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Gli Yes nascono a Londra nel [[1968]], l'estate in cui [[Jon Anderson]] conosce fortuitamente [[Chris Squire]]. Anderson aveva cantato per alcuni anni in un gruppo chiamato [[The Warriors (gruppo musicale)|The Warriors]], con il quale aveva inciso due [[Singolo discografico|singoli]] ed aveva poi intrapreso una carriera solista con lo pseudonimo "Hans Christian Anderson",<ref>Tale pseudonimo è ispirato al celebre [[Hans Christian Andersen|favolista danese]].</ref> registrando altri due singoli. Squire, che suona in un complesso di nome [[Mabel Greer's Toyshop]], chiede ad Anderson di farne parte come cantante. Nel gruppo, comprendente anche il chitarrista [[Peter Banks]], confluiscono nello stesso anno il tastierista [[Tony Kaye (musicista)|Tony Kaye]] ed il batterista [[Bill Bruford]], ma poiché il nome del complesso è troppo lungo i cinque, su suggerimento di [[Peter Banks]], decidono di cambiarlo rinominando la band in Yes.<ref>Né a Jon ({{cita|Welch|p. 29|cidWelch}}) né a Chris ({{cita|Welch|p. 39|cidWelch}}) piaceva il precedente nome, adottano quindi quello attuale, proposto tempo prima da Peter Banks ({{cita|Welch|p. 38|cidWelch}}).</ref>
Il primo [[concerto (evento musicale)|concerto]] degli Yes si tiene in un campeggio giovanile presso il villaggio East Mersea, sull'isola di Mersea, [[Essex]], il [[4 agosto]] [[1968]].<ref name="Welch50">{{cita|Welch|p. 50|cidWelch}}.</ref> Il gruppo diviene rapidamente noto per il modo in cui esegue ''[[cover]]'' di brani di altri artisti, espandendole e trasformandole in complesse composizioni,<ref name="Welch50" /> ispirati dai [[Fifth Dimension]] e dai [[Vanilla Fudge]].<ref>{{cita|Welch|p. 53|cidWelch}}.</ref> Si esibiscono come spalla di gruppi affermati in locali
</ref> il concerto d'addio dei [[Cream]].<ref>{{cita|Welch|p. 12|cidWelch}}.</ref> Nel [[1969]] [[Ahmet Ertegün]], proprietario della ''[[Atlantic Records]]'', assiste ad una loro performance presso lo [[Speakeasy Club]] di Londra, e decide di scritturarli per la [[casa discografica]] e fargli subito incidere un album.<ref name="Welch63">{{cita|Welch|p. 63|cidWelch}}.</ref> Il risultato è l'[[Yes (Yes)|album eponimo]] pubblicato nel [[1969]], che viene accolto bene dal pubblico e dalla critica,<ref name=Welch67>{{cita|Welch|p. 67|cidWelch}}.</ref> anche se non si rivela un successo commerciale.<ref name=Welch67/> Il suono brillante, originale e tecnicamente complesso degli Yes va già delineandosi,<ref name="Rizzi97">{{cita|Rizzi|p. 97|cidRizzi}}.</ref> ma la band pecca ancora d'esperienza in sala di registrazione,<ref name="Welch63" /> sono già musicisti solisti di talento, ma non ancora un gruppo. L'album contiene anche due ''cover'', ''[[Every Little Thing (brano musicale)|Every Little Thing]]'' dei [[The Beatles|Beatles]] e ''I See You'' dei [[The Byrds|Byrds]].
