==Case==
Le '''case di Pompei''' sono state i principali nuclei abitativi dei cittadini dell'antica [[Pompei]], la [[città]] [[storia romana|romana]] sepolta sotto una coltre di [[cenere|ceneri]] e [[lapillo|lapilli]] durante l'[[eruzione del Vesuvio del 79]] e riportata alla luce grazie ad una serie di [[Scavi archeologici di Pompei|campagne archeologiche]]: la maggior parte delle [[domus]] pompeiane segue il classico impianto delle abitazioni romane ossia [[Atrio (architettura)|atrio]] con ''[[impluvium]]'' e contornato da [[cubicolo|cubicoli]], tablino, [[giardino]] con [[peristilio]] ed una [[Cucina (architettura)|cucina]] con il [[focolare]]; tuttavia alcune di queste, soprattutto per motivi di spazio, hanno uno schema irregolare, che comporta la mancanza di cubicoli o della [[triclinio|sala triclinare]], mentre altre hanno la caratteristica di essere precedute, nella zona dell'ingresso, da un ampio spazio, che si affaccia direttamente sulla [[strada]], utilizzato come [[bottega]]: questo particolare tipo di [[casa]], prende il nome di ''pergula''.
===Case della regio VII===
La Casa della Caccia Antica, conserva, dopo le ristrutturazioni post [[terremoto del 62|sisma del 62]], l'impianto originario, ossia formata da ingresso, [[Atrio (architettura)|atrio]] e [[tablino]], quest'ultimo finemente decorato con [[Zoccolo (architettura)|zoccolatura]] che imita [[Marmo|marmi]], mentre nella [[predella]] sono disegnati paesaggi [[Nilo|nilotici]]. Il [[giardino]] ha sulla [[Parete (architettura)|parete]] di fondo un [[affresco]], poco conservato, che descrive una [[caccia]] alle fiere. Di notevole interesse anche una [[Stanza (architettura)|stanza]] nei pressi dell'atrio<ref>{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=Casa+della+Caccia+Antica+%28VII%2C4%2C48%29&idSezione=78|titolo=La Casa della Caccia Antica|accesso=06-08-2012}}</ref>.
La Casa di M. Fabius Rufus è il risultato dell'accorpamento di più [[Edificio|edifici]] ed addossata alla [[Mura (architettura)|mura di cinta]] della [[città]], in posizione panoramica, con vista sul [[golfo di Napoli]]: di grosse dimensioni, presenta all'interno decorazioni in [[quarto stile]]; nei pressi dell'atrio la struttura era dotata anche di un piccolo [[Terme romane|quartiere termale]]<ref>{{cita web|url=http://www.pompeii.org.uk/m.php/museo-casa-di-m-fabius-rufus-pompei-it-114-m.htm|titolo=La Casa di M. Fabius Rufus|accesso=05-02-2012}}</ref>.
La Casa dei Capitelli Colorati fu realizzata nel [[II secolo a.C.]], con numerosi rifacimenti nei secoli successivi ed è cosi chiamata per la presenza di due [[capitello|capitelli]] figurati nel [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]] d'ingresso. Presenta numerose decorazioni in [[primo stile]] ed è caratterizzata da un [[Atrio (architettura)|atrio]] tuscanico con sedici [[Colonna|colonne]] in [[tufo]] e due [[peristilio|peristili]]<ref>{{Cita|Pesado|p.67-72|Pesado e Guidobaldi}}.</ref>.
La Casa delle Nozze di Ercole ed Ebe o di Marte e Venere risale al [[II secolo a.C.]] e presenta un [[Atrio (architettura)|atrio]] tuscanico ed un [[peristilio]]: parte della costruzione inoltre doveva essere in [[legno]] come dimostrato da una serie di buchi lasciati dai pali intorno all'''[[impluvium]]''<ref>{{Cita|Troccoli|p.214-215|Troccoli}}.</ref>.
La Casa del Principe di Montenegro fu scavata nel [[1851]] ma fu fortemente danneggiata dai [[Bombardamento|bombardamenti]] del [[1943]]: andarono infatti distrutti l'[[Atrio (architettura)|atrio]] e diversi ambienti che presentavano decorazioni in [[Terzo stile|terzo]] e [[quarto stile]]<ref>{{Cita|Laurentino García|p.133-134|Garcia, 2006}}.</ref>.
