Roberto Baggio: differenze tra le versioni

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La [[A.C.F. Fiorentina|Fiorentina]], che lo aveva già ingaggiato, potrebbe recedere dal contratto, ma Piercesare Baretti decide di credere nel suo recupero. Dopo due anni di calvario esordisce in [[serie A (calcio)|serie A]] il [[21 settembre]] [[1986]], mentre per il suo primo gol nella massima divisione bisogna attendere il [[10 maggio]] [[1987]], contro il [[SSC Napoli|Napoli]] di [[Diego Armando Maradona|Maradona]].
 
La stagione dopo si presenta a San Siro facendo "saltare il banco" (seconda giornata: Milan-Fiorentina 0 - 2) e l'Italia scopre il talento del ventunenneventenne Baggio.
 
Negli anni seguenti è protagonista di una grande ascesa nel panorama calcistico italiano: i suoi numeri tecnici (e i tanti gol) incantano, la Fiorentina naviga nelle zone medio-alte della classifica e raggiunge una finale di coppa Uefa nel [[1990]], persa poi contro la [[Juventus]]. Per questa sua partecipazione alla coppa Uefa, nel 1990 riceve il "Trofeo Bravo", unico ma importante premio vinto con la Fiorentina.
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===Gli anni alla Juventus===
Terminati i mondiali, Baggio inizia la sua avventura alla Juventus che durerà cinque anni e 78 reti. Sono gli anni della consacrazione internazionale del ''Codino'', che vincerà coi colori bianconeri uno [[campionato di calcio italiano|scudetto]], una [[Coppa Italia (calcio)|Coppa Italia]] e una [[Coppa Uefa]].
 
Verrà premiato nel [[1993]] con il Pallone d'Oro e ancora nel [[1993]] con il Premio FIFA World Player.
 
Non entrerà mai nel cuore dei dirigenti bianconeri e nemmeno del tutto in quello dei tifosi. E' celebre l'episodio in cui, alla sua presentazione alla stampa, si tolse la sciarpa bianconera e quando invece durante un Fiorentina-Juventus 1-0 dell'aprile [[1991]] non tirò un rigore, poi battuto e sbagliato da [[Luigi De Agostini|De Agostini]], e andò a salutare i suoi ex tifosi con una sciarpa viola, in un'atmosfera contrastata e surreale, fatta di applausi e fischi.