Codice (semiotica): differenze tra le versioni

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In [[semiotica]], il '''codice''' è un [[insieme]] di [[segno|segni]], noti o no, prevedibili o no, in cui possiamo distinguere due piani: il piano dei [[significante|significanti]], detto anche da [[Louis Trolle Hjelmslev|Hjelmslev]], "piano dell'espressione", e il piano dei [[significato|significati]], detto "piano del contenuto"; e due ordini di rapporti, quelli [[Langue (linguistica)|"interni" o formali propri del codice con le sue parti]], ed [[Parole (linguistica)|"esterni" o materiali propri del codice e dei segni con le realizzazioni semiotiche particolari e i particolari utenti]].
 
Il concetto di codice definisce quindi le caratteristiche che i segni devono necessariamente avere per essere compresi in suddetto codice. Per questo può applicarsi in tutti i sistemi di segni propriamente detti. Si potrebbe banalmente definire il codice come un insieme di istruzioni, che permette di riconoscere, produrre, alienare e indicare i segni, circoscrivendoli e analizzarli a seconda del sistema a cui fanno riferimento. Un codice infine è univoco, in quanto verte su argomenti specifci e perciò non è rimandabile ad altri codici.