La Casa di Bacco, che ospita la direzione degli scavi, venne esplorata nel [[1824]] e [[1826]] ed in seguito danneggiata dal bombardamento della [[seconda guerra mondiale]] nel [[1943]]: è così chiamata per il ritrovamento di un affresco raffigurante [[Bacco]] a grandezza naturale con ai piedi una [[Panthera pardus|pantera]]; della casa rimane solo l'''impluvium'' restaurato, mentre altri affreschi ed un pavimento in marmo sono stati ritrovati nella zona dell'[[esedra]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2004%2010.htm|titolo=La Casa di Bacco|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa della Parete Nera o dei Bronzi prende il nome dal triclinio che aveva le pareti dipinte in nero, in [[quarto stile]], andato in parte distrutto a seguito del [[bombardamento]] del [[1943]] e parzialmente restaurato: la casa si presente con atrio, con diverse stanze intorno, anch'esse danneggiata durante la seconda guerra mondiale ed un giardino con peristilio; sono stati inoltre rinvenuti resti di capitelli in tufo di [[Nocera Inferiore|Nocera]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2004%2059.htm|titolo=La Casa della Parete Nera|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa dei Capitelli Figurati è così denominata poiché sulle colonne poste all'ingresso erano dei capitelli sui quali sono scolpite diverse figure come un uomo e una donna o un [[satiro]] ubriaco ed una [[Menadi|menade]]: l'atrio conserva l'impluvio ed il puteale, mentre nel giardino si sono conservate le colonne del peristilio; resti sia di intonaco che di pavimentazioni si riscontrano in alcuni ambienti<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2004%2057.htm|titolo=La Casa dei Capitelli Figurati|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Granduca di Toscana ha sulla facciata esterna uno stemma in terracotta raffigurante un'[[aquila]], mentre all'interno si apre un atrio con impluvio, contornato da cubicoli, di cui uno affrescato con un larario ed una [[zoccolo (architettura)|zoccolatura]] in rosso; segue quindi un tablino, nel quale è stato ritrovato l'affresco del supplizio di [[Dirce]] ed il giardino, con una [[fontana]] a [[nicchia]] completamente rivestita a mosaico e decorata con [[conchiglia|conchiglie]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2004%2056.htm|titolo=La Casa del Granduca di Toscana|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa delle Forme di Terracotta o di Tullius Faustus è stata esplorata nel [[1832]] e nel [[1837]]: presenta il classico impianto delle case romane e nei suoi ambienti rimangono tracce di decorazioni in terzo stile, sia pitture che stucchi; nei pressi dell'ingresso fu ritrovato un [[Anello (gioiello)|anello]] in bronzo<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2004%2062.htm|titolo=La Casa delle Forme di Terracotta|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Diana III o di M. Spurius Saturninus e D. Volcius Modestus è stata scavata in epoca borbonica nel [[1760]] e dopo, essere stata depredata, è stata seppellita: esplorata nuovamente tra il [[1841]] ed il [[1910]], fu devastata dai bombardamenti del [[1943]], che l'hanno ridotta ad un cumulo di macerie; tra il [[2007]] ed il [[2010]] lavori di restauro ne hanno protetto parte della cucina, che presenta resti di un larario affrescato: tra i principali reperti una statua di [[Diana (divinità)|Diana]], ritrovata nel viridario<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2006%2003.htm|titolo=La Casa di Diana III|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Peristilio o di Secundus Tyrannus Fortunatus è stata pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, portando alla distruzione alcuni ambienti che conservavano pitture in [[terzo stile]]; tuttavia le principali decorazioni sono state staccate in epoca borbonica e conservate al museo archeologico di Napoli: oltre ai vari affreschi, sono stati recuperati [[tazza|tazze]] e [[vaso|vasi]] in [[avorio]], abbelliti con figure a rilievo<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2006%2028.htm|titolo=La Casa del Peristilio|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Petutius Quintus, così chiamata per il ritrovamento di tale nome su un'[[anfora]] posta all'ingresso, è stata esplorata alla fine del [[XVIII secolo]] e nei primi [[Scavo (archeologia)|sondaggi]] borbonici è stata spogliata di tutte le principali decorazioni: restano tuttavia tracce di colonne stuccate e pareti affrescate in rosso ed in giallo<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2006%2030.htm|titolo=La Casa di Petutius Quintus|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Cipius Pamphilus Felix è composta da un atrio ed un piccolo giardino con i