Enrico VII d'Inghilterra: differenze tra le versioni

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Era figlio di [[Edmondo Tudor]], fratellastro di [[Enrico VI d'Inghilterra]], e di [[Margaret Beaufort]], discendente dei [[Casato dei Lancaster|Lancaster]]. Enrico conquistò la corona alla [[Battaglia di Bosworth Field]] sconfiggendo [[Riccardo III d'Inghilterra]] e ponendo fine alla [[Guerra delle due rose]], ultimo re inglese a dover conquistare il trono con la spada.
Capostipite della [[dinastia Tudor]], ebbe l'eponimo di ''Enrico il Navigatore'' in modo analogo al principe del [[Portogallo]] [[Enrico il Navigatore]] per i suoi sforzi durante i primi tempi dell'Età della Navigazione. Inoltre ebbe un grande ruolo nello stabilire il vantato Potere inglese sui mari e inoltre diede inizio alla fondazione di quello che alla fine divenne il più vasto impero della storia, l'[[Impero Britannico]].
 
== Biografia ==
=== Gioventù ===
Trascorse la giovinezza in esilio in [[Francia]].
 
=== AscesaLa allunga strada verso il trono ===
Divenne capo dei [[Casato dei Lancaster|Lancaster]] dopo la battaglia di Tewkesbury ([[1471]]), passò all'offensiva sbarcando a Milford Haven e sconfisse a Bosworth ([[1485]]) re [[Riccardo III d'Inghilterra|Riccardo III]] che morì in battaglia, dando così fine alla [[guerra delle due rose]]. Venne poi posto sul trono come nuovo re d'Inghilterra.
 
