Ansaldo 210/22 Mod. 1935: differenze tra le versioni
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L'[[obice]] '''210/22 mod 35''' fu un pezzo di [[artiglieria]] [[italia]]no utilizzato nel corso della [[seconda guerra mondiale]], successivamente rimase in servizio nell'artiglieria pesante dell'Esercito Italiano per essere radiato nel [[1969]].
==Le origini==
Per tutta la [[prima guerra mondiale|guerra del 15-18]] il [[Esercito Italiano|Regio Esercito]] aveva lamentato la mancanza di [[Artiglieria|artiglierie]] di grosso calibro ma, nel periodo del dopoguerra, non c'era stata la possibilità di sopperire a questa (grave) mancanza. Dagli studi effettuati comunque era emersa la necessità, per sopperire a questa mancanza, di studiare e successivamente mettere in produzione un [[cannone]] da 149 o 152 mm di [[calibro (arma)|calibro]] ed un [[obice]] da 210 mm che avesse una gittata di 16 km. L'obice doveva avere come primo compito quello di effettuare le azioni di controbatteria e di interdizione lontana.
Sebbene questi studi fossero già stati sviluppati nel [[1919]]<ref>N. Pignato e F. Cappellano, art. cit. pag 5</ref> solo nel biennio [[1928]]-[[1929|29]] furono emesse le specifiche
Fra i progetti presentati fu selezionato quella della DSSTAM (Direzione Superiore del Servizio Tecnico Armi e Munizioni) e la costruzione dei prototipi fu affidata all'[[Ansaldo]] (Stabilimento artiglierie di Genova). Contemporaneamente la [[OTO Melara|OTO]] aveva costruito di sua iniziativa un obice da 210/21 con caratteristiche simili a quelle dell'obice Ansaldo, ma che non soddisfece pienamente la commissione esaminatrice, che, tuttavia, raccomandò di affidare la costruzione dell'arma anche alla OTO. L'obice Ansaldo fu omologato come ''Obice 210/22 Mod 35''.
==Le caratteristiche==
La bocca da fuoco dell'obice 210/22 in batteria si appoggiava su
La [[bocca da fuoco]], del peso di 4755 kg, era
Il congegno di mira (poco usato, in quanto l'arma era poco usata per il tiro diretto) era ad alzo e mira indipendenti con cannocchiale panoramico.
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==L'impiego==
La prima serie di pezzi fu commissionata all'Ansaldo ed alla OTO il
Il primo [[Unità militari terrestri|reparto]] ad avere in carico gli obici da 210/22 mod 35 fu il ''LXXIII [[Battaglione|Gruppo]] [[Arma di Artiglieria|Artiglieria]] d'Armata'', inquadrato nel [[1942]] nell'[[CSIR e ARMIR|''8ª armata'']], successivcamente ''ARMIR''. Il primo impiego bellico del pezzo avvenne in [[Fronte orientale (1941-1945)|Russia]], con il ''LXXIII gruppo'' inquadrato nel ''9º Raggruppamento Artiglieria d'Armata''. Il gruppo arrivò per ferrovia a Nikitowka il
Nel 1943 fu costituito in
Dopo l'
Dopo la guerra i reggimenti di artiglieria pesante (che riprese la denominazione precedente al [[1936]]) furono ricostituiti, ed il
L'unica nazione in cui fu esportato il 210/22 Mod 35 fu l'[[Ungheria]], che acquistò 8 obici del primo lotto, costruiti dalla OTO, il pezzo fu utilizzato a partire dal 1940 come ''21 cm 39M'', constatando alcune deficienze nell'affusto, furono rinforzate le ruote e fu introdotta una barra di collegamento fra le code, portando all'obice ''21 cm 40Ma''. Sebbene la commessa totale fosse di 14 pezzi, sembra che ne siano stati consegnati solo 12<ref>N. Pignato e F. Cappellano, art. cit. pag 13</ref>.
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*''Obice da 210/22 Ansaldo Mod. 935'', GITAR Gruppo Italiano Armamenti[http://www.scribd.com/doc/99687238/Obice-210-22-Mod-35-1939].
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