Federico Bencovich: differenze tra le versioni
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Nato in Dalmazia e detto anche, dal nome, '''Fedrighetto''', sarebbe giunto giovanissimo a [[Venezia]] a studiare pittura, passando verso il [[1695]] nella bottega di [[Carlo Cignani]] a [[Bologna]] e poi in quella di [[Giuseppe Maria Crespi]]. È del [[1707]] la prima opera documentata, la ''Giunone'', in una sala di Palazzo Orselli Foschi a [[Forlì]].
Conosce, nella bottega del Crespi, [[Giovanni Battista Piazzetta]] e torna verso il [[1710]] a Venezia, facendo amicizia con [[Rosalba Carriera]]. Intorno al [[1715]] riceve la commissione dal principe [[Franz Lothar von Schönborn]], vescovo di [[
È documentato a [[Vienna]], poi a [[Verona]] e nel [[1724]] a [[Milano]]. Del [[1726]] circa è una delle sue opere maggiori, il ''Beato Pietro Gambacorta'', nella chiesa veneziana di San Sebastiano, ma le sue opere non sono apprezzate dai committenti e dai pittori di Venezia e Bencovich si reca nel 1730 a Vienna, dove è ben considerato tanto da ottenere la nomina, nel [[1734]], di pittore di corte dal principe Friedrich Karl von Schönborn. Dipinge due tele per la Cappella della Residenza del principe a [[Würzburg]], l'''Assunzione di Maria'' e ''La caduta degli angeli ribelli'', rimpiazzate pochi anni dopo da opere di [[Giovanni Battista Tiepolo]] e poi andate perdute, e nel [[1735]], ancora per la stessa Residenza, il ''Mosè e Aronne davanti al Faraone'', ''Il sacrificio di Jefte'', andate distrutte durante la [[seconda guerra mondiale]], e ''Il giudizio di Salomone''.
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Nello sviluppo della sua pittura, il Pallucchini individua due fasi, una prima fase mistica, con tonalità drammatiche – i dipinti di Pommersfelden e di San Sebastiano a Venezia – e una seconda di contrasti morbidi ed espressioni figurative attenuate in sfondi spaziali articolati, come nei dipinti di Würzburg.
In realtà, a parte le prime opere cignanesche, come la ''Giunone'', la ''Madonna e santi'' di [[Bergantino]] e la ''Fuga in Egitto'' di
Appartiene a questa corrente tanto ''Il beato Pietro Gambacorta'' di Venezia, del [[1726]], di un patetismo allucinato e sfatto, che la ''Deposizione'' di Borgo San Giacomo, del [[1735]] circa.
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*[[Sibiu]], [[Romania]], Museo Brukenthal, ''San Pietro guarisce un malato''; ''Socrate incitato a evadere dal carcere'', olii, ca [[1740]]
*[[Stoccarda]], Staats-Galerie, ''Adorazione dei Magi'', ca 1725
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*Venezia, chiesa di S. Sebastiano: ''Il beato Pietro Gambacorta'', ca 1726
*Venezia, Gallerie dell'Accademia, ''Autoritratto'', ca 1735
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