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''Fragile'', considerato da molti l'[[epitome]] degli album di rock progressivo,<ref>{{cita web|url=http://www.rwcc.com/biogra.asp#70|titolo=Biografia di Rick Wakeman, il 1970|lingua=en|accesso=16-12-2009}}</ref> segna anche l'inizio della lunga collaborazione fra gli Yes e l'artista [[Roger Dean]],<ref name="Welch132">{{cita|Welch|p. 132|cidWelch}}.</ref> al quale si devono la maggior parte delle copertine degli album del gruppo,<ref name="Welch132" /> il disegno del loro celebre logo, l'organizzazione del merchandising<ref>{{cita|Welch|p. 134|cidWelch}}.</ref> e l'impianto [[scenografia|scenografico]] utilizzato nei concerti.<ref>{{cita|Welch|pp. 160-62|cidWelch}}.</ref> In ''Close to the Edge'', l'album della [[Close to the Edge (brano musicale)|''suite'' omonima]], di ''[[And You and I]]'' e di ''[[Siberian Khatru]]'', considerato dai più il loro capolavoro,<ref name=ondarock/> gli Yes raggiungono il vertice del loro cammino artistico.<ref name="Rizzi98">{{cita|Rizzi|p. 98|cidRizzi}}.</ref> Molti fan considerano l'intero trittico, composto da ''The Yes Album'', da ''Fragile'' e da ''Close to the Edge'', l'apice della creatività degli Yes, in cui si definiscono i canoni dello ''Yessound'', nel quale dominano gli arrangiamenti e i virtuosismi individuali;<ref name="Rizzi96" /> tali ''supporters'' sono spesso detti ''troopers'',<ref name="TempusFugit" /> con riferimento a uno dei brani più famosi di quest'epoca degli Yes, ''[[Starship trooper (brano musicale)|Starship trooper]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.storiadellamusica.it/Yes_-_The_Yes_Album_(Atlantic,_1971).p0-r767|titolo=Recensione di "The Yes Album"|autore=Francesco Montanari|opera=Storia della Musica|accesso=18-12-2009}}</ref>
Nel [[1973]] gli Yes ottengono importanti riconoscimenti dalla critica musicale: vengono inseriti nelle classifiche annuali del
Nello stesso anno intraprendono, per la prima volta, tour in [[Australia]] e in [[Giappone]]. Durante le date nipponiche del ''Close to the Edge tour'', nel marzo '73, Anderson ha occasione di leggere il libro ''[[Autobiografia di uno Yogi]]'' di [[Paramahansa Yogananda]], ispirato dal quale inizia a comporre, insieme a Howe, i "quattro movimenti"<ref>{{cita|Welch|p. 157|cidWelch}}.</ref> che diventano poi l'opera certamente più imponente del periodo classico del gruppo: ''[[Tales from Topographic Oceans]]''. Pubblicato nel dicembre [[1973]], si tratta di un album doppio, suddiviso in quattro lunghe ''[[suite (musica)|suite]]'', una per ogni lato del vinile. L'album riscontra un grosso successo commerciale: [[disco d'oro]] con le sole prenotazioni<ref>{{cita|Welch|p. 156|cidWelch}}.</ref> raggiunge il vertice delle [[classifica musicale|classifiche]] inglesi e il 6º posto in quelle americane,<ref name=allmusic /> ma la sua uscita divide nettamente gli appassionati del gruppo e la critica, registrando pareri discordi tra chi considera l'opera un lavoro di alto livello e chi la ritiene eccessiva e magniloquente, simbolo dell'aspetto autocelebrativo del rock progressivo.<ref name=allmusic /> L'album suscita lo stesso effetto anche sul gruppo: durante i concerti affiorano spesso delle tensioni<ref>{{cita|Welch|p. 154|cidWelch}}.</ref> che sfociano nell'abbandono di [[Rick Wakeman]], anticipato dai titoli delle riviste di settore,<ref>{{cita news|url=http://yesmuseum.org/melo73.html|titolo=Wakeman intraprende la carriera solista|pubblicazione = Melody Maker|lingua=en|giorno = 13|mese = 10|anno = 1973|accesso=20-12-2009}}</ref> che l'anno successivo se ne va sostenendo di non condividere più la visione musicale del gruppo.<ref>{{cita|Welch|p. 167|cidWelch}}.</ref>
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[[Immagine:Steve Howe.jpg|thumb|left|200px|[[Steve Howe]]]]
