Altaïr Ibn-La'Ahad: differenze tra le versioni

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===Il ritorno del Mentore===
 
Molti anni dopo Altaïr, oramai molto anziano, tornò a Masyaf, radunanando sotto il suo comando il popolo e gli Assassini stufi di Abbas. Assieme ad essi, rivendicò il suo posto come [[Mentore]] degli Assassini, uccidendo Abbas con una nuova arma creata grazie alla Mela: la pistola celata.In punto di morte di Abbas,Altaïr gli disse che il padre di Abbas si suicidò perché aveva tradito la sua famiglia,ma il suo non fu un gesto da codardo,riscattò il proprio onore;e Abbas commosso gli dice che se c'è un altra vita dopo questa avrebbe incontrato suo padre e gli avrebbe chiseto tutto sui suoi ultimi giorni di vita e che quando verrà anche l'ora di morire di Altaïr loro lo troveranno e non ci saranno più dubbi. Anni dopo, Altaïr, oramai novantaduenne, dovette proteggere Masyaf da un attacco dei [[Mongoli]], utilizzando la Mela. Scortati i viaggiatori [[Niccolò Polo|Niccolò]] e [[MatteoMaffeo Polo]] fuori città, donò loro le cinque [[Chiavi di Masyaf]] e il suo [[Codice]], ordinando loro di nasconderli.
 
Capendo che [[Masyaf]] non poteva resistere a un attacco mongolo più vasto, Altaïr fece abbandonare Masyaf. Dato l'addio a suo figlio [[Darim Ibn-La'Ahad|Darim]], Altaïr entrò all'interno della [[biblioteca]] che aveva fatto costruire, dove nascose la Mela. Sedendosi, registrò su un sigillo gli attimi finali della sua vita, morendo. Il suo scheletro verrà ritrovato nel 1512 da Ezio Auditore, che deciderà di non toccare la Mela, lasciandola al suo posto.