Le pecore e il pastore: differenze tra le versioni
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Il vescovo quindi non può rimanere nell'eremo inadatto a curare un ferito grave e, appena possibile, viene riportato ad Agrigento.
Camilleri racconta di aver letto di questi avvenimenti in un libriccino dimenticato della sua biblioteca ma ciò che lo incuriosì fu una nota a piè di pagina dove si riferiva di una lettera scritta il
Nella lettera si scriveva che dieci giovani monache si lasciarono morire (probabilmente di fame e di sete) per avere, in cambio della loro vita, la salvezza del vescovo che infatti guarì dalle gravi ferite riportate nell'attentato. Si chiede Camilleri: <br/>
«''Nessuna delle suore ebbe un ripensamento? Nessuna suora implorò, in extremis, di essere salvata? E in questo caso, come si comportarono le consorelle? Si tapparono le orecchie per non sentire quel flebile implorare? Uscirono dalle celle chiudendosi la porta alle spalle o tentarono un salvataggio oramai impossibile? Non lo sapremo mai''».
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