Dolby Digital: differenze tra le versioni
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Il decoder e l'encoder condividono infatti un algoritmo di codifica noto e non modificabile, che viene sempre utilizzato per la compressione e la decompressione del dati audio digitali. Il decoder, quindi, sa come decodificare i dati anche in assenza di informazioni sull'encoder: questo metodo è detto "backward adaptive" ed ha il vantaggio di essere molto efficiente, ma lo svantaggio di non essere rinnovabile (se si cambia l'algoritmo base dell'encoder si devono anche cambiare i decoder) e di richiedere una discreta complessità nel decoder.
Per ovviare a questo secondo problema, l'algoritmo base dell'AC3 è molto semplice seppure accurato, pertanto non è troppo dispendioso in termini computazionali.
Per ovviare al problema della rinnovabilità e permettere di migliorare nel tempo la qualità del sistema, si è deciso di aggiungere al core backward adaptive dell'encoder, anche delle tecniche di tipo forward adaptive. I dati audio, infatti, vengono compressi nell'encoder anche utilizzando un secondo metodo, più avanzato e che utilizza algoritmi psicoacustici di qualsiasi complessità. Ne risulta una seconda versione del
Combinando una routine backward adaptive con un metodo forward adaptive, l'AC3 permette di mantenere una buona efficienza di codifica, una relativa semplicità di decodifica e la possibilità di aggiornare e perfezionare l'encoder nel tempo mantenendo la piena compatibilità con i decoder più vecchi.
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