BETASOM: differenze tra le versioni
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|Attiva= 1940-1945
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'''BETASOM''' era l'acronimo di ''Bordeaux Sommergibile'' (ottenuto dall'unione della prima lettera della parola ''«Bordeaux»'' -espressa con il nome della lettera dell'[[alfabeto greco]] equivalente dal punto di vista [[fonetica|fonetico]] (''«[[Beta (lettera)|beta]]»'')- e la prima [[sillaba]] della parola ''«[[sommergibile]]»''), la base navale dei [[sottomarino|sottomarini]] della [[Regia Marina]] a [[Bordeaux]] (costa atlantica meridionale [[Francia|francese]]) durante la [[seconda guerra mondiale]]. La base accolse una trentina di battelli della [[Regia Marina]] dall’autunno [[1940]] all’[[8 settembre]] [[1943]], data dell’entrata in vigore dell'[[armistizio di Cassibile]].
==La base==
Il [[25 luglio]] [[1940]], il ministero della Marina italiano ottenne l'autorizzazione allo schieramento di un certo numero di sottomarini in appoggio alla [[Germania nazista]] per la [[battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|guerra nell'oceano Atlantico]]. Il luogo prescelto per la sede delle operazioni fu la città di [[Bordeaux]]<ref>Che tra il [[1940]] e il [[1944]] fu soggetta alla [[Militärverwaltung in Belgien und Nordfrankreich]] (''Amministrazione militare nel Belgio e nella Francia Settentrionale'') da parte della Germania.</ref>, dove fu costruita una base navale a cui fu assegnato il nome in codice di BETASOM.
La [[strategia]] sarebbe stata impostata insieme all'alleato tedesco, ma dal punto di vista [[tattica militare|tattico]] e disciplinare i vari battelli avrebbero operato sotto la responsabilità dei rispettivi comandi<ref>Max Polo. ''Fatti d'Arme di una Guerra Senza Fortuna - Volume 1'', Edizioni Ferni, p 124</ref>. Questo perché Hitler temeva che in caso di impiego dell'aviazione tedesca in Africa Settentrionale, una richiesta simile di comando unificato avrebbe portato gli aviatori germanici sotto il comando italiano<ref>Antonino Trizzino. ''Sopra di noi l'oceano'', Longanesi, 1968, p.80</ref>.
La base era costituita da due [[darsena|darsene]] intercomunicanti attraverso una chiusa. Inoltre, la presenza di [[bacino di carenaggio|bacini di carenaggio]] rendeva possibile la messa a secco degli scafi per le necessarie operazioni di revisione e riparazione. Il personale era alloggiato in apposite casermette ottenute dalla conversione di alcuni magazzini. La sorveglianza interna era affidata a reparti dei [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]]<ref name=autogenerato3>Max Polo. ''Fatti d'Arme di una Guerra Senza Fortuna - Volume 1'', Edizioni Ferni, pp 101-182</ref>, mentre il presidio della base era affidato ad un battaglione del [[Reggimento San Marco]].
La base fu ufficialmente inaugurata il [[30 agosto]] [[1940]] con l'arrivo dell'ammiraglio Parona. I tedeschi assegnarono agli italiani due navi passeggeri, il transatlantico francese ''Admiral de Grasse''<ref>Antonino Trizzino. op. cit, p.82. Nel dopoguerra questo transatlantico, ribattezzato ''Venezuela'', si incaglierà nel marzo 1963 davanti la Croisette di Cannes.</ref>, di 18.435 tonnellate e, in ottobre, il piroscafo tedesco ''Usaramo'' di 7.775 tonnellate<ref name=autogenerato1>[http://www.storiain.net/arret/num157/artic3.asp/ I sommergibili atlantici di Betasom]</ref>. L' ''Admiral de Grasse'', oltre alla stazione radio, ospitava l'infermeria.<br/> L'edificio in cemento armato della stazione marittima fu trasformato in alloggi, mentre altri edifici furono utilizzati per uffici e magazzini.
Furono assegnati a BETASOM 35 ufficiali, compresi 3 ufficiali dell'esercito per i reparti del battaglione San Marco e 426 militari del corpo degli equipaggi della [[Regia Marina]]. In totale, la forza del personale militare e civile assegnato ai servizi della base assommava a circa 800 uomini, compresa la compagnia mitraglieri del battaglione San Marco di 225 uomini addetta alla vigilanza interna della base, mentre esternamente la vigilanza era di pertinenza tedesca. In aggiunta, i Tedeschi avevano installato sei batterie antiaeree da 88 mm e 45 mitragliere da 20 mm e garantivano il servizio antiaereo e la scorta navale lungo la [[Gironde]] e nel [[golfo di Biscaglia]]<ref name=autogenerato1 />.