resti di quattro colonne: tra gli ambienti, in un ''oecus'', si osservano resti di pittura a forme geometriche, mentre quelle meglio conservate sono custodite al [[Museo archeologico nazionale di Napoli|museo archeologico di Napoli]], come l'affresco del larario rinvenuto nella cucina<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2006%2038.htm|titolo=La Casa di Cipius Pamphilus Felix|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Trittolemo è stata esplorata tra il [[1859]] ed il [[1871]]: ha un ampio [[corridoio]] d'ingresso che affaccia direttamente sull'atrio con impluvio a cui seguono il tablino ed il peristilio, nel quale si trovava un altare in muratura, decorato con [[fiore|fiori]] gialli e rossi; nel corso degli scavi sono stati rinvenute sedici [[Lampada|lampade]] in terracotta, mentre gli affreschi in [[secondo stile|secondo]] e [[quarto stile]] che si conservavano nel tablino, sono andati perduti a seguito del bombardamento del [[1943]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2007%2002.htm|titolo=La Casa di Trittolemo|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Romolo e Remo è così chiamata per il ritrovamento di un affresco, nell'''oecus'', raffigurante la [[Fondazione di Roma|nascita di Roma]] con [[Romolo e Remo]] insieme alla [[Lupa capitolina|lupa]]: questo dipinti, insieme a molti altri, è stata perso a seguito della cadute di diverse bombe sulla casa durante la seconda guerra mondiale; resta esclusivamente parte della zoccolatura sulla quale poi erano disegnati pannelli, spesso con scene di animali: nella casa fu inoltre rinvenuto uno scheletro di un uomo con un anello d'[[oro]] al [[dito]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2007%2010.htm|titolo=La Casa di Romolo e Remo|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Veteranus Iulianus è stata esplorata nel [[1871]]: la casa non aveva un atrio e si accedeva direttamente nel peristilio, dove era posta una [[voliera]], di cui si notano ancora i resti basali di [[Roccia|pietre]] disposte in circolo; mancano forme decorative<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2007%2016.htm|titolo=La Casa del Veteranus Iulianus|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa dell'Altare di Giove è un'abitazione di modeste dimensioni indagata per quattro volte dal [[1817]] al [[1868]] ed in seguito fortemente danneggiata dalle incursioni [[Aereo da caccia|aeree]] della seconda guerra mondiale, che hanno portato alla distruzione di ambienti e di affreschi<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2007%2021.htm|titolo=La Casa dell'Altare di Giove|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di C. Julius Primigenius è stata scavata nel [[1845]] e nel [[1859]]: restano tracce del peristilio con colonne, anche se queste in parte sono andate distrutte dei bombardamenti del [[1943]], così come i resti di un larario con un serpente alla base e disegni di piante nella nicchia<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2007%2023.htm|titolo=La Casa di C. Julius Primigenius|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Re di Prussia era probabilmente una ''caupona'' ed è composta da un atrio, una cucina, un [[dormitorio]] e da un piano superiore: nell'atrio è possibile notare l'affresco riproducente un paesaggio ed un larario ed alla base era una fontana decorata a mosaici, danneggiata; nella casa fu anche ritrovato un affresco di tipo [[Erotismo|erotico]] conservato al museo archeologico napoletano<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2009%2033.htm|titolo=La Casa del Re di Prussia|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa della Caccia Nuova è stata scavata nel [[1821]] e nel [[1863]]: l'atrio presenta resti di pavimentazione a mosaico, ben conservato, con disegno centrale nel tablino; attorno alla stanza d'ingresso, dove fu anche rinvenuto un affresco con protagonisti [[Arianna (mitologia)|Arianna]] e [[Teseo]], si aprono dei cubicoli, con parti di intonaco al [[muratura|muro]] e pavimento: il giardino, con peristilio sostenuto da colonne scanalate e una piccola fontana centrale, doveva essere abbellito con un grosso affresco di animali, di cui non ne rimane traccia<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2010%2003%20p1.htm|titolo=La Casa della Caccia Nuova|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di L. Caeciulius Capella o del Principe Enrico d'Olanda fu scavata nel [[1845]] e nel [[1863]] e presentava sulla facciata diverse iscrizioni elettorali: all'interno si compone di corridoio d'ingresso, atrio e giardino con peristilio che recava al centro una piccola piscina con fontana, dove fu ritrovata una statua di un ragazzo mezzo nudo che afferrava tra le