Guerra di Corea: differenze tra le versioni
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Il 3 agosto vennero fatti saltare i ponti sul fiume [[Naktong]] per ritardare la penetrazione nordcoreana nell'ultimo lembo di territorio sudcoreano rimasto libero. Proprio i durissimi scontri su questo corso d'acqua bloccarono definitivamente l'avanzata fino a quel momento inarrestabile dei nordcoreani. Sebbene gli invasori avessero in più punti attraversato il fiume, erano stati prontamente ricacciati indietro. Il primo scontro tra l'esercito nordcoreano e quello alleato avvenne il 5 agosto, ma l'avanzata nemica era talmente fulminea che Mac Arthur optò per creare una [[testa di ponte]] fortificata nell'estremo lembo sudorientale della Corea, in quello che è passato alla storia come il "[[Perimetro di Pusan]]"(un ritaglio di territorio lungo 140 km e largo 90 km col fiume Naktong a coprire il lato settentrionale ed occidentale ed il [[Mar del Giappone]] a coprire i restanti due lati), ove concentrare abbastanza truppe per resistere agli invasori e - nel frattempo - pianificare uno sbarco alle loro spalle al fine di chiuderli in una tenaglia. Gli strateghi cinesi previdero quest'eventualità e consigliarono ai nordcoreani di retrocedere, ma non vennero ascoltati<ref name="ReferenceA"/>. Anche l'aviazione americana che si scontrava con i Mig 15 coreani e cinesi di fabbricazione sovietica, aveva migliorato le sue capacità, affiancando ed in parte sostituendo i [[Lockheed P-80 Shooting Star]] ed i [[F-84#Republic F-84F Thunderstreak|Republic F-84 F Thunderstreak]] - inferiori agli aerei russi - con i più moderni e prestanti [[North American F-86 Sabre]].
La controffensiva si concretizzò il [[15 settembre]], quando il maggior generale [[Edward M. Almond]] condusse un attacco anfibio contro il porto di [[Incheon]], vicino al 38º parallelo, con il X Corpo [[United States Marine Corps|Marines]]. Lo stile dell'operazione anfibia era quello tipico dei grandi sbarchi statunitensi dell'appena terminata [[seconda guerra mondiale]], dall'invasione della [[Operazione Husky|Sicilia]] a quella della [[Sbarco in Normandia|Normandia]], per non parlare di quelli operati contro il Giappone cinque anni prima. Lo scopo dell'operazione americana era quello di prendere alle spalle le armate nordcoreane che non si aspettavano un attacco tanto ardito 200 km più a nord, intrappolarle e tagliar loro le esili linee di rifornimento, oramai troppo allungate per opporre una significativa resistenza. Le forze nordcoreane, che da settimane premevano inutilmente contro il Perimetro di Pusan circa 200 km più a sud, improvvisamente scoprirono di rischiare di rimanere intrappolate in una gigantesca sacca, qualora da Inchon, senza particolare difficoltà, gli americani avessero letteralmente "tagliato in due" la penisola coreana. A questo punto fu il panico tra gli invasori e la loro ritirata fu improvvisa e caotica. In breve, l'esercito nordcoreano cessò di costituire un valido strumento offensivo e ripiegò rovinosamente in due settimane oltre il confine. Massacri di popolazione inerme vennero compiuti dai nordcoreani in ritirata.
Già il [[17 settembre]] venne recuperata Seul ed il [[26 settembre]] venne ripreso l'aeroporto della capitale, mentre dal "Perimetro di Pusan" i mezzi corazzati americani iniziavano a eliminare le sacche di resistenza nordcoreane a sud di Seul. Il [[28 settembre]] venne raggiunto il 38º parallelo, il confine ufficiale tra le due Coree. Il [[29 settembre]] il presidente Truman autorizzò sia il dispiegamento dell'aviazione nelle basi della Corea del Sud, che l'attraversamento del confine con lo scopo di liquidare il regime comunista nordcoreano. A questo punto gli americani iniziarono sistematicamente a martellare con bombardamenti aerei continui i centri militari e produttivi nemici. Il [[7 ottobre]] Nonostante i ripetuti ammonimenti cinesi a non invadere il territorio nordcoreano e - soprattutto - a non raggiungere il confine cinese, e nonostante le fotografie della ricognizione aerea americana che mostravano senz'ombra di dubbio che ben 850.000 soldati cinesi erano stati ammassati lungo il fiume Yalu, a ridosso del confine con la Corea del Nord, nel bimestre settembre - ottobre, gli americani presero la città portuale di [[Chogjin]] ai primi di novembre. Il generale MacArthur aveva addirittura dichiarato alla stampa di non credere affatto ad un loro intervento nel teatro bellico. Mentre l'Unione Sovietica si limitò ad appoggiare logisticamente il governo della Corea comunista, la [[Repubblica Popolare Cinese]] partecipò ai combattimenti inviando in Corea - già il [[18 ottobre]] 1950 - oltre 180.000 soldati del XIII Gruppo d'Armata, alle cui spalle erano pronti altri 120.000 uomini di rincalzo, "volontari" che in breve ricacciarono le truppe dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] al di là del 38º parallelo facendo svanire le speranze di [[Douglas MacArthur|MacArthur]] in una facile vittoria. == Il dissidio russo - cinese ==
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