Plotino: differenze tra le versioni
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Perciò l'essenza non è il corpo acquisito dopo il distacco dall'Uno con la nascita, nemmeno nel caso che il corpo in tale evento diventi parte integrante dell'anima senza restarvi semplicemente "incollato", ma la parte immateriale che era e perciò può tornare ad essere parte dell'Uno. La felicità e la realizzazione dell'uomo sono nel ritorno all'Uno anche se questo comporta la fine della nostra individualità di anima singola e di corpo. Plotino polemizzò con Agostino per il quale nel ritorno al Dio cristiano (non uguale del tutto all'Uno plotiniano) anche il corpo diventa tutti gli altri corpi, come una qualunque delle altre idee: per cui l'anima non sarebbe più diversa e separate dalle altre come in Plotino, ma non perderebbe il proprio corpo e bagaglio di umanità, ma lo condividerebbe con gli altri, in una comunione di idee.
Hegel commenta la voglia di appartenersi e incarnarsi dell'anima rilevando che il corpo è contrario dell'anima e che ogni ente pensato da un terzo o che pensa se stesso senza riferimento (senza nominare) il proprio contrario, cade in esso.
"La voglia di appartenersi" che viene attribuita all'anima è la volontà-distacco dall'Uno che nel giro di un'istante diviene essere e pensare un corpo in cui si trova incarnata. Come per Anassimene il peccato di nascere, la voglia di vivere senza l'apeiron-Uno porta necessariamente a incarnarsi in un corpo che soffre la nostalgia; Plotino non lo interpreta come una punizione dell'Uno "che è
Il percorso delle [[Enneadi]] è dalla materia all'Uno in cui avviene l'estasi dell'asceta e il ritorno dell'Uno alla materia. Non è solo un percorso filosofico della mente, un modo di esposizione efficace delle teorie filosofiche, è un percorso dell'essere, un'ascesi di vita che fissa le tappe che ognuno può percorrere per la realizzazione di sè.
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