mani la testa e la coda di un [[delfino]]; tra i vari ambienti che compongono la casa, caratteristico il triclinio fenestrato<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2012%2003.htm|titolo=La Casa di L. Caeciulius Capella|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Narcisso o della Statua di Narciso è così chiamata per il ritrovamento di una statua di bronzo, in una stanza nei pressi dell'ingresso, che raffigura [[Narciso (mitologia)|Narciso]] o [[Dioniso]]: l'atrio presenta un impluvio in marmo e, così come i cubicoli che si aprono intorno, resti delle decorazioni parietali; segue quindi il triclinio e la cucina con i resti del focolare: al suo interno furono anche ritrovati diversi utensili da cucina in bronzo come delle [[brocca|brocche]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2012%2021.htm|titolo=La Casa di Narcisso|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Camillo potrebbe essere stata utilizzata come officina per la produzione di [[lana]]: dall'atrio, tramite alcuni gradini è possibile raggiungere il triclinio ed il giardino, dove in origine, in quattro nicchie, erano affrescate quattro statue in blu; in diversi ambienti si conservano le decorazioni parietali sia nella parte dell'intonaco che dello stucco<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2012%2023.htm|titolo=La Casa di Camillo|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Cornelius Diadumenus viene così denominata per un [[sigillo (oggetto)|sigillo]] ritrovato, riportante questo nome: nella casa si conservano ancora diverse decorazioni pittoriche, sia nel triclinio, che nelle camere che si affacciano sul giardino; gli affreschi meglio conservati sono stati staccati per essere conservati al museo archeologico di Napoli, come quello di [[Artemide]] e della ninfa [[Callisto]], ritrovato nel triclinio e [[Afrodite]], ritrovato in una stanza nei pressi dell'atrio<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2012%2026.htm|titolo=La Casa di Cornelius Diadumenus|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Balcone Pensile ha la particolarità di aver conservato parte del piano superiore, che sporge sulla [[strada]] rispetto all'ingresso sottostante: all'interno, un giardino centrale con peristilio sostenute da tre colonne ed un pilastro, dove sorgeva anche una fontana decorata con una statua di [[bambino]] che recava in mano una conchiglia e poggiava su di un [[piedistallo]], abbellito con una [[testa]] di [[Giove (divinità)|Giove]] in [[bronzo]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2012%2028.htm|titolo=La Casa del Balcone Pensile|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Ganimede o delle Quattro Stagioni è stata scavata nel [[1839]] e nel [[1863]]: nell'atrio si conservano resti dell'impluvio ed intorno cubicoli ed oecus con resti di intonaco in giallo e in rosso; nel giardino restano superstiti alcune pezzi di colonna del peristilio e l'ingresso alla sala triclinare, che in origine possedeva mura stuccate in bianco, con raffigurazioni in rilievo<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2013%2004.htm|titolo=La Casa di Ganimede|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di L. Caecilius Communis o di M. Stronnius Favorinus si presenta con un lungo [[corridoio]] d'accesso dove era posta anche la [[scala (architettura)|scala]] che portava al piano superiore: l'atrio conserva l'impluvio circondato dai resti di quattro colonne ed intorno si aprono gli ambienti della casa, tra cui la cucina, con panca in muratura e il triclinio, con resti della zoccolatura in rosso<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2013%2008%20p1.htm|titolo=La Casa L. Caecilius Communis|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Cambio o del Banchiere o della Regina d'Inghilterra è stata scavata tra il [[1838]] ed il [[1863]]: l'atrio reca al centro l'impluvio ed un puteale ed in un angolo si apre un caratteristico larario a nicchia, sostenuto da una colonna e due semicolonne poggianti al muro; in diversi ambienti della casa di notavano i resti sia della pavimentazione a mosaico o a pezzi di marmo, sia delle decorazioni parietali: nella cucina è un tavolo in [[legno]] con [[forno a legna|forno]] e bollitore, mentre in un altro ambiente vasche utilizzate per la colorazione dei [[tessuto|tessuti]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2014%2005.htm|titolo=La Casa del Cambio|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di V. Popidius o delle Colombe è stata esplorata nel [[1838]]: superato il corridoio d'ingresso si accede all'atrio con ''impluvium'' in marmo e contornato da cubicoli ed un oecus; segue quindi il tablino ed il giardino con un portico sul lato sud, sostenuto