Endoios: differenze tra le versioni

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La firma di Endoios è stata ricostruita su altre due iscrizioni trovate ad Atene: l'iscrizione sulla base di una [[stele]] funeraria perduta eretta per Lampito (Museo epigrafico di Atene 10643)<ref>IG I³ 1380.</ref> e l'iscrizione sulla base di una statua votiva perduta dedicata da Ophs [ios] (Museo epigrafico di Atene 6249),<ref>{{Cita|Raubitschek 1949| n. 7.|harv=s}}</ref> dove compare insieme alla firma di un altro scultore di nome [[Philergos]],<ref>{{Cita|Keesling 1999|p. 523.|harv=s}}</ref> con ogni probabilità un allievo o un collaboratore. A questa base è stata associata la kore ''Acropolis 602'', stilisticamente vicina all'Atena seduta.
 
La ricostruzione della firma sullo scudo del gigante nel fregio del [[Tesoro dei Sifni]] come appartenente ad Endoios da parte di [[Andreas Rumpf]] è molto discussa. Sul ''[[Rilievo del vasaio]]'' (Acropolis 1332)]]'', proveniente dall'acropoli di Atene, la firma di Endoios è stata ricostruita da A. E. Raubitschek; il margine sinistro recava il testo della dedica, mentre sul margine destro la firma lacunosa è stata così reintegrata: Ἐν [δοιος εποιεσ] εν.<ref>{{Cita|Raubitschek 1949| n. 70.|harv=s}}</ref><ref>{{Cita|Keesling 1999|pp. 524-525.|harv=s}}</ref>
 
L'allargamento delle attribuzioni alla ''Testa Rayet'' (Copenaghen, [[Ny Carlsberg Glyptotek]] 418) e al connesso Efebo della torre occidentale della porta del Pireo (ritrovato nel 1953) è avvenuto su base stilistica in avvicinamento con la testa del vasaio sul precedentemente citato rilievo e con le teste della base Atene NM 3476. Ad Endoios è stata attribuita anche la Atena del frontone dell'acropoli ateniese con la Gigantomachia; tutte le opere attribuite sono datate tra il 530 e il 500 a.C.