Visual marketing: differenze tra le versioni

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Un principio che ha le sue radici nel testo ''“ Immagini, come la tecnologia ha cambiato la nostra percezione del mondo”'' di [[Vilém Flusser]], in cui sostiene che: ''“ ... ogni etica, ogni ontologia, ogni epistemologia verranno eliminate dalle immagini, e non avrà più senso domandare se siano buone o giuste, originali o artificiali, vere o false, e addirittura che cosa significhino. Da domandare sarà soltanto: che cosa vivo grazie a loro ...”''<ref>Vilém Flusser, ''Immagini, come la tecnologia ha cambiato la nostra percezione del mondo'', p. 179, Roma, Fazi, 2009</ref>. L'autore ha introdotto con queste parole il concetto di emozione espressiva che è all'origine dei sub-alfabeti visivi e verbali, appartenenti ad ogni individuo nel momento in cui entra a far parte di un gruppo di interesse.
Il visual marketing ha fatto suoi questi concetti e per comunicarecomun''icare un prodotto ad un gruppo ne decodifica i linguaggi emozionali e individuali, in quanto si è dimostrato che oggi tutti vivano “... un'esistenza doppia, dove ognuno è la rappresentazione di se stesso, diventando inscindibile dalla persona fisica, come l'oggetto dalla sua immagine...”''<ref>Paolo schianchi, ''Design. La raffigurazione di se stesso'', p. 19, Il Sole 24 Ore Business Media, 2010</ref>
 
Chi si occupa di visual marketing progetta tale operazione, passando dal disegno dell'oggetto alla sua messa in scena, creandone la mitologia che lo riveste.