Senerchia: differenze tra le versioni
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'''Senerchia''' (''"Sinerchia"'' in dialetto locale) è un [[comune italiano]] di 845 abitanti, della [[provincia di Avellino]], posizionato nell'[[Alta Valle del Sele]] in [[Campania]].
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===Spartacus===
La battaglia finale che vide la sconfitta e la morte di [[Spartaco]] nel 71 a.
Spartaco con il suo esercito formato di schiavi, mandriani, pastori, gente giovane e robusta, si diregeva verso l'Apulia, secondo alcuni perché di lì voleva salpare alla volta della Tracia. Allora [[Crasso]], che era a capo di un esercito romano molto numeroso e ben armato, lo attaccò alle spalle. Spartaco, anche a causa della stanchezza dei suoi uomini, volle muovere battaglia ai romani. Spartaco uccise il suo cavallo dicendo che se avesse vinto avrebbe avuto tutti i cavalli che voleva ma se avesse perso non voleva essere tentato di scappare, Spartaco, si buttò per primo contro l'esercito romano e dopo aver ucciso alcuni soldati romani fu crivellato da così tanti colpi che il suo corpo non poté essere ritrovato. Alcuni reparti del suo esercito fuggirono e si dispersero sui circostanti monti.
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Di Senerchia scrive [[Scipione Ammirato]]<ref>''Delle Famiglie Nobili Napoletane'', (vol. II, Firenze 1651 a pag.298)</ref>, “è un castello in principato citra di 160 fuochi, il quale ha dato il nome alla famiglia che sono più di trecento anni che lo possiede” riferendosi alla famiglia Sinerchia che per circa tre secoli vide la sua storia strettamente collegata a quella del piccolo paese campano.
I Sinerchia, erano un'antica famiglia nobile di origine normanna, derivata dai Filangieri, ed ebbero molti feudi tra la Campania, la Basilicata e la Capitanata, e vissero principalmente tra Senerchia e Napoli sino al XV secolo.
I Sinerchia, trapiantatisi in seguito in Basilicata si fregiarono del titolo di Conte nel XV secolo, a seguito della '''[[congiura dei baroni]]''' ordita nel ''Castello del malconsiglio'' a Miglionico nel 1481 assunsero il cognome Scardaccione.
Fra gli appartenenti alla stirpe dei Sinerchia sono da ricordare:
Amelio Barone di Rapone e Castelgrande, partecipò alla '''Congiura dei Baroni''' ordita nel ''Castello del malconsiglio'' a Miglionico nel 1481.
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|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al Merito Civile
|collegamento_onorificenza= Merito civile
|motivazione= ''In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.
|luogo= [[Terremoto dell'Irpinia]] 23 novembre 1980}}
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===Chiese e luoghi di culto===
[[File:Chiesa di San Michele di Senerchia.jpg|thumb|Chiesa di San Michele]]
* Chiesa di San Michele - [[San Michele Arcangelo]] patrone di Senerchia - ricorrenza 8 maggio e 29 settembre.
L'antica chiesa di San Michele, orientata con l'asse in posizione Est, è in stile romanico, così come le tre navate, di cui quella centrale era divisa da pilastri uniti fra di loro da archi a sostegno delle murature e la facciata anteriore a capanna.
Il culto di San Michele Arcangelo fu portato a Senerchia probabilmente durante il periodo longobardo essendo tale popolo guerriero molto devoto a tale Santo, infatti, si presume che l'edificazione della chiesa avvenne nel secolo IX.
Sull'altare maggiore, danneggiato dal terremoto del 1980, si delineava la nicchia che ospitava la statua del santo protettore, San Michele Arcangelo.
Davanti all'edificio sacro si estende un ampio sagrato, già adibito a luogo di sepoltura, quando l'ipogeo della chiesa fu saturo di sepolture.
La statua lignea del Santo risalente al 1300 danneggiata non solo dall'evento sismico ma, anche dalla mano dell'uomo attraverso un inconcludente restauro che ha cancellato per sempre i tratti e la volontà che lo scultore del XIII secolo aveva impresso.
Sulla Campana di San Michele troviamo una ulteriore testimonianza della famiglia feudataria dei Sinerchia con l'iscrizione di “Riccardus Frateius Dominae Senercla”, inciso sulla campana posta nell'antico campanile della chiesa di San Michele Arcangelo sulla quale si legge: "Dominus Senerclae nell'anno del Signore 1312".
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Zona Altimetrica montagna interna.
Accensione Impianti Termici - Il limite massimo consentito è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. Al di fuori di tali periodi gli impianti termici possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l'esercizio e comunque con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita a pieno regime.
Sicuramente Senerchia ha il clima più rigido e piovoso dell'Alta Valle del Sele, dal punto di vista termico risulta essere uno dei paesi più freddo in inverno e più fresco d'estate. La piovosità è la sua caratteristica predominante viste le abbondanti medie annue, frequenti sono anche i temporali estivi durante le ore più calde della giornata. I giorni di nebbia sono molto frequenti, soprattutto in primavra e nel periodo autunnale. Le precipitazioni nevose si verificano praticamente ogni anno durante l'inverno e numerosi sono i giorni di gelo.
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!width=45px| Anno
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! style="background: #99CCCC; color:#000080;" | Temperatura
| style="background: #FFFF99;" | 5,8
| style="background: #FFFF99;" | 6,3
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! style="background: #99CCCC; color:#000080;" height="16;" | Precipitazioni media (mm)
| style="background: #2288BB;" | 182
| style="background: #2288BB;" | 151
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| style="background: #44AADD;" | 198
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=== Principali arterie stradali ===
*[[Immagine:Strada Statale 691 Italia.svg|36px]] [[Strada statale 691 Contursi-Lioni]]: Uscita al km 14 Quaglietta-Senerchia.
*[[Immagine:Strada Provinciale 92 Italia.jpg|36px]] Strada Provinciale 92 Quaglietta-Senerchia.
*[[Immagine:Strada Provinciale 261 Italia.jpg|36px]] Strada Provinciale 261 (ex Strada Statale 91 della Valle del Sele).
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