Tito Romilio Roco Vaticano: differenze tra le versioni
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Fu eletto [[console (storia romana)|console]] assieme a [[Gaio Veturio Cicurino]] nel [[455 a.C.]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso|Dionigi]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], Libro X, 33.</ref>.
Il consolato iniziò con il forte dissenso tra i Consoli e i Tribuni della plebe, sulla necessità di procedere alla leva militare, sostenendo i tribuni, che si trattasse dell'usuale manovra per non portare a votazione la distribuzione delle terre pubbliche. Alla fine sembrò che i plebei riuscissero a portare la legge a votazione, ma i Patrizi vi si opposero, anche fisicamente, impedendo che si formassero le tribù per le votazioni, od ostacolando l'attività di quanti erano addetti alle votazioni. Si arrivò anche
I Tuscolani chiesero l'aiuto dei Romani contro le incursioni degli [[Equi]], che i due consoli affrontarono e sconfissero in battaglia nei pressi del [[monte Algido]]. Romilio e Cicurino decisero di vendere il bottino per rimpinguare le vuote casse dell'[[erario]], ma così facendo si inimicarono i [[plebei]], che costituivano la gran parte dell'esercito, e che avevano sperato di spartirsi quel bottino<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita Libri]], Libro III, 2, 31.</ref>.
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