Fedro: differenze tra le versioni
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{{quote|Peras imposuit Iuppiter nobis duas"'' ([[Giove (divinità)|Giove]] ha imposto agli uomini due bisacce: quella dei vizi altrui, tenuta bene in vista, ed una per i propri, tenuta nascosta dietro la schiena) - Fedro.}}
'''Fedro''' ([[20 a.C.]] - [[50]] d.C.) è stato un [[favola|favolista]] latino attivo sotto [[Tiberio (imperatore romano)|Tiberio]], [[Caligola]], e [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]]. Nel quadro della [[letteratura]] della [[prima età imperiale]], è uno dei pochissimi autori di nascita non libera: infatti era uno schiavo [[Tracia|trace]] (o [[macedone]] secondo altre fonti) e nei manoscritti delle sue opere è citato come ''libertus Augusti'', poiché sembra che sia stato liberato dall'imperatore.
I codici tramandano circa novanta sue favole, divise in cinque libri, in senàri giambici, ma il ''corpus'' originario era molto più ampio. Sono sicuramente genuine anche le favole raccolte nell'''Appendix Perottina'' (dal nome dall'umanista Perotti, curatore della raccolta); altre favole si possono ricostruire dalla [[parafrasi]] in [[prosa]].
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