Cure palliative: differenze tra le versioni
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In Italia il primo servizio di cure palliative domiciliari è nato nel 1977, grazie ad una collaborazione tra Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, [[Fondazione Floriani]] e i volontari della Sezione provinciale di Milano della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Il primo hospice è invece nato nel 1987. Si tratta della struttura che è sorta a Brescia, presso la [http://Casa%20di%20cura%20Domus%20Salutis%20di%20Brescia Casa di cura Domus Salutis di Brescia].
Secondo il Libro Bianco degli hospice ad aprile 2010 erano 175 le strutture residenziali attive in tutta Italia con un disequilibrio ancora evidente tra nord e sud. Anche l'assistenza domiciliare in cure palliative, di cui è stata definita una prima [http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1452_allegato.pdf mappatura ufficiale], promossa tra gli altri dal ministero della Salute, Società Italiana di Cure Palliative, Società Italiana di Medicina Generale e Fondazione Floriani, presenta ancora delle disparità tra regioni.
Nell'aprile 2012 il secondo Libro Bianco a cura dell'[http://www.nopain.it/ Associazione No Pain Onlus] ha ha monitorato la situazione italiana a distanza di due anni dall’entrata in vigore della [http://www.parlamento.it/parlam/leggi/10038l.htm legge 38/2010]. Appare evidente come la normativa non sia ancora stata applicata in tutti i suoi punti. I centri italiani presentano risorse esigue, personale impiegato a tempo parziale, modelli organizzativi e prestazioni elementari: aspetti che soddisfano solo minimamente gli standard internazionali per la gestione delle sindromi dolorose.<ref>http://www.fainotizia.it/contributo/13-11-2012/testo/cure-palliative-e-terapie-del-dolore-legislazione-strutture-associazioni</ref>
La rete di cure palliative, seppur autonoma, si integra con la rete della terapia del dolore.
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