Discussioni progetto:Forme di vita: differenze tra le versioni

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In questi casi si può svolgere una ricerca ancora più accurata inserendo il termine in Google libri. Se ne ricavano innumerevoli pubblicazioni scientifiche che utilizzano questo termine. Tuttavia non ritengo opportuno etichettare l'enciclopedia Treccani come foriera di errori, ma semplicemente non è al passo dei tempi con il progresso della sistematica e della tassonomia.--[[Utente:A proietti|A proietti]] ([[Discussioni utente:A proietti|msg]]) 19:53, 24 gen 2013 (CET)
 
Provo a fare un po' di chiarezza sulla questione.<br />
Intanto diciamo che Colubridae, Elapidae e così via sono famiglie, non classi, come riportato più sopra. I termini proteroglifo e opistoglifo, inoltre, non indicano la posizione del dente (frontale o posteriore, anche se nei serpenti proteroglifi i denti veleniferi sono posti "più avanti"), ma la posizione del canale velenifero all'interno del dente (glifo in greco significa incisione, canale, altrimenti gli ofidi aglifi sarebbero senza denti...). Nei testi di anatomia comparata si distinguono quattro modelli-tipo di ofidi, in funzione del dente del veleno: 1) serpenti non velenosi con dente conico privo di canale (aglifo) e osso mascellare lungo (es. Boidae); 2) serpenti poco velenosi con mascellare lungo e ultimo o penultimo dente più allungato e scanalato alla base (dente opistoglifo, p. es.
Colubridae); 3) serpenti molto velenosi con mascellare più ridotto e tozzo e due denti più lunghi per ogni mascellare, fissi e percorsi per quasi tutta la lunghezza da una doccia velenifera (dente proteroglifo) come nel caso degli Elapidae e dei serpenti di mare (ormai Hydrophiidae è un termine che viene contestato spesso, causa polifilia); 4) serpenti molto velenosi con un solo dente molto allungato per ogni mascellare, mobile grazie ad un meccanismo osseo che lo spinge in avanti all'apertura della bocca, e con doccia velenifera aperta unicamente alla base del dente ed alla sua estremità (dente solenoglifo dei Viperidae). Ora, mentre gli Elapidae sono una famiglia probabilmente monofiletica, i Colubridae sono una grande famiglia polifiletica all'interno della quale, specie in passato, si trovava un po' di tutto. Se consideriamo che '''dal punto di vista filogenetico''' gli Elapidae sembrano essersi evoluti da progenitori che possono essere definiti colubridi opistoglifi, e visto che nei testi di alcuni decenni fa si parlava ancora di Colubridae Elapinae (ecco perché si ritrova su Google libri), non sarebbe tecnicamente errato parlare di colubridi proteroglifi, se non elevassimo gli Elapidae allo
status di famiglia, bensì di sottofamiglia dei Colubridae. Ma dal punto di vista '''tassonomico''' sono ormai molti anni che gli Elapidae sono riconosciuti come realtà a sé stante, e parlare di colubridi proteroglifi è a mio avviso un errore concettuale che può ingenerare confusione nel lettore. In relazione a questo, è stato proposto di inserire Colubridae, Atractaspididae ed Elapidae (ed altre famiglie) nella superfamiglia Colubroidea, ma alcuni autori hanno proposto per le ultime due la superfamiglia Elapoidea, e così non se ne esce. Inoltre è errato dire che, a parte la struttura e la posizione dei denti degli Elapidae "per il resto nessuna differenza tra loro e i colubridi propriamente detti", in quanto tra le due famiglie vi sono differenze ad esempio nella composizione chimica della saliva, nella struttura ossea delle vertebre cervicali (atlante, epistrofeo ecc.) dovute alle differenti tecniche di predazione, ecc.
 
Spero di essere stato utile.--[[Utente:Massimiliano Panu|Massimiliano Panu]] ([[Discussioni utente:Massimiliano Panu|msg]]) 08:23, 25 gen 2013 (CET)
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