Recaredo I: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nel [[573]] il padre, Leovigildo, alla morte del re dei Visigoti, suo fratello [[Liuva I]], succedendogli sul trono nominò Recaredo e il fratello Ermenegildo duchi di Toledo e Narbona (non si conosce l'esatta distribuzione delle cariche), perché controllassero le province del regno mentre lui, Leovigildo, era impegnato nella guerra contro i distretti [[bizantini]] del nord al confine col regno degli [[Svevia|Svevi]].
 
Nel corso di questi anni, fu sempre al fianco del padre sia nelle guerre contro [[Svevi]] e [[Bizantini]], che nel reprimere le sommosse nel territorio del regno visigoto.
 
Come suo padre tenne la sua corte nella capitale [[Toledo]] e mantenne la tradizione dei re visigoti di professare l'[[Arianesimo]] portandolo a scontrarsi con la popolazione romana della penisola iberica fedele al [[Cattolicesimo]] trinitario.
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Spinto dalle sua parentela coi [[Merovingi]], Recaredo inviò delle ambasciate a suo nipote (figlio di [[Brunilde]], sua cugina e nello stesso tempo sorellastra) [[Childeberto II]] ed al di lui zio [[Gontrano]], re franco dei [[Burgundi]] per proporre la pace e una alleanza a scopo difensivo, ma Gontrano rifiutò la proposta.
[[File:Reccared I Conversión, by Muñoz Degrain, Senate Palace, Madrid.jpg|298px|thumb|Conversione di Recaredo I, opera del tardo ottocento, del pittore [[valenzavalencia|valenzano]]no, Muñoz Degrain, [[Senato del Regno di Spagna|Palazzo del Senato]] di [[Madrid]].]]
Secondo Giovanni di Biclar, nel [[587]] Recaredo si convertì al Cattolicesimo (la conversione fu annunciata dapprima con la fine delle persecuzioni ai cattolici e poi con la convocazione di un convegno di vescovi ariani e cattolici al termine del quale il re proclamò la propria preferenza per il cattolicesimo, quindi la sua conversione) segnando un momento fondamentale per la storia religiosa della penisola iberica e per il futuro dei Visigoti. Gran parte dei nobili visigoti seguirono il suo esempio convertendosi a loro volta, soprattutto nelle zone più prossime a Toledo, mentre alcune regioni più remote si ribellarono alla conversione, come il caso della [[Settimania]], la provincia visigota più settentrionale, che si levò alla guida del vescovo ariano [[Ataloco]], considerato dai suoi nemici un ''secondo [[Ario]]''. Tra i leader secolari della rivolta si trovavano i conti ''Granista'' e ''Wildigern'' i quali si appellarono a Gontrano che prima fece un'incursione in Settimania, dove venne battuto e poi inviò il suo condottiero
''Desiderio'' alla guida di un esercito in appoggio dei rivoltosi. Tuttavia Recaredo sconfisse i ribelli ed i loro alleati cattolici in una terribile battaglia che vide la morte dello stesso Desiderio.
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*[[Vandali]]
*[[Svevia|Svevi]]
*[[Sovrani visigoti]]
*[[Imperatori romani]]