Isola di Nisida: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|descrizione=l'omonima canzone del cantautore partenopeo [[Edoardo Bennato]]|titolo=[[Nisida (brano musicale)]]}}
{{Infobox isola
| Nome= Nisida
| Immagine=Nisida al tramonto.jpg
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| Densità=
| Altitudine=109
| Superficie_km2=0.7
| Mappa=
}}
'''Nisida''' è una piccola [[isola]] appartenente all'[[arcipelago]] delle [[isole Flegree]], posta all'estrema propaggine della collina di [[Posillipo]], in localita' chiamata Coroglio. Dal punto di vista amministrativo essa fa parte di [[Bagnoli (quartiere di Napoli)|Bagnoli]], una frazione del [[Napoli|comune di Napoli]]. L'isola non e' accessibile in quanto ospita l'Istituto Penale Minorile di Napoli, ed il suo piccolo porto verso Coroglio e' utilizzato dalla NATO.
 
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Il suo "status" di isola, un tempo indiscutibile, viene oggi contestato in quanto da alcuni decenni è collegata alla terraferma da un lungo pontile carrozzabile.
 
L'isola facente parte dei Campi Flegrei ha un'origine [[vulcano (geologia)|vulcanica]]. La sua eruzione si data tra i 10.500 e gli 8.000 anni fa, rientrando essa in quello che dai vulcanologi viene definito Terzo Periodo Flegreo. Possiede un diametro di circa 0.5 km e un'altezza massima di 109 m, ed è quasi perfettamente circolare mancando di una porzione verso sud-ovest dove si apre l'insenatura di ''Porto Paone'' corrispondente all'antica caldera del vulcano.
 
Nei suoi fondali esistono delle strutture manufatte oggi sommerse (p.es. un molo romano) che denotano un abbassamento del terreno dovuto a fenomeni di [[bradisismo]], come in molte altre zone dei [[Campi Flegrei]].
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Aveva qui la sua villa anche [[Marco Giunio Bruto]] e sull'isola insieme a Cassio ordirono la congiura contro Cesare. Dopo l'assassinio, Bruto vi si ritiro' ed ebbe la visita di Cicerone. Partito per la Grecia e morto nella battaglia di Filippi, secondo la tradizione la moglie Porzia, figlia di [[Catone Uticense]], si sarebbe suicidata qui.
 
In epoca moderna, nel [[XV secolo]] la regina di Napoli Giovanna II d'Angio' ebbe qui una villa che ben presto venne trasformata in un castello per contrastare la flotta del pretendente al trono di Napoli Luigi II d'Angio'. Il [[Castello di Nisida|castello di Nisida]] divenne in seguito uno dei capisaldi della difesa napoletana.
 
L'isola fu feudo della famiglia napoletana dei Macedonio <ref>"D. Vincenzo Macedonio Marchese di Ruggiano, la comprò dalla Città di Napoli per 13.500 ducati, e il fisco nel 1628 gli concesse la giurisdizione civile, e criminale in essa, il banco di giustizia etc...". Cfr. [http://www.larassegnadischia.it/Letteratura/Opere/pascale/nisita.htm in rete]</ref>.
 
== Strutture ==