Gian-Carlo Rota: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Vigevano]] da una famiglia di notevole cultura; suo padre Giovanni era ingegnere civile e la biblioteca di famiglia comprendeva più di 5000 volumi. Egli visse nella città [[Lombardia|lombarda]] fino ai 13 anni; alla scuola elementare Rota fu compagno di banco di [[Lucio Mastronardi]]. La sorella del padre, Rosetta Rota, era laureata in matematica, già frequentatrice del gruppo di [[Enrico Fermi]], e sposata con [[Ennio Flaiano]]. Negli ultimi tempi del [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] la sua famiglia si dovette rifugiare in [[Valsesia]], in quanto il padre Giovanni era inserito in una lista nera compilata dalle milizie fasciste.
 
La famiglia emigrò quindi in [[Ecuador]], dove Rota frequentò il [[Colegio Americano de Quito]]. Nel [[1950]] si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per studiare alla [[Princeton University]], dove ebbe come docenti [[Alonzo Church]], [[Emil Artin]], [[Solomon Lefschetz]] e [[William Feller]]; qui ottenne il titolo di [[bachelor]] nel [[1953]] presentandodiscutendo una tesi di cui era relatore Feller. In questo periodo egli studiò anche filosofia con [[John Rawls]] eed venneebbe amodo conoscenzadi conoscere dellele opere di [[Edmund Husserl]] e [[Martin Heidegger]].
 
Dal [[1954]] studiò presso la [[Yale University]], dove ottenne nel 1954 il [[Master's degree|master]] e, tre anni dopo, con la supervisione di [[Jacob T. Schwartz]], il [[Ph.D.]]. A Yale venne in contatto anche con [[Marvin Minsky]], la cui tesi nella quale venne coniato il termine [[Intelligenza artificiale]] aveva come supervisore lo stesso Schwartz.
 
Per laLa maggior parte della sua carriera fudi professoreinsegnamento pressosi ilsvolse al [[Massachusetts Institute of Technology]]: vi risiedette infatti fin dal [[1959]], con la sola eccezione degli anni [[1965]]-[[1967]], durante i quali si trovavafu alla [[Rockefeller University]]. È finora l'unico professore del MIT ad aver avutoricoperto, contemporaneamente sia, la carica di professore di matematica applicata chee di filosofia,. oltreRicoprì adla esserecattedra statodi ''[[Norbert Wiener]] Professor of Applied Mathematics''.
 
Dal [[1966]] ricoprì incarichi al [[Los Alamos National Laboratory]], dove strinse amicizia con [[Stanislaw Ulam]]; fu inoltre consulente della [[Rand Corporation]] e del [[Brookhaven National Laboratory]]. Dopo aver iniziato le sue ricerche in [[analisi funzionale]], spostò il centro dei suoi interessi sulle [[combinatoria|teorie combinatorie]], discipline che studiò per tutta la sua vita e alle quali diede contributi fondamentali.
 
Un suo articolo del [[1964]], di grande influenza, inaugurò la teoria delle [[algebre di incidenza]] (generalizzazione della teoria dell'[[Formula di inversione di Möbius|inversione di Möbius]] e del [[principio di inclusione ed esclusione]]). Quando, nel [[1988]], ottenne lo [[Steele Prize]], la motivazione citò questo articolo come ''il maggior responsabile della rivoluzione che ha incorporato la combinatoria nella corrente principale della matematica moderna''.
 
Fornì inoltre fondamenti rigorosi al [[calcolo umbrale]], e unificò le teorie delle [[sequenze di Sheffer]] e delle [[sequenze polinomiali di tipo binomiale]]; contribuì alla crescita della [[Matroide|teoria delle matroidi]] e delle [[geometria combinatoria|geometrie combinatorie]]; lavorò su problemi fondamentali del [[calcolo delle probabilità]] e fornì, infine, indirizzi generali per la [[teoria delle superalgebre]].
 
Come filosofo seguì la [[fenomenologia]] di [[Edmund Husserl]] e si occupò di questioni di [[filosofia della matematica]]; mantenne posizioni nettamente critiche verso gli atteggiamenti della [[filosofia analitica]] mantenne posizioni nettamente critiche.
 
Rota ottenne [[Laurea honoris causa|lauree adhonoris honoremcausa]] dalle [[Università di Strasburgo]] ([[1984]]), [[Università degli Studi dell'Aquila|L'Aquila]] ([[1990]]) e, [[Università di Bologna|Bologna]] ([[1996]]), e dalla [[Brooklyn Polytechnic University]] ([[1997]]).
 
== Opere ==
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== Bibliografia ==
* Henry Crapo, Domenico Senato (Eds) ''Algebraic Combinatorics, Computer Science - A tribute to Gian-Carlo Rota'', Springer 2001 ISBN 8847000785
 
* Fabrizio Palombi, ''La stella e l'intero. La ricerca di Gian-Carlo Rota tra matematica e fenomenologia'', Bollati Boringhieri, 2003.
* Domenico Senato, ''Gian-Carlo Rota, matematico e filosofo'', pp. 251-264 in ''Vite matematiche'', a cura di [[Claudio Bartocci]], [[Renato Betti]], Angelo Guerraggio, Roberto Lucchetti, Springer 2007, ISBN 978-88-470-0639-3
 
== Collegamenti esterni ==