Roberto Bellarmino: differenze tra le versioni

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Negli ultimi anni il cardinale Roberto Bellarmino continuò il suo austero modo di vivere che aveva sempre praticato, dedicando molto del suo tempo alla preghiera e ai digiuni, nonostante la sua salute piuttosto precaria. Continuò a fare molte elemosine ai poveri, ai quali lasciò praticamente tutti i suoi averi, tanto che fu sempre molto amato dai romani; contribuì a far concedere l'approvazione pontificia alla fondazione del nuovo [[Ordine della Visitazione]] di [[San Francesco di Sales]]; si impegnò per la beatificazione di [[San Filippo Neri]]; inoltre portò a termine la stesura di un ''"grande catechismo"'' e di un ''"piccolo catechismo"'', quest'ultimo in particolare ebbe notevole successo e fu ampiamente utilizzato fino a tutto il XIX secolo; infine compose un piccolo e anch'esso famoso testo ''"De arte bene moriendi"'' oltre che una sua ''"Autobiografia".''
 
Un episodio importante lo vide protagonista il [[29 maggio]] [[1608]] durante un Concistoro presieduto dal Papa [[SistoPaolo V]] in onore di [[santa Francesca Romana|Francesca Bussi dei Ponziani]] la famosa Santa Francesca Romana, dove Roberto Bellarmino espose un elogio alla religiosa che convinse la maggior parte dei partecipanti a chiudere definitivamente il processo di beatificazione che era giunto ad una fase di stallo da quasi due secoli. Fu la prima donna beatificata dopo [[Santa Caterina da Siena]] nel [[1461]].
 
Il cardinale Bellarmino fu nominato [[Camerlengo]] del Sacro Collegio dal [[9 gennaio]] [[1617]] all'[[8 gennaio]] [[1618]]; successivamente fu Prefetto della Sacra Congregazione dei Riti e poi della Sacra Congregazione dell'Indice.