Qualità del software: differenze tra le versioni
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===Classificazione dei parametri===
Tradizionalmente, i '''parametri''' (o '''fattori''') rispetto a cui si può misurare o definire la qualità del software vengono classificati in due famiglie: '''parametri esterni''' e '''parametri interni'''. I primi si riferiscono alla qualità del software così come è percepita dai suoi utenti, e includono [[correttezza]], [[affidabilità]], [[robustezza (informatica)|robustezza]], [[efficienza (software)|efficienza]], [[usabilità]], [[ecocompatibilitá]]. I secondi si riferiscono alla qualità del software così come è percepita dagli [[programmatore|sviluppatori]], e includono [[verificabilità]], [[manutenibilità]], [[riparabilità]], [[evolvibilità]], [[riusabilità]], [[portabilità]], [[leggibilità]], [[modularità]]. Generalmente esiste una correlazione fra questi due aspetti (banalizzando: il software ''mal scritto'' tende anche a ''funzionare male'').
===Parametri di qualità esterni===
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====Robustezza====
{{vedi anche|robustezza (informatica)}}
In termini generali, la '''robustezza''' di un sistema è la misura in cui il sistema si comporta in modo ''ragionevole'' in situazioni impreviste, non contemplate dalle specifiche. Situazioni di questo tipo in genere riguardano errori ed eccezioni di varia natura (dati di input scorretti, fallimenti di componenti software o hardware esterni al sistema e interagenti con esso, e così via). Anche in questo caso, l'idea intuitiva della robustezza implica certamente considerazioni di valore sugli effetti dannosi che il sistema o l'utente subiscono se il sistema reagisce in modo "irragionevole" a situazioni impreviste.
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