Enrico nacque al [[Castello di Pembroke]], nel [[Galles]], il [[28 gennaio]] [[1457]] da [[Margaret Beaufort]] e da [[Edmondo Tudor]] che morì pochi mesi prima della sua nascita. Suo nonno per parte paterna era [[Owen Tudor]] e sua nonna era [[Caterina di Valois]] che aveva seduto sul trono di regina quale moglie di [[Enrico V d'Inghilterra]]. La famiglia di Owen era originaria di [[Anglesey]] ed egli era arrivato a corte come paggio e servì Enrico V alla [[Battaglia di Agincourt]]<ref>Kendall, Paul Murray (1973). Richard the Third. Sphere Books</ref>. Si dice che dopo essere rimasta vedova Caterina abbia sposato segretamente Owen, se lo hanno fatto davvero non si sa, in ogni caso Edmondo fu creato [[Conte di Richmond]] nel [[1452]] e dichiarato legittimo dal Parlamento<ref>Williams, Neville (1973). The Life and Times of Henry VII. London: Weidenfeld and Nicolson</ref>.
=== Politica economica e diplomazia ===
In ogni caso le pretese che Enrico poteva vantare al trono venivano dalla madre, Margaret era infatti parte della famiglia [[Beaufort (famiglia)|Beaufort]] ed era la bisnipote di [[Giovanni di Gand]], terzogenito di [[Edoardo III d'Inghilterra]], attraverso uno dei figli che aveva avuto dall'amante, e poi moglie, [[Katherine Swynford]].
Le pretese di Enrico alla corona erano comunque tenui, i suoi legami erano una donna e una discendenza illegittima, migliori possibilità sembravano essere in mano agli spagnoli. Giovanni di Gand si era infatti sposato in seconde nozze con [[Costanza di Castiglia (1354-1394)|Costanza di Castiglia]] e da lei aveva avuto una figlia [[Caterina di Lancaster]] che poteva reclamare il trono per il figlio [[Giovanni II di Castiglia|Giovanni]] sulla base di una prole nata da un legittimo matrimonio e non entro una relazione adulterina successivamente legalizzata.
Fu infatti [[Riccardo II d'Inghilterra]] che legittimizzò i fratellastri con una [[Lettere patenti|lettera patente]] nel [[1397]] e dieci anni dopo tale decisione fu riconfermata [[Enrico IV d'Inghilterra]], che succedette al fratello Riccardo, specificando però che non potevano vantare alcuna pretesa al trono<ref>Kendall, Paul Murray (1973). Richard the Third. Sphere Books</ref>. Questa clausola era di dubbia legalità dal momento che i Beaufort erano stati legalizzati da un Atto del Parlamento, ma la posizione di Enrico, in prospettiva, ne usciva di sicuro indebolita.
Nel [[1483]] Enrico era comunque l'unico esponenente maschile dei [[Casato dei Lancaster|Lancaster]] che era rimasto dato che [[Enrico VI d'Inghilterra]] era stato ucciso nel [[1471]] e suo figlio [[Edoardo di Lancaster]] era morto alla [[Battaglia di Tewkesbury]] combattuta nel [[maggio]] dello stesso anno.
Se da parte di madre Enrico era inglese, suo padre era legato al Galles, suo nonno era di una famiglia di Anglesey che sosteneva di discendere da [[Cadwaladr Fendigaid ap Cadwallon]] ed in almeno un'occasione Enrico usò il suo drago rosso come vessillo<ref>Chrimes, Stanley B. (1972). Henry VII. Berkeley: University of California Press</ref>. La sua ascendenza gallese fece sì che, al momento di combattere, Enrico potesse mettere insieme del supporto militare aggiuntivo e garantirsi una sorta di lascia passare che gli permise di attraversa il Galles e arrivare a [[Market Bosworth]]<ref>Chrimes, Stanley B. (1972). Henry VII. Berkeley: University of California Press</ref>. Qusndo, dopo la vittoria entrò a [[Londra]], accanto al vessilo col drago sventolava, ad ogni buon conto, anche quello di [[San Giorgio]] protettore dell'[[Inghilterra]]. Enrico poteva essere anche di ascendenza gallese, ma non per questo era strettamente legato all'aristocrazia del paese e alcuni dei suoi antenati combatterono al fianco di [[Owain Glyndŵr]] nella rivolta che egli combattè per liberare il Galles dagli inglesi. Uno di loro, il suo bisnonno, divenne maggiordomo del Vescovo di Bangor<ref>Mackie, J.D.. The Earlier Tudors 1485–1558</ref>, lo stesso Owen Tudor era figlio di un maggiordomo e, come tanti altri figli e nipoti di ribelli, fu messo a servizio del re.
Quando Enrico nacque la guerra era scoppiata da poco e suo padre era già morto. Edmondo morì combattendo contro gli [[Casato di York|York]] presso il castello di [[Carmarthen]] tre mesi prima della nascita del figlio, lasciando una vedova adolescente. Di Margaret e di Enrico si prese cura il fratello di Edmondo, [[Jasper Tudor]],<ref>Starkey, David (2006). Monarchy: From the Middle Ages to Modernity. New York, NY: Harper Perennial</ref> quando però gli yorkisti nel [[1461]]presero il potere e al trono salì [[Edoardo IV d'Inghilterra]] egli dovette fuggire in [[Bretagna]]. Il castello di Pembroke e il contado andarono infatti a William Herbert, I conte di Pembroke ([[1423]] circa-[[27 luglio]] [[1469]] e Margaret ed Enrico dovettero rimanere con lui. Le sorti si capovolsero nel [[1469]] quando [[Richard Neville, XVI conte di Warwick]] tradì gli yorkisti passando ai lancastriani, il [[26 luglio]] Warwick ed Herbert si scontrarono alla battaglia di Edgecote Moor, Herbert fu preso e giustiziato<ref>Williams, Neville (1973). The Life and Times of Henry VII. London: Weidenfeld and Nicolson</ref>. L'anno seguente, con [[Enrico VI d'Inghilterra]] di nuovo sul trono Jasper tornò in patria e andò a corte insieme con la cognata e il nipote<ref>Williams, Neville (1973). The Life and Times of Henry VII. London: Weidenfeld and Nicolson</ref>, ma la pace durò poco, l'anno seguente [[Edoardo IV d'Inghilterra]] tornò con un imponente esercito e i lancastriani vennero battuti. Jasper tornò in Bretagna con Enrico, che ormai era considerato una minaccia perchè pretendente al trono per i Lancaster, mentre Margaret dovette rimanere in Inghilterra e venne fatta sposare a [[Thomas Stanley, I conte di Derby]] di provata fede yorkista.
 