Dopo un breve periodo, mentre nel [[1976]] lavorano all'album successivo nei ''Mountain Studios'' di [[Montreux (Svizzera)|Montreux]], gli Yes si separano da Moraz ritenendolo inadatto alla loro musica,<ref>{{cita|Welch|p. 177|cidWelch}}.</ref> e iniziano a cercare un nuovo tastierista. Dopo una lunga trattativa, Wakeman accetta di suonare come [[turnista]], ma in seguito, impressionato dalla qualità del materiale prodotto, rientra formalmente nel gruppo.<ref>{{cita|Welch|pp. 177-78|cidWelch}}.</ref> Rispetto ai lavori precedenti, ''[[Going for the One]]'', datato [[1977]], alterna brani non troppo lunghi (comunque estremamente originali nella struttura), alle consuete ''suite'' dalle atmosfere complesse, brani particolarmente strutturati, come
In quest'epoca i concerti degli Yes sono caratterizzati dall'uso delle tecniche più innovative: l'uso di luci [[laser]], le scenografie immaginifiche di Dean e l'innovativo palco circolare ''In the Round'', con Anderson al centro, fanno delle esibizioni eventi visivi memorabili.<ref>Oltre che innovativa, l'idea del palco girevole si rivela vincente anche sotto il profilo economico: l'aumento degli spettatori consentito da tale soluzione si traduce in ripetuti record di vendite, in {{cita|Welch|p. 188|cidWelch}}.</ref><ref>Da queste performance sono tratte le incisioni pubblicate nel doppio ''live'' ''[[Yesshows]]''.</ref>
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''90125''<ref>Il titolo non è altro che il numero di catalogo assegnato all'album, in {{cita|Welch|p. 224|cidWelch}}.</ref> ha un successo commerciale travolgente ed inaspettato: ''[[Owner of a Lonely Heart]]'', il brano di apertura, diventa il secondo singolo di successo degli Yes, e l'unico a raggiungere la prima posizione in classifica.<ref>{{cita web|url=http://www.relayer35.com/Yescography/90125.htm|titolo=L'album ''90125''|lingua=en|accesso=28-12-2009}}</ref> L'album vende complessivamente otto milioni di copie<ref>{{cita|Welch|p. 224|cidWelch}}.</ref> e vince persino il ''[[Grammy award|premio Grammy]]'' nel 1985 per il miglior pezzo rock strumentale con il brano ''Cinema''.<ref>{{cita web|url=http://www.knowledgerush.com/kr/encyclopedia/Grammy_Award_for_Best_Rock_Instrumental_Performance/|titolo=Premio Grammy per la miglior performance strumentale|lingua=en|accesso=28-12-2009}}</ref> A questo enorme successo segue il più trionfale tour della storia del gruppo, che si conclude con la partecipazione al [[Rock in Rio]], presso [[Rio de Janeiro]], di fronte ad un pubblico di centinaia di migliaia di fan e in diretta televisiva.<ref>{{cita web|url=http://forgottenyesterdays.com/tour_listing.asp?s=5&tname=11&SortBy=tDate&so=asc&navb=4|titolo=Il ''90125 Tour''|lingua=en|opera=Forgotten Yesterdays|accesso=26-12-2009}}</ref> Dal tour vengono tratti un album live, ''[[9012Live: The Solos]]'', ed un video, ''[[9012Live (video)|9012Live]]'', girato dal regista [[Steven Soderbergh]], per il quale ottiene una ''nomination'' ai ''Grammy''.<ref>{{cita web|url=http://www.film.it/steven-soderbergh/biografia|titolo=Biografia di Steven Soderbergh|opera=film.it|accesso=14-1-2010}}</ref>
Nel [[1987]] il gruppo, con la medesima formazione, tenta di ripetere il successo di ''90125''; dopo aver registrato alcune tracce si trasferisce a Los Angeles<ref>{{cita|Welch|p. 244|cidWelch}}.</ref> dove, in mezzo a molti contrasti,<ref>{{cita|Welch|pp. 245, 247|cidWelch}}.</ref> vede la luce il nuovo album, ''[[Big Generator]]'', che vende ben due milioni di copie,<ref name="cita|Welch|p. 249|cidWelch">{{cita|Welch|p. 249|cidWelch}}.</ref> ma non come il precedente album. L'album dà anche il nome alla categoria di fan, i ''generators'', che considerano questo periodo della storia degli Yes, dominato da Rabin, in qualche modo l'apice del gruppo,<ref name="TempusFugit">{{cita web|url=http://www.tempus-fugit.it/old/story.htm|opera=Tempus Fugit|titolo=La storia degli Yes|accesso=28-12-2009}}</ref><ref name="Welch332" /> in contrapposizione ai ''troopers'', i fan dello ''Yessound'' e della formazione dell'era classica.<ref name="TempusFugit" /><ref name="Welch332" />
