Olocausto: differenze tra le versioni

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Elementi caratterizzanti dei ghetti sarebbero divenuti lo straordinario affollamento, la loro "chiusura", decisa quasi subito, secondo la quale le ''enclave'' ebraiche sarebbero state totalmente isolate dal punto di vista sociale, territoriale ed economico dal resto della città, la diffusione di fame, malattia e quindi morte, l'istituzione da parte tedesca di "Consigli ebraici" (''Jüdische Altestenräte'', conosciuti come ''Judenräte''), una mistificazione di tradizionali organi di autogoverno formati dai maggiorenti ebrei della comunità, incaricati di mantenere i rapporti con i tedeschi, di collaborare e di dare pronta esecuzione alle direttivi delle autorità del Reich<ref>E.Collotti, ''L'Europa nazista'', pp. 158-161.</ref>.
[[File:The_Wall_of_ghetto_in_Warsaw_-_Building_on_Nazi-German_order_August_1940.jpg|thumb|left|210px|Costruzione del muro nel [[ghetto di Varsavia]], per isolare completamente l'enclave ebraica dal resto della città]]
Il primo ghetto ad essere ufficialmente costituito fu quello di [[Łódź]] il [[10 dicembre]] 1939, seguirono poi [[Varsavia]] (2 ottobre 1940), Cracovia (3 marzo 1941), [[Lublino]] (24 marzo 1941), [[Kielce]] (marzo 1941), [[Radom]] (aprielaprile 1941). La vita degli ebrei in queste aree totalmente isolate e sovraffollate (il ghetto di Varsavia arrivò a contare 400.000 persone e quello di Łódź 200.000), divenne estremamente difficile: la fame e le malattie provocarono tassi di mortalità elevatissimi, si diffuse la microcriminalità, la presenza dei ''Judenräte'' e di una polizia ebraica al servizio dei tedeschi divise la comunità e favorì recriminazioni e conflittualità, si moltiplicarono rivalità e scontri. Inoltre gli ebrei dei ghetti vennero sfruttati nel lavoro coatto al servizio dell'apparato produttivo del Reich<ref>E.Collotti, ''L'Europa nazista'', pp. 157-167.</ref>.
 
Oltre ad organizzare la concentrazione degli ebrei polacchi nei ghetti, Heinrich Himmler, capo delle [[SS]], del [[Reichssicherheitshauptamt|RSHA]] ed incaricato dal [[7 ottobre]] 1939 di dirigere anche il [[RKFDV]] (''Reichskommissar für die Festigung deutschen Volkstums'', "commissariato del Reich per la difesa della razza tedesca"), tentò di iniziare una gigantesca operazione di pulizia etnica, germanizzazione e deportazione, studiata per decimare la popolazione polacca, colonizzare le terre con tedeschi etnici, e soprattutto svuotare la Germania ed i territori recentemente annessi, dagli ebrei ancora presenti (circa 380.000 persone<ref name="M.Mazower, p. 95"/>)<ref>S.Friedländer, ''Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)'', pp. 59-62.</ref>. L'"Ufficio per l'emigrazione ebraica" diretto dal tenente colonnello SS Adolf Eichmann studiò i progetti per la deportazione degli ebrei tedeschi, austriaci e del [[Protettorato di Boemia e Moravia]] nel Governatorato Generale, già sovraffollato di ebrei nei ghetti<ref>S.Friedländer, ''Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)'', p. 64.</ref>.
 
Le deportazioni ebbero inizio nell'ottobre 1939 ed alcune migliaia di ebrei provenienti da [[Vienna]], [[Ostrava]] e [[Katowice]] vennero trasferiti a [[Nisko]], nei pressi di Lublino, ma il progetto andò rapidamente incontro al fallimento; gravi difficoltà di trasporti, la confusione organizzativa e logistica e le vivaci proteste di [[Hans Frank]], responsabile con pieni poteri nel Governatorato, arrestarono molto presto le evacuazioni nella ipotizzata "riserva ebraica". Frank, alle prese con la sua massa di ebrei già presenti e desideroso a sua volta di liberarsi di loro, rifiutò di accoglierne altri ed intervenne con [[Hermann Göring]] che, preoccupato soprattutto per i possibili danni economici provocati dai vasti trasferimenti di popolazione previsti, riuscì a bloccare il progetto<ref>S.Friedländer, ''Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)'', pp. 63-66.</ref>. L'[[11 marzo]] 1940 Himmler fu costretto ad interrompere la deportazioni e quindi il piano della "riserva ebraica" tra la Vistola ed il Bug in cui concentrare tutti gli ebrei del Reich e dei territori occupati venne abbandonato<ref>M.Mazower, ''L'impero di Hitler'', pp. 100-101.</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1989-011-13, Hans Frank.jpg|thumb|right|130px|[[Hans Frank]], capo plenipotenziario del [[Governatorato Generale]]]]
La [[Campagna di Francia|vittoria tedesca sul fronte occidentale dell'estate 1940]] sembrò aprire prospettive di potere mondiale per il Terzo Reich ed in questo contesto emersero nuovi progetti territoriali per risolvere il "problema" degli ebrei d'Europa. Fin dal [[27 maggio]] 1940 Himmler aveva inviato un dettagliato [[memorandum]] ad Hitler in cui ritornava sui suoi grandiosi progetti di reinsediamento, deportazione e germanizzazione delle terre dell'est e proponeva di evacuare gli ebrei in una non meglio precisata "colonia in Africa o altrove"; il ''Reichsführer'' in questo documento riteneva "non da tedeschi" adottare la soluzione "di tipo bolscevico" dello sterminio di massa<ref>S.Friedländer, ''Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945)'', pp. 116-117.</ref>.