===L'ascesa al trono ===
 
Il giorno di [[Natale]] del [[1483]] Enrico, ormai venticinquenne, s'impegnò presso la cattedrale di [[Rennes]] di sposare [[Elisabetta di York]] unica erede di [[Edoardo IV d'Inghilterra]] dal momento che i suoi figli maschi, i [[Principi nella Torre]], erano probabilmente morti. Il matrimonio, se mai fosse avvenuto, avrebbe unito gli York e i Lancaster, dopo questo impegno Enrico ricevette l'omaggio di tutti i suoi sostenitori. Per conquistare un trono occorrevano, uomini, denaro e mezzi e dopo aver ottenuto i primi ottenne anche i secondi per mano di [[Francesco II di Bretagna]] tentò di attraccare sulle coste inglesi. Il piano non solo fallì, ma portò anche alla morte di [[Henry Stafford, II duca di Buckingham]], uno dei più grandi sostenitori che aveva in patria, che venne scoperto quale traditore e giustiziato<ref>Williams, Neville (1973). The Life and Times of Henry VII. London: Weidenfeld and Nicolson</ref>. Dopo la morte di Edoardo IV al trono era salito suo fratello [[Riccardo III d'Inghilterra]] che, d'accordo con il primo ministro di Francesco II, Pierre Landais ([[1430]]-[[1485]]), tentò di far estradare Jasper ed Enrico per poterli arrestare e giustiziare, il piano però fallì perchè essi fuggirono in [[Francia]]<ref>Kendall, Paul Murray (1973). Richard the Third. Sphere Books</ref>. I francesi li accolsero con calore e vennero forniti dei mezzi necessari per una spedizione militare, ed insieme ad un piccolo contingente di francesi e scozzesi Enrico e lo zio attraccarono a Milford Haven, nel [[Pembrokeshire]]. Zio e nipote insieme a [[John de Vere, XV conte di Oxford]] marciarono verso l'Inghilterra e lungo la strada misero insieme un notevole supporto di volontari che si arruolarono cammin facendo rimpolpando l'esercito di Enrico di circa 5.000 uomini<ref>Kendall, Paul Murray (1973). Richard the Third. Sphere Books</ref>. Enrico sapeva che per vincere doveva attaccare e mettere sotto assedio Riccardo il più velocemente possibile prima che egli ricevesse rinforzi dal [[Nottinghamshire]] e da [[Leicester]], Riccardo dal canto suo sapeva di dover evitare ad ogni costo di essere ucciso, gli yorkisti erano molti e non sembrava che ci sarebbe stata partita. I due eserciti si incontrarono presso [[Battaglia di Bosworth Field|Bosworth Field]] il [[22 agosto]] [[1485]] e gli yorkisti vennero sconfitti, alcuni dei più fedeli alleati di Riccardo come [[Henry Percy, IV conte di Northumberland]], William Stanley ([[1435]] circa-[[10 febbraio]] [[1495]]) e [[Thomas Stanley, I conte di Derby]] cambiarono bandiera all'ultimo privando Riccardo di un buon numero di uomini. Nella battaglia Riccardo rimase ucciso, Enrico divenne re e la guerra delle due rose finì.
 