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===Il progettato attacco al porto di New York===
[[Immagine:Il Classe CA imbarcato sul Leonardo Da Vinci.jpg|thumb|right|Il Classe CA imbarcato sul [[Leonardo Da Vinci (sommergibile)|sommergibile "''Leonardo Da Vinci''"]] durante le prove, si nota una delle morse che assicurano il CA all'avvicinatore]]
Il comandante della base [[Romolo Polacchini]] da lungo tempo aveva già ipotizzato un attacco contro un porto americano. Inizialmente, in previsione dell'entrata in guerra del [[Brasile]] si era ipotizzato il forzamento del porto di [[Rio De Janeiro]], impiegando il [[Leonardo Da Vinci (sommergibile)|sommergibile "''Leonardo Da Vinci''"]] comandato da [[Gianfranco Gazzana Priaroggia]] come mezzo avvicinatore. In seguito si decise invece di utilizzare il "''Leonardo Da Vinci''" per un progetto ben più ambizioso, l'attacco al [[porto di New York]]. Il sommergibile avrebbe dovuto trasportare fino alla foce dell’[[Hudson]] un piccolo [[sommergibile tascabile]] [[Classe CA|tipo CA]] (fu inviato via [[treno]] a Bordeaux, per l’operazione, il ''CA 2'') in un apposito “pozzo” di circa 10 metri ricavato al posto del cannone prodiero<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 374-375</ref><ref>Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, su Storia Illustrata n° 136 del marzo 1969, pag. 32</ref>. Il [[sottotenente di vascello]] [[Eugenio Massano]] fu inviato appositamente a [[Bordeaux]] dal comandante della [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]] [[Junio Valerio Borghese]]<ref>Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, su Storia Illustrata n° 136 del marzo 1969, pag. 32</ref> dove avrebbe dovuto guidare il piccolo [[Classe CA]]; il minisommergibile, con a bordo alcuni «[[uomini gamma]]» ([[subacqueo|sommozzatori]] d’assalto) e 28 cariche esplosive da 20 a 100 kg, si sarebbe portato nel porto per minare delle navi<ref>Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d’assalto della Marina italiana'', p. 107, 114 e 288-289</ref>. I lavori furono effettuati nell’agosto 1942 e in settembre furono svolte le prove di rilascio del ''CA 2'' dal Da Vinci sotto la supervisione del tenente di vascello [[Eugenio Massano]]. Le prove ottennero risultati apprezzabili<ref>Giulio Raiola e Carlo de Risio, Obiettivo America, su Storia Illustrata n° 136 del marzo 1969, pag. 32</ref> nel corso delle quali il "Da Vinci", in immersione a circa 12 metri riusciva a rilasciare il piccolo CA e a recuperarlo. In realtà il recupero era un'ipotesi molto remota e si era già previsto che
La missione fu rinviata e poi annullata in seguito alla perdita del ''Da Vinci'' il [[23 maggio]] [[1943]].
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==Dopo l'armistizio==
Al momento dell'armistizio presso la base navale di Betasom, comandata dal capitano di vascello [[Enzo Grossi]], che aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]], erano distaccati tre sommergibili oceanici, il [[Ammiraglio Cagni (sommergibile)|''Cagni'']], il [[Giuseppe Finzi (sommergibile)|''Finzi'']] e il [[Alpino Bagnolini (sommergibile_1939)|''Bagnolini'']]. Il ''Cagni'' che era in missione accettò l'armistizio e si reco nel porto Alleato di [[Durban]] dove fu ricevuto con l'onore delle armi. Gli equipaggi degli altri due optarono per l'adesione alla RSI<ref>AA.VV. ''Vita e morte del soldato italiano nella guerra senza fortuna'', Edizioni Ferni, Ginevra, 1973-1974 (18 volumi)</ref> e i due sommergibili operarono per breve tempo sotto le bandiere della [[Repubblica Sociale Italiana]] e la base assunse la nuova denominazione di "''Base atlantica dell'Italia repubblicana''".<ref name=autogenerato2>[[Sergio Nesi]], Decima Flottiglia nostra..., Mursia, Milano, 1986, pag. 66</ref>
Il [[14 ottobre]] [[1943]] i due sommergibili superstiti furono incorporati nella [[Kriegsmarine]]. Cinquanta specialisti rientrarono in Italia e furono incorporati nella [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Xª Flottiglia MAS]].<ref>[[Sergio Nesi]], Decima Flottiglia nostra..., Mursia, Milano, 1986, pag. 60: "Questi uomini furono incorporati nella X Flottiglia M.A.S., in parte come specialisti siluristi ed in parte destinati a vari Servizi e Comandi,"</ref>
Il [[Alpino Bagnolini (sommergibile_1939)|''Bagnolini'']], che imbarcava personale misto italo-tedesco, fu utilizzato per missioni di trasporto di materie prime con il [[Giappone]] e fu affondato nei pressi del [[Capo di Buona Speranza]] l’[[11 marzo]] [[1944]].
