e l'invasione della CoreaSud meridionaleCorea ==
 
Dopo ripetute violazioni del confine e scaramucce che si protraevano da quasi un anno, l'esercito nordcoreano, forte di 350.000 uomini, con 500 carri e 2000 pezzi d'artiglieria, addestrati da mesi (dal febbraio 1950 erano in "stato di allerta"), su ordine di Kim Il-sung, aprì un potente e continuato fuoco d'artiglieria a partire dalle ore 04:00 del mattino di domenica [[25 giugno]] [[1950]], approfittando anche della giornata piovosa. Pochi minuti dopo che le batterie di obici nordcoreane, dislocate lungo il confine rappresentato dal 38º parallelo, avevano riversato sulle posizioni avversarie una valanga di colpi, dieci divisioni di fanteria ed una divisione corazzata attraversarono la frontiera. Il settore ove prese avvio la guerra fu la zona di confine limitrofa alla città di [[Kaesŏng]] (allora nella Corea del Sud, oggigiorno nella [[Corea del Nord]] a causa dello spostamento del confine in base alla linea d'armistizio), dove la IV^ Divisione di Fanteria nordcoreana iniziò a martellare pesantemente le posizioni sudcoreane. In confronto, l'esercito sudcoreano era - almeno in questo primo momento - del tutto disorganizzato: contava meno di 100.000 uomini, mal armati e peggio addestrati.

L'esercito sudcoreano era addestrato più per compiti di polizia interna, o al massimo per azioni di controguerriglia. Le riserve erano inesistenti, a meno di non contare 50.000 poliziotti. L'artiglieria pesante era inesistente ed i carri armati e gli aerei da combattimento ammontavano soltanto a poche decine d'esemplari antiquati, lenti e male armati. La [[Corea del Sud]] non diede la notizia dell'attacco prima delle ore dieci antimeridiane, circa sei ore dopo l'invasione, che stava procedendo speditamente. Già nel pomeriggio del primo giorno di guerra, aerei nordcoreani bombardarono l'aeroporto di [[Seul]] e la base statunitense di [[Kimpo]]. L'inizio del conflitto fu fulmineo, sia a causa della mancata dichiarazione di guerra da parte della Corea del Nord, che a causa della trascuratezza in cui versava l'esercito sudcoreano. Mentre le sue truppe erano già penetrate profondamente in territorio nemico, oramai alle porte di Seul, Kim dichiarò ufficialmente la guerra alle 11.00 del mattino, adducendo il pretesto di un presunto attacco nemico presso [[Haeju]], una località non lontana dal confine del 1950 (in sèguito alle vicende belliche, il confine antecedente l'inizio della guerra non corrisponde più a quello conseguente).
 
Il giorno dopo, il [[26 giugno]], rimasta inapplicata la risoluzione dell'ONU per il cessate il fuoco con ripristino dello [[status quo|statu quo]], i nordcoreani continuarono a dilagare, senza curarsene, cosicché i cittadini statunitensi vennero evacuati via mare dal porto di [[Incheon]] all'approssimarsi degli invasori. Il 27 giugno, Kim decretava la generale chiamata alle armi per liberare il paese, mobilitando anche i riservisti, l'ambasciata statunitense di Seul venne evacuata, mentre a [[New York]] si riuniva il [[consiglio di Sicurezza]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] che decretava sanzioni economiche contro la Corea del Nord. Il primo scontro tra statunitensi e nordcoreani avvenne il 27 giugno, quando il V Stormo dell'[[USAF]] abbatté tre aerei nemici mentre appoggiava l'evacuazione dei civili da Seul. Il presidente americano [[Harry Truman]], quasi contemporaneamente, ordinava alla marina e all'aviazione di intervenire in aiuto alla Corea del Sud. Un piccolo drappello di truppe statunitensi - del tutto inadeguato però ad arginare l'esercito invasore - era già sul posto.