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Nella riunione fondativa fu stabilito che il giornale, data la sua natura illegale, sarebbe stato redatto e stampato all'estero per essere poi introdotto clandestinamente in Russia.
 
== La formazione del giornale ==
A Struve, Tugan-Baranovskij e Jakovlev, «marxisti legali» rappresentanti della cosiddetta «opposizione democratica» vicina ai liberali, fu affidato il compito di assicurare i mezzi economici necessari alla stampa, i redattori Lenin e Potresov, che erano sottoposti a costante sorveglianza poliziesca, si sarebbero trasferiti all'estero, dove avrebbero lavorato a contatto con i socialdemocratici dell'<nowiki></nowiki>''[[Emancipazione del lavoro|Osvoboždenie Truda]]'' guidati da [[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]], mentre all'altro redattore Martov fu per il momento affidato il compito di avvicinare altre organizzazioni rivoluzionarie operanti in Russia.<ref>N. I. Nevskij, ''Storia del Partito bolscevico. Dalle origini al 1917'', 2008, pp. 141-142.</ref>
 
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Nell'incontro con Lenin, Plechanov si dimostrò diffidente e scontento del fatto che l'<nowiki></nowiki>''Iskra'' fosse sostenuto da uomini come Struve, non volendo avere alcun rapporto con i revisionisti del «marxismo legale», diversamente da Lenin che, pur netto oppositore di economicisti e revisionisti, riteneva che presentare ai lettori le diverse posizioni che dividevano la socialdemocrazia russa avrebbe definito «i rapporti con decisione e schiettezza», determinando «quali divergenze sono sostanziali e quali secondarie».<ref>Lenin, lettera ad Apollinarija A. Jakubova, 26 ottobre 1900, in ''Opere complete'', 34, pp. 36-38. La Jakubova era la moglie di Tachtarev.</ref>
 
Ogni decisione fu così rinviata a una successiva riunione che si tenne in un albergo di [[Ginevra|Vézenaz]]. Vi parteciparono Plechanov, Lenin, Potresov, [[Pavel Aksel'rod|Aksel'rod]] e [[Vera Zasulič]].<ref>G. Walter, cit., p. 80.</ref> L'atteggiamento autoritario di Plechanov, che pretendeva per sé il controllo del giornale, fece sfiorare la rottura e l'abbandono del progetto. Il giorno dopo, a [[Corsier]], in casa di Plechanov, fu raggiunto un compromessoaccordo. Il comitato di redazione dell'<nowiki></nowiki>''Iskra'' e della ''Zarja'', sarebbe stato formato da [[Lenin]], [[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]], [[Vera Zasulič|Zasulič]], [[Pavel Aksel'rod|Aksel'rod]], [[Aleksandr Nikolaevič Potresov|Potresov]] e [[Julij Martov|Martov]], si sarebbe insediato a Ginevra, segretaria di redazione sarebbe stata [[Inna Germogenovna Smidovič|Inna Smidovič]], imposta da Plechanov, il quale avrebbe avuto diritto a due voti, i giornali sarebbero stati stampati in [[Germania]] - l'<nowiki></nowiki>''Iskra'' illegalmente in una tipografia clandestina di [[Lipsia]] e la ''Zarja'' legalmente nella tipografia di Dietz a Stoccarda<ref>V. I. Nevskij, cit., p. 142.</ref> - più prossima alla frontiera russa,. Mentre Plechanov sarebbe rimasto a Ginevra e Aksel'rod a Zurigo, Lenin, con Potresov e la Zasulič, si sarebbesarebbero trasferitotrasferiti a Monaco per seguire più da vicino le pubblicazioni,.<ref>G. Walter, cit., pp. 81-82.</ref> e soprattutto per sottrarsi alla tutela di Plechanov.<ref>J. Bruhat, ''Lénine'', 1960, p. 67.</ref>
 
Forse Lenin poteva essere soddisfatto di sottrarsi alla tutela di Plechanov,<ref>J. Bruhat, ''Lénine'', 1960, p. 67.</ref> ma la dispersione dei pochi redattori e collaboratori rendeva macchinoso il lavoro, con grande dispendio di tempo. Come scriveva alla madre, Lenin confessava di essere costretto a muoversi «senza ragione attraverso un paese straniero» e di sperare di finirla presto «con questo confuso vociare» e di mettersi «seriamente al lavoro».<ref>G. Walter, cit., p. 82.</ref>
 
La prima edizione fu pubblicata a [[Lipsia]] nel [[1900]]. Altre edizioni furono pubblicate a [[Ginevra (città)|Ginevra]], [[Monaco di Baviera]] e [[Londra]]. Inizialmente il giornale era gestito da [[Lenin]]. Nel [[1903]], dopo la scissione del partito, Lenin lasciò la redazione e ''Iskra'' passò sotto il controllo dei [[menscevismo|menscevichi]], e gestito da [[Georgij Valentinovič Plechanov|Plechanov]] fino al [[1905]]. La tiratura media era di 8000 copie.
 
Il motto dell'<nowiki></nowiki>''Iskra'' era «Iz iskry vozgoritsja plamja», (Из искры возгорится пламя, ''Dalla scintilla s'accenderà la fiamma''), un verso di una poesia di [[Vladimir Fëdorovič Odoevskij|Vladimir Odoevskij]] scritta in risposta a [[Aleksàndr Sergeevič Puškin|Pučkin]] e a difesa del [[decabristi|movimento decabrista]].<ref>{{cita web
|http://decemb.hobby.ru/index.shtml?litera/poezia/odoevski|La risposta a Pučkin|13 novembre 2007|lingua=ru}}.</ref>
 
== Note ==
<{{references />|2}}
 
== Bibliografia ==