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*[[Lorenzo_Marcello_(sommergibile_1938)|''Marcello'']] (a Betasom dal dicembre 1940, 3 missioni svolte, scomparso nel febbraio 1941)
*[[Enrico_Dandolo_(sommergibile_1938)|''Dandolo'']] (a Betasom dal settembre 1940, 6 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nel giugno-luglio 1941)
*[[Lazzaro_Mocenigo_(sommergibile_1938)|''Mocenigo'']] (a Betasom dal dicembre 1940, 4 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nell'agosto 1941)
*[[Sebastiano Veniero (sommergibile 1938)|''Veniero'']] (a Betasom dal novembre 1940, 6 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nell'agosto 1941)
*[[Barbarigo (sommergibile)|''Barbarigo'']] (a Betasom dal settembre 1940, 11 missioni svolte, trasformato in sommergibile da trasporto nel marzo maggio 1943, scomparso nel giugno 1943 probabilmente per attacco aereo)
*[[Giacomo_Nani_(sommergibile_1938)|''Nani'']] (a Betasom dal novembre 1940, 3 missioni svolte, scomparso nel gennaio 1941)
*[[Francesco_Morosini_(sommergibile_1938)|''Morosini'']] (a Betasom dal novembre 1940, 9 missioni svolte, affondato da attacco aereo l'11 agosto 1942)
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*[[Michele_Bianchi_(sommergibile)|''Bianchi'']] (a Betasom dal dicembre 1940, 4 missioni svolte, affondato il 4 luglio 1941 dal sommergibile HMS ''Tigris'')
*[[Benedetto_Brin_(sommergibile)|''Brin'']] (a Betasom dal dicembre 1940, 5 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nell'agosto-settembre 1941)
*[[Glauco_(sommergibile_1935)|''Glauco'']] (a Betasom dall'ottobre 1940, 5 missioni svolte, affondato il 27 giugno 1941 dal cacciatorpediniere HMS ''Wishart'')
*[[Otaria_(sommergibile_1935)|''Otaria'']] (a Betasom dal settembre 1940, 8 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nel settembre 1941)
*[[Argo_(sommergibile_1931)|''Argo'']] (a Betasom dall'ottobre 1940, 6 missioni svolte, rientrato in Mediterraneo nell'ottobre 1941)
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== I violatori di blocco ==
Nel corso del conflitto, tra il 1941 ed il 1942, ripararono a Bordeaux anche numerosi violatori di blocco italiani: dalla [[Spagna]] la [[nave cisterna]] [[Clizia (nave cisterna)|''Clizia'']] ed i [[piroscafo|piroscafi]] [[Capo Lena (nave mercantile)|''Capo Lena'']], [[Drepanum (piroscafo)|''Drepanum'']] e [[Fidelitas (nave mercantile)|''Fidelitas'']], dalle [[Canarie]] i piroscafi [[Atlanta (piroscafo)|''Atlanta'']] ed [[Ida (nave mercantile)|''Ida'']], dal [[Brasile]] i piroscafi ''[[XXIV Maggio]]'', [[Africana (nave mercantile)|''Africana'']] e ''[[Monbaldo]]'' e la [[motonave]] [[Himalaya (nave mercantile)|''Himalaya'']] (proveniente dall'[[Eritrea]]) e dal [[Giappone]] le motonavi [[Cortellazzo (nave mercantile)|''Cortellazzo'']], [[Fusijama (motonave)|''Fusijama'']] (proveniente dalla [[Thailandia]]) e [[Pietro Orseolo (nave mercantile)|''Pietro Orseolo'']]; si trasferirono inoltre da Bordeaux a [[Saint Nazaire]], dov’erano arrivate in un primo momento, anche le navi cisterna [[Burano (nave cisterna)|''Burano'']], [[Frisco (nave cisterna)|''Frisco'']] e [[Todaro (nave cisterna)|''Todaro'']]. Tutte le navi in questione trasportavano migliaia di tonnellate di [[materiali]], gran parte dei quali d’interesse bellico, che furono poi inviati in [[Italia]]; la maggior parte di esse fu poi impiegata per conto delle [[Wehrmacht|forze tedesche]], mantenendo i propri equipaggi italiani. Dalle Canarie raggiunse Bordeaux, nell'ottobre 1940, anche il piro[[peschereccio]] [[Balena (peschereccio)|''Balena'']], che venne impiegato per [[pesca|pescare]] il [[pesce]] necessario al [[personale]] della base sommergibilistica.
A Bordeaux si svolsero inoltre i lavori di preparazione (imbarco di [[cannone|cannoni]] e [[mitragliera|mitragliere]], nebbiogeni ed altro), per nuove [[missione|missioni]] di forzamento del blocco, dei quattro violatori di blocco più moderni e veloci: la ''Cortellazzo'', l<nowiki>'</nowiki>''Himalaya'', la ''Fusijama'' e la ''Pietro Orseolo'', che avrebbero poi dovuto raggiungere il Giappone e quindi fare ritorno a Bordeaux con [[materie prime]] irreperibili in [[Europa]]. Allo scopo venne inviato a Bordeaux personale tecnico della [[Regia Marina]]: le navi furono pronte tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943.
Solo la ''Pietro Orseolo'' riuscì in tale missione, arrivando in Giappone e rientrando a Bordeaux, seppure danneggiata, con 6800 tonnellate di materie prime (in particolare [[gomma]] naturale), mentre la ''Cortellazzo'' fu costretta ad autoaffondarsi poco dopo la partenza, l<nowiki>'</nowiki>''Himalaya'' dovette abortire due tentativi di forzamento del blocco e la ''Fusijama'' non lasciò mai più Bordeaux.
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