Rifugio Franco Cavazza al Pisciadù: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il rifugio fu costruito nel [[1903]] dalla sezione di [[Bamberga]] del Club Alpino Tedesco-Austriaco ([[Deutscher und Österreichischer Alpenverein|DuÖAV]]), col nome di ''Bamberger Hütte''. Successivamente vi furono apportati dei lavori di ristrutturazione nel [[1924]]. Nel [[1942]] il rifugio fu acquistato dalla sezione del [[Club Alpino Italiano|CAI]] di [[Bologna]], che lo intitolò al conte [[Franco Cavazza]]<ref>Franco Cavazza ([[Villa Bel Poggio]], 1915 – [[Monte Golico]], 1941), tenente degli [[alpini]] appartenente al battaglione "Gemona" impegnato sul fronte greco-albanese, fu insignito della croce di guerra al valor militare (“Al comando di una compagnia alpina, con tenacia e sprezzo del pericolo, guidava il reparto a ripetuti attacchi contro munita posizione, dando prova ed esempio di sereno ardimento. Monte Golico (fronte greco) 18 marzo 1941)”.</ref>, socio del CAI di Bologna morto in battaglia durante la [[Campagna italiana di Grecia]] nel [[1941]], durante la seconda guerra mondiale. Nel [[1985]] furono attuati altri lavori di ampliamento.
 
==Accessi==