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L'intera regione venne divisa in età augustea in [[Provincia Romana|province]], che originariamente erano quattro: la [[Gallia Narbonensis]], la [[Gallia Aquitania]], la [[Gallia Belgica]] e la [[Gallia Lugdunensis]] la cui capitale era [[Lione]] (''Lugdunum'').
La situazione della [[Gallia]] indipendente era caratterizzata soprattutto dall'assenza di veri e propri centri cittadini, paragonabili a quelli del mondo greco-romano, e dall'organizzazione per tribù, che impediva necessariamente la formazione di una solida struttura statale. Ciò serve a spiegare sia il successo ottenuto da Cesare con forze relativamente esigue, sia l'esito diversissimo della dominazione romana in Occidente rispetto a quella stabilita in Oriente. In [[Grecia]] ed in Asia Minore le legioni dell'Urbe poterono imporsi, ma in definitiva la signoria di Roma fu, in quei paesi di antica civiltà, poco più di una lunga parentesi; in Gallia invece la romanizzazione ebbe effetti permanenti ed irreversibili.<ref>Augusto Camera Renato Fabietti "Elementi di storia antica volume 2", pp 217, 218.</ref>
Dopo essere stato sottoposto alla crescente pressione da parte delle tribù [[germani]]che a partire dalla metà del [[III secolo]], il dominio romano in Gallia iniziò comunque a crollare nel [[406]], quando un'orda di [[Vandali]], [[Alani]] e [[Suebi]], attraversò il [[Reno]], occupando gran parte della Gallia. Il potere romano sulla regione ebbe definitivamente termine con la sconfitta del governatore [[Siagrio]] da parte dei [[Franchi]] nel [[486]].
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