Frattura fragile: differenze tra le versioni
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==Rotture catastrofiche da frattura fragile==
Sebbene lo sviluppo di una teoria scientifica della frattura fragile sia avvenuto unicamente nel corso del [[XX secolo]], la prima registrazione di un fenomeno di frattura fragile risale al 1868, quando, sulla base del rapporto effettuato da Edward J. Reed (Chief constructor of the [[Royal Navy]]), una lamiera di acciaio del prodotta con il [[Convertitore Bessemer|processo Bessemer]], tenuta da una chiodatura, fissata sul ponte superiore della corazzata (''ironclad'') ''[[HMS Sultan]]'' nel corso di una notte "fredda" si fratturò. Successive indagini da campioni ricavati da questa lamiera rilevarono proprietà della stessa molto variabili, al che Reed ritenne che essa fosse stata esposta a un violento raffreddamento locale nel corso della laminazione, che aveva provocato effetti locali di [[tempra]] e quindi di infragilimento<ref>David K. Brown, ''Warrior to Dreadnought. Warship design and development 1860-1905'', Seaforth publishing, 2010, prima edizione Chatam Publishng, 1997 pag 33-34</ref>.
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] furono costruite circa 5000 navi con struttura completamente saldata (navi [[Liberty (navi trasporto)|Liberty]]), di queste 1000 subirono danni strutturali, 150 danni strutturali gravi e 10 addirittura si divisero in due tronconi<ref>Dati da Kanninen and Popelar, op. cit., pag 38</ref>. In ogni caso la costruzione era in acciaio al carbonio e la rottura avvenne con deformazioni notevolmente ridotte, cioè in regime tipicamente fragile.
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