da cinque [[pilastro|pilastri]], mentre la cucina era dotata anche di forno: all'interno della casa fu ritrovato uno scheletro<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2014%2009.htm|titolo=La Casa di V. Popidius|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di L. Caecilius Communis o di M. Stronnius Favorinus è stata scavata nel [[1840]] e nel [[1862]]: la [[casa]] è composta da un atrio d'ingresso, cubicoli, una cucina, mentre mancava il giardino, che fu ricreato direttamente nel tablino tramite una pittura; scarsi resti di decorazione a mosaico si notano lungo una parete di un ripostiglio<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2014%2015.htm|titolo=La Casa di L. Caecilius Communis|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa del Marinaio o di Niobe o del Gallo conserva resti di mosaico pavimentale nel corridoio d'ingresso e nell'atrio ma è ancor meglio conservato, con disegni geometrici, in una camera da letto e nel tablino: il giardino è stato devastato da alcune bombe sganciate durante la seconda guerra mondiale, mentre altra particolarità era la presenza di un piccolo [[Terme romane|quartiere termale]] con ''[[Calidario|calidarium]]'' e ''[[Tepidario|tepidarium]]'', oltre ad uno [[spogliatoio]], i cui affreschi sono conservati al museo archeologico di Napoli<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2015%2002.htm|titolo=La Casa del Marinaio|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di A. Octavius Primus è stata esplorata nel [[1859]] e nel [[1872]] e danneggiata da una bomba durante la seconda guerra mondiale: nell'atrio, oltre all'impluvio, si conservano le quattro colonne che sorreggevano il ''[[compluvium]]'', un puteale e una tavolo in marmo con i piedi decorati; nel triclinio resti di [[pittura]], mentre nella cucina si conserva parte di un larario, con un serpente che si arrampica su di una colonna, realizzato in stucco<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2015%2013.htm|titolo=La Casa di A. Octavius Primus|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di C. Iulius Nicephorus è stata scavata nel [[1859]] e nel [[1872]] ed è di modeste dimensioni: è semplicemente composta da un atrio, una cucina, diversi piccoli ambienti ed un oecus che si affaccia sul giardino con resti del peristilio<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2015%2014.htm|titolo=La Casa di Iulius Nicephorus|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Aemilius Crescens ha un pianta irregolare e dopo essere stata esplorata nel [[1842]] e nel [[1872]] fu gravemente danneggiata da un bombardamento nel [[1943]] che ne distrusse la maggior parte delle decorazioni: in seguito è stata restaurata nel [[1950]]; nei pressi della porta d'ingresso erano dipinte due iscrizioni elettorali, staccate e conservate al museo archeologico di Napoli<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2016%2003.htm|titolo=La Casa di Aemilius Crescens|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Maius Castricius fa parte del complesso della casa di Fabio Rufo ed è così chiamata per il ritrovamento di un iscrizione [[Lingua osca|osca]] che riportava tale nome: la casa doveva essere composta da un peristilio con colonne, lungo il quale si aprivano gli ambienti ed un giardino, sulle cui pareti, sono raffigurati animali, [[Pigmei|pigmei]] e [[Gladiatore|gladiatori]]<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2016%2017.htm|titolo=La Casa di Maius Castrcius|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Umbricius Scaurus I è stata pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, provocandone la quasi totali distruzione e riducendola ad un cumolo di macerie: lavori di restauro si sono avuti solo nel [[2010]] e [[2011]]; tuttavia in alcune zone è ancora possibile osservare resti della pavimentazione a mosaico e la zoccolatura in giallo di diversi ambienti<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2016%2015.htm|titolo=La Casa di Umbricius Scaurus I|accesso=13-09-2012}}</ref>.
La Casa di Umbricius Scaurus II è stata scavata dal [[1851]] al [[1858]] ma pesantemente bombardata nel [[1943]], riducendola ad un cumolo di macerie: dall'impianto regolare, presenta un atrio con ''impluvium'', un tablino e ed un peristilio con al centro una piscina circondata da colonne, oltre a diciannove stanze; tra le principali decorazioni supersiti, resti di zoccolatura alle pareti in giallo e mosaici pavimentali, in alcuni casi disposti a disegno<ref>{{cita web|url=http://pompeiiinpictures.com/pompeiiinpictures/R7/7%2016%2013.htm|titolo=La Casa Casa di Umbricius Scaurus II|accesso=13-09-2012}}</ref>.
===Case della regio VIII===
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