La realizzazione di ''Big Generator'' è minata da tensioni interne al gruppo: divergenze artistiche fra il gruppo ed il produttore, [[Trevor Horn]],<ref>Si tratta sia di divergenze di vedute tra Anderson, Rabin e Squire nella produzione delle tracce, in {{cita|Welch|p. 245|cidWelch}} che della contrarietà di Horn a lavorare sull'album sia con Anderson che con Kaye, in {{cita|Welch|p. 247|cidWelch}}.</ref> lo inducono a farsi da parte<ref>{{cita|Welch|p. 247|cidWelch}}.</ref> prima della conclusione dell'album. Altri dissapori nascono inoltre fra Rabin, divenuto in quegli anni il componente di maggior spicco della band,<ref>{{cita|Welch|p. 231|cidWelch}}.</ref> intenzionato a riproporre il discorso musicale iniziato con ''90125'', e [[Jon Anderson]], più attratto dall'idea di tornare alle sonorità ''progressive'' degli Yes classici,<ref>{{cita|Welch|p. 250|cidWelch}}.</ref> che si sente "confinato" nel ruolo di cantante.<ref
Dopo la conclusione, nell'aprile 1988, del ''Big Generator Tour'', Anderson abbandona nuovamente il gruppo, formando una sorta di "Yes alternativi" con Wakeman, Howe, Bruford e [[Tony Levin]],<ref name=themarquee/> quest'ultimo già bassista di [[Peter Gabriel]] e dei King Crimson. La nuova formazione prende il nome di [[Anderson Bruford Wakeman Howe]], abbreviato in ABWH, e pubblica il proprio primo e unico [[Anderson Bruford Wakeman Howe (album)|album omonimo]] nel [[1989]]. L'album ha un discreto successo ed il brano ''Brother of Mine'' diventa un video piuttosto noto e trasmesso frequentemente su [[MTV]].<ref>{{cita web|url=
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[[Immagine:Yes 19980619.jpg|thumb|250px|left|Concerto dal vivo a [[Montreal]], [[Canada]], del 19 giugno 1998, durante l<nowiki>'</nowiki>''Open Your Eyes Tour'']]
Nel [[1994]] viene pubblicato ''[[Talk (Yes)|Talk]]'', uno degli album commercialmente meno fortunati nella storia del gruppo.<ref>{{cita web|url=http://www.allmusic.com/album/r198253|titolo=L'album ''Talk''|lingua=en|opera=Allmusic|accesso=2-1-2010}}</ref> Eppure il materiale, prodotto interamente da Anderson e Rabin,<ref name="Welch263">{{cita|Welch|p. 263|cidWelch}}.</ref> è davvero di valore, ed è valorizzato da tracce come ''The Calling'', un brano rock genuino e dalla sonorità potente<ref name="Welch263" /> ed ''[[Endless Dream]]'', una ''suite'' composta su richiesta di Phil Carson, il capo della Victory, finalizzata a rinnovare i suoni tradizionali dello ''Yessound'' e che contribuisce ad avvicinare l'album al suono ed allo spirito degli Yes "classici".<ref name="RelayerTalk">{{cita web|url=http://www.relayer35.com/Yescography/talk.htm|titolo=L'album ''Talk''|lingua=en|accesso=2-1-2010}}</ref> Nell'album si sperimentano tecniche innovative, registrandolo interamente su ''hard disk'' e rielaborandone le tracce al computer, una tecnica che sarebbe divenuta di routine da lì a qualche anno.<ref name="RelayerTalk" /><ref>{{cita|Welch|pp. 263-64|cidWelch}}.</ref
Dopo questa separazione, che può preludere allo scioglimento del gruppo, dato il ruolo di guida del gruppo svolto per tanti anni da Rabin,<ref>{{cita|Welch|p. 265|cidWelch}}.</ref> gli Yes si riorganizzano e nel [[1996]] Anderson riunisce la formazione classica, con Howe, Wakeman, Squire e White.<ref>{{cita|Welch|p. 268|cidWelch}}.</ref> Il gruppo suona dal vivo in tre concerti al ''Fremont Theater'' di [[San Luis Obispo]], in [[California]].<ref>{{cita web|url=http://forgottenyesterdays.com/tour_listing.asp?s=5&tname=16&SortBy=tDate&so=asc&navb=4|titolo=I concerti al ''Fremont Theater''|accesso=2-1-2010}}</ref> Dall'evento sono ricavati due [[Compact disc|CD]] ''live'', pubblicati con l'aggiunta di materiale originale nei due album gemelli ''[[Keys to Ascension]]'', del [[1996]], e ''[[Keys to Ascension 2]]'', del [[1997]].<ref>Qualche anno dopo il materiale in studio presente su questi due album verrà riproposto in una pubblicazione singola, ''[[Keystudio]]'', del [[2001]].</ref> ''Keys to Ascension'', pubblicato da una piccola casa discografica, non viene pubblicizzato adeguatamente, sicché le vendite ne risentono;<ref name="Welch269">{{cita|Welch|p. 269|cidWelch}}.</ref> inoltre, prima del completamento di ''Keys to Ascension 2'' Wakeman, poco propenso ad affrontare un nuovo tour, abbandona nuovamente gli Yes,<ref name="Welch269" /> rinunciando ai possibili proventi che ne sarebbero derivati.<ref name="Welch272">{{cita|Welch|p. 272|cidWelch}}.</ref>
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[[Categoria:Yes| ]]
[[Categoria:Supergruppi musicali]]
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