=== Il consolidamento del trono ===
{{Casato dei Tudor}}
Ora che era re Enrico doveva mantenere il trono ben saldo nelle sue mani dal momento che, in definitiva, il suo lignaggio reale risaliva niente meno che a [[Edoardo III d'Inghilterra]] e a suo figlio [[Giovanni di Gand]] morti ormai da circa un secolo.
Nel [[1486]] sposò [[Elisabetta di York|Elisabetta]] della [[Casato di York|casata York]], figlia di Edoardo IV, in segno di pacificazione, si pose come obiettivo prioritario il ripristinare l'autorità della corona sulle fazioni aristocratiche condannando a morte e confiscando i beni ai nobili che non intendevano rassegnarsi alla nuova situazione, proprio in questo periodo fu istituita la camera stellata, un apposito tribunale che impose alle fazioni aristocratiche il rispetto della legge, coerentemente con queste operazioni il re espulse dal consiglio regio (di cui si servì molto, al contrario di quanto fece col parlamento) tutti i nobili senza meriti di fedeltà e competenza. Poi con una politica di alleanze fece sposare il figlio [[Arturo Tudor]] con una principessa spagnola, [[Caterina d'Aragona]] (che poi sarebbe diventata la moglie di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]], fratello di Arturo), la figlia [[Margherita Tudor]] con il re di [[Scozia]], [[Giacomo IV di Scozia]], e la quintogenita [[Maria Tudor]] con il cinquantatreenne sovrano di [[Francia]], [[Luigi XII di Francia]].
Il [[18 gennaio]] [[1486]] tenne fede al proprio impegno e sposò presso l'[[Abbazia di Westminster]] [[Elisabetta di York]] che era sua terza cugina discendendo anch'ella da Giovanni di Gand attraverso uno dei suoi numerosi figli. Il matrimonio venne fatto senz'altro in segno di pacificazione, ma anche perchè i loro figli avrebbero potuto ereditare il trono senza problemi avendo due genitori che discendevano dalle famiglie che avevano regnato, a intermittenza, per l'ultimo secolo circa. L'unione fu simboleggiata anche dalla creazione della Rosa dei Tudor che univa in sè il bianco degli York e il rosso dei Lancaster. Poco dopo egli chiese ed ottenne dal Parlamento il [[Titulus Regius]] che dichiarava illegittimi i figli di Edoardo IV e della moglie [[Elisabetta Woodville]] perchè il loro matrimonio non era stato valido. Un altro provvedimento fu di rendere retroattiva a Bosworth la sua "nomina" a re, in questo modo tutti coloro che avevano combattuto per Riccardo potevano essere arrestati per tradimento. In questo modo potè confiscare legalmente tutte le proprietà che erano appartenute al precedente sovrano ed incamerarle per sè. In alcuni casi Enrico si dimostrò magnanimo, graziò l'erede di Riccardo, [[John de la Pole, I conte di Lincoln]], e creò [[Margaret Pole]] [[Conte di Salisbury|Contessa di Salisbury]].
Enrico non convocò il Parlamento se non dopo la sua incoronazione e subito dopo emanò un editto secondo il quale chiunque gli avesse giurato fedeltà avrebbe potuto ritenersi al sicuro da ogni rappresaglia sulla propria persona o sulle proprietà.
Uno degli altri metodi usati per tenere al sicuro la corona fu privare i nobili di buona parte del loro potere, agendo specialmente contro la pratica ampiamente diffusa fra i feudatari di avere un grande numero di "riservisti" che indossavano le insegne del nobile in questione andando a formare, di fatto, un esecito privato.
Ovviamente il regno non filò sempre liscio e vi furono diverse ribellioni, la prima, ricordata come la ''Stafford and Lovell Rebellion, sorse nel [[1486]] e collassò prima che si cominciasse a combattere sul serio. Nel [[1487]] gli yorkisti superstiti si collocarono sotto la bandiera di [[Lambert Simnel]] che pretendeva di essere [[Edoardo di York (1475-1499)]] che al momento era prigioniero presso la [[Torre di Londra]]. Il re affrontò i ribelli alla [[Battaglia di Stoke Field]] e li sconfisse e Simnel finì a lavorare nelle cucine reali<ref>Williams, Neville (1973). The Life and Times of Henry VII. London: Weidenfeld and Nicolson</ref>.
Nel [[1490]] fu [[Perkin Warbeck]] a guidare una rivolta, egli si era guadagnato l'appoggio di [[Margherita di York]], sorella di Edoardo IV, convincendola di essere suo nipote [[Riccardo di Shrewsbury]] scampato miracolosamente alla prigionia della Torre. Warebek provò ad invadere l'[[Irlanda]] nel [[1491]] e l'Inghilterra nel [[1495]] e infine l'anno seguente convinse [[Giacomo IV di Scozia]] a tentare la stessa impresa. Nel [[1497]] Warbeck sbarcò in [[Cornovaglia]] con un pugno di uomini e venne presto catturato e giustiziato. Nel [[1499]] anche Edoardo di York venne fatto giustiziare, mentre sua sorella Margaret venne lasciata in pace.
Nel [[1486]] sposò [[Elisabetta di York|Elisabetta]] della [[Casato di York|casata York]], figlia di Edoardo IV, in segno di pacificazione, si pose come obiettivo prioritario il ripristinare l'autorità della corona sulle fazioni aristocratiche condannando a morte e confiscando i beni ai nobili che non intendevano rassegnarsi alla nuova situazione, proprioSempre in questo periodo fu istituita la camera stellata, un apposito tribunale che impose alle fazioni aristocratiche il rispetto della legge, coerentemente con queste operazioni il re espulse dal consiglio regio (di cui si servì molto, al contrario di quanto fece col parlamento) tutti i nobili senza meriti di fedeltà e competenza. Poi con una politica di alleanze fece sposare il figlio [[Arturo Tudor]] con una principessa spagnola, [[Caterina d'Aragona]] (che poi sarebbe diventata la moglie di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]], fratello di Arturo), la figlia [[Margherita Tudor]] con il re di [[Scozia]], [[Giacomo IV di Scozia]], e la quintogenita [[Maria Tudor]] con il cinquantatreenne sovrano di [[Francia]], [[Luigi XII di Francia]].
 
== Matrimonio e discendenza ==