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La "pendenza" che si viene così a creare fra le contigue superfici marine è in media di 1,7 cm per chilometro di distanza, con un massimo in corrispondenza della linea ideale di congiunzione fra Ganzirri (Sicilia) e Punta Pezzo (Calabria).
L’incontro delle due masse d’acqua (ionica e tirrenica) determina l’insorgenza di una serie di fenomeni che sono ascrivibili all’instabilità dinamica che si viene a creare e che si disperde nelle ben note spettacolari manifestazioni di turbolenza; questi “disturbi” della corrente possono presentarsi con sviluppo in senso orizzontale (nel caso dei ''tagli'' e delle ''scale di mare'') oppure verticale (nel caso di ''garofali'', ''bastardi'' e ''macchie d’olio'') [B2]. Per il primo gruppo si tratta di fenomeni che producono vere e proprie [[Onda|onde]] (simili a quelle presenti negli [[Estuario|estuari]] al cambio di marea) che si sviluppano quando, nel caso della montante, le acque più pesanti del Mar Ionio si precipitano contro le più leggere acque tirreniche in fase di recessione o quando, nel caso della scendente, le acque tirreniche scivolano rapidamente su quelle ioniche più pesanti, già presenti nello Stretto. Queste onde di discontinuità si svilupperanno in determinati punti (Ganzirri, Torre Faro e Punta Pezzo) estendendosi nella parte centrale dello Stretto, a volte ampliandosi ed intensificandosi per l’azione dei forti venti che spingono un tipo d’acqua su un altro. Per quanto concerne i fenomeni a sviluppo verticale si tratta di veri e propri gorghi formati dall'incontro di correnti opposte e favoriti dall'irregolarità del fondo. I principali gorghi comunque si formano in punti specifici. Con corrente montante si tratta dei mitologici ''Scilla e Cariddi'': il primo si forma sulla costa calabra, e l'altro a sud di Capo Peloro. Un grosso ''garofalo'' formato invece dalla corrente scendente si forma periodicamente davanti Punta S. Raineri, all’imboccatura del porto di Messina.
[[Image:Messina Straits Punta Pezzo “tagli e scale di mare” (1).jpg|left|thumb|Fig. h: Incontro delle correnti montante e scendente al centro dello Stretto di Messina (sullo sfondo Punta Pezzo, Calabria)]].
[[Image:Messina Straits Punta Pezzo “tagli e scale di mare” (2).jpg|right|thumb|Fig. z: Incontro delle correnti montante e scendente al centro dello Stretto di Messina (sullo sfondo Punta Pezzo, Calabria)]].
 
Per il primo gruppo si tratta di fenomeni che producono vere e proprie [[Onda|onde]] (simili a quelle presenti negli [[Estuario|estuari]] al cambio di marea) che si sviluppano quando, nel caso della montante, le acque più pesanti del Mar Ionio si precipitano contro le più leggere acque tirreniche in fase di recessione o quando, nel caso della scendente, le acque tirreniche scivolano rapidamente su quelle ioniche più pesanti, già presenti nello Stretto. Queste onde di discontinuità si svilupperanno in determinati punti (Ganzirri, Torre Faro e Punta Pezzo) estendendosi nella parte centrale dello Stretto, a volte ampliandosi ed intensificandosi per l’azione dei forti venti che spingono un tipo d’acqua su un altro. Per quanto concerne i fenomeni a sviluppo verticale si tratta di veri e propri gorghi formati dall'incontro di correnti opposte e favoriti dall'irregolarità del fondo. I principali gorghi comunque si formano in punti specifici. Con corrente montante si tratta dei mitologici ''Scilla e Cariddi'': il primo si forma sulla costa calabra, e l'altro a sud di Capo Peloro. Un grosso ''garofalo'' formato invece dalla corrente scendente si forma periodicamente davanti Punta S. Raineri, all’imboccatura del porto di Messina.
 
[[Image:Messina Straits Capo Peloro “macchie d’olio e gorghi” (1).jpg|left|thumb|Fig. X: “macchie d’olio e gorghi” formati dall'incontro delle due correnti (montante e scendente) di fronte Capo Peloro (Sicilia)]].