Andrea Malinconico: differenze tra le versioni

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|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , fra i più importanti allievi di [[Massimo Stanzione]] ed uno degli artisti napoletani più amati del [[XVII secolo]]. Fu il capostipite della dinastia artistica dei Malinconico, che comprese il figlio [[Nicola Malinconico|Nicola]], ed il nipote [[Carlo Malinconico (pittore)|Carlo]]<ref>[[Pietro Napoli Signorelli]], ''Vicende Della Coltura Nelle Due Sicilie'', ed. Flauto, 1784</ref>
|Immagine = Andrea Malinconico.jpg
|Didascalia = ''Susanna e i Vecchioni'', olio su tela
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Figlio di Aniello ed Isabella d'Apice, fu battezzato nella [[Chiesa di San Liborio alla Carità]], con il nome di Domenico Andrea<ref>U. Prota-Giurleo, Pittori napoletani del Seicento, Napoli 1953, p.34</ref>.
 
Iniziò il proprio apprendistato artistico nella bottega di Massimo Stanzione, l'influsso del quale, sebbene chiaramente riconoscibile nelle sue opere, non fu tuttavia il solo da cui il pittore mutuò tecnica ed ispirazione. E'È infatti possibile rilevare nel suo approccio pittorico influenze di [[Andrea Vaccaro]] per quanto attiene alle rappresentazioni naturalistiche; e stilemi classicisti e barocchi riconducibili ad [[Anton Van Dyck]], [[Francesco Guarino]], [[Bernardo Cavallino]] e [[Charles Mellin]].
 
Fu nominato dal [[papa]] Cavaliere dell'[[Ordine dello Speron d'Oro]], titolo che includeva quello di conte, del quale alcune cronache narrano che fosse oltremodo vanitoso, sino al ridicolo<ref>[[Giovanni Rosini]], ''Storia della pittura italiana esposta coi monumenti, Volume 6'', Capurro, 1852</ref>.
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==Bibliografia==
 
*[[Bernardo de' Dominici]], Vite dei pittori, scultori ed architetti napoletani (1742-43), III, Napoli 1844, pp. 293-295&nbsp;293–295;
*Giovan Battista D'Addosio, Documenti inediti di artisti napoletani dei secoli XVI e XVII (1920), Napoli 1991, p. &nbsp;78;
*G. Ceci, in U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIII, Leipzig 1929, p. &nbsp;594;
*Ulisse Prota-Giurleo, Pittori napoletani del Seicento, Napoli 1953, pp. 34-39&nbsp;34–39;
*Eduardo Nappi, La chiesa di S. Maria dei Miracoli, in Napoli nobilissima, s. 3, XXI (1982), pp. 196-218&nbsp;196–218;
*S. Schütze - T.C. Willette, Massimo Stanzione, l'opera completa, Napoli 1992, pp. &nbsp;128, 148; F. Bologna, A. M. in Sicilia.
*Studi in onore di Michele d'Elia, a cura di C. Gelao, Matera 1996, pp. 353-365&nbsp;353–365;
*M. Izzo, Una "Assunta" di Andrea Malinconico a Calvizzano, in Napoli nobilissima, s. 5, IV (2003), pp. 21-26&nbsp;21–26.
 
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