Una parte importante delle armi presenti nel deposito di Longare fu sempre rappresentata dalle granate atomiche per i reparti di artiglieria, prevalentemente italiani, dotati di doppia capacità convenzionale/nucleare. Le granate nucleari, come tutte le armi statunitensi di questo tipo che avrebbero potuto essere usate da reparti dell'Esercito Italiano, erano impiegabili sotto il cosiddetto regime della "doppia chiave". Cioè il loro impiego doveva essere autorizzato congiuntamente sia dal Governo statunitense che da quello italiano. Le granate presenti a Longare furono quasi certamente dei calibri 155 e 203 mm per gli obici e i cannoni in dotazione ai gruppi di artiglieria della 3ª Brigata missili dell